Parità di genere e immigrazione, i giovani italiani tra i più attenti alle questioni civiche
- 29/11/2023
- Giovani
I giovani italiani tra i 13 e i 14 anni sono tra i più attenti alle questioni civiche rispetto ai coetanei di altri Paesi. A dimostrarlo è lo studio internazionale IEA che ha inquadrato una media generale, secondo la quale, i ragazzi del Belpaese risultano tra i più favorevoli all’uguaglianza di genere, sensibili alla tutela dell’ambiente, attenti ai diritti degli immigrati, consapevoli dell’importanza della democrazia nei processi politici.
I dati arrivano dall’International Civic and Citizenship Education Study, relativi all’anno 2022, e riguardano 22 Paesi. In Italia, l’indagine ha interessato gli studenti, quasi 5mila, dell’ultimo anno delle scuole medie, di 224 istituti, con l’ausilio di 2400 insegnanti.
Parità di genere
Tramite questionario, agli studenti è stato chiesto quali fossero i propri pareri sui diritti dei maschi e delle femmine all’interno della società. “Uomini e donne dovrebbero avere le stesse opportunità di partecipare al governo?” oppure “Gli uomini sono più preparati delle donne per essere dirigenti politici?” sono solo alcune delle domande fatte alle nuove generazioni provenienti da diversi Paesi. Si tratta di quesiti che interrogano il grado di consapevolezza dei giovani e la percezione che quest’ultimi hanno delle questioni sociali, tra le principali nel dibattito pubblico attuale. L’Italia, insieme a Taipei cinese, Francia, Svezia, ha punteggi più alti di tre punti rispetto alla media internazionale. Paesi come Bulgaria, Colombia, Lettonia, Serbia e Repubblica Slovacca, ad esempio, hanno invece un punteggio inferiore di tre punti rispetto alla media internazionale.
Il dato più interessante che emerge dalla ricerca è che gli studenti con un livello più alto nella scala di conoscenza civica hanno un atteggiamento più positivo verso la parità di genere e non stupisce che in tutti i Paesi siano le giovani studentesse ad aver espresso maggiormente questo tipo di necessità.
Immigrati
Quando parliamo di immigrazione tocchiamo, invece, uno di quei temi altamente divisi su cui, politici e statisti costruiscono il dibattito pubblico quotidianamente. Gli studenti italiani, in merito, hanno dimostrato di avere una maggiore apertura rispetto ai coetanei stranieri. Il 97% degli studenti è d’accordo sull’assunto che “I figli degli immigrati dovrebbero avere le stesse opportunità di studio degli altri bambini nati nel Paese”: un dato non scontato visto che si tratta di giovani che vivono in classi che hanno numeri elevati di studenti italiani con genitori nati Paesi diversi.
Altrettanto alta è la percentuale di studenti che è d’accordo con il fatto che gli stessi immigrati dovrebbero avere gli stessi diritti delle altre persone nel Paese e che dovrebbero avere l’opportunità di conservare i propri usi e costumi (94%, il parere positivo).
Conoscenza civica
È qui che il dato supera quello degli altri Paesi. I giovani italiani, infatti, si dicono pronti a svolgere attivamente il proprio ruolo di cittadini attivi nelle società demografiche. A livello di educazione civica sono più preparati, rispetto che in passato. Dall’indagine è emerso che la media del punteggio delle ragazze risulta significativamente superiore a quella dei ragazzi in quasi tutti i Paesi, mantenendo l’andamento riscontrato già nel 2016 e nel 2009. In Italia il divario di punteggio è di 27 punti a favore delle studentesse.
I giovani partecipano alla politica?
La risposta è sì. Anche in questo caso gli adolescenti italiani si distinguono a livello internazionale per l’alto consenso alla democrazia come “la miglior forma di governo per il proprio paese, espresso dall’83% degli studenti delle scuole medie, contro una percentuale media che si aggira intorno al 70%. La mancanza di fiducia nei confronti degli organi politici, gruppi e istituzioni, però, è ancora a livelli elevati.
Il 47% dei giovani intervistati ha ammesso di discutere frequentemente con i propri genitori di questioni politiche. Un terzo degli studenti, sul totale e a livello internazionale, ha dichiarato di farlo almeno settimanalmente e anche su questioni sociali. La fonte più comune di informazione, la televisione, considerata da anni uno dei mezzi più affidabili rispetto ai rischi di fake news in rete, ha subito una diminuzione di uso come fonte informativa: con -6 punti percentuali rispetto al 2016, mentre l’uso di Internet per informarsi su temi politici e sociali è aumentato tra i giovani italiani di 8 punti percentuali.
Altro dato significativo è quello che, in Italia come all’estero, dove lo status socioeconomico familiare è più elevato, gli studenti hanno dimostrato una conoscenza civica mediamente più alta rispetto agli studenti con status inferiore. Occupazione dei genitori e il loro livello di istruzione restano fattori determinanti.
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