Maturità 2024, date orali e toto-tracce prima prova: come funziona
- 14/06/2024
- Giovani
Si avvicinano gli esami di maturità 2024. Anche per quest’anno si conferma lo stesso impianto: due prove scritte a carattere nazionale (decise, cioè, dal Ministero) e un colloquio. Le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno. E mentre nell’aria si sente già intonare “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, ecco quando si svolge la prima prova e quali sono le toto-tracce e nuove tendenze dei giovani di quest’anno.
La prima prova
La prima prova d’esame di Maturità 2024 accerta la padronanza della lingua italiana (o di quella nella quale avviene l’insegnamento): capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. Avrà luogo a partire dalle 8.30 di mercoledì 19 giugno con la stessa modalità in tutti gli istituti e una durata di sei ore. Come specificato in una nota del Ministero, i candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse. A disposizione degli studenti sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. “Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi – scrive il Ministero -. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato”.
Il toto-tracce
Da giorni si è dato il via al solito toto-tracce: cioè l’insieme degli argomenti più papabili per la prima prova scritta di italiano. Questa riguarderà gli autori di prosa e la coppia D’Annunzio-Pirandello, con Ungaretti, Svevo e Pascoli come possibili rincalzi sono le più diffuse. Per la poesia è Ungaretti a fare il vuoto dietro sé, anche se Montale recupera qualche posizione. Matteotti, Oppenheimer e Lenin restano in testa alle preferenze per la sezione “anniversari”. Tra le ricorrenze storiche spicca la Prima Guerra Mondiale ma si fa strada anche lo sbarco in Normandia. Intelligenza Artificiale, confitto israelo-palestinese e violenza di genere sono, invece, in cima alla lista delle questioni di attualità favorite. Questo è quanto si legge dall’analisi di Skuola.net, in un’indagine elaborata grazie al contributo di 1.500 maturandi.
Se il Ministero dovesse puntare su un autore dell’Ottocento, per 4 studenti su 10 il pronostico ricade su Gabriele D’annunzio. Una dinamica simile per gli autori del Novecento vede Luigi Pirandello, opzionato da oltre un terzo (34% e l’ultima volta che uscì fu nel 2003). In alternativa, gli studenti propongono: Giovanni Verga (lo indica quasi 1 su 3) e Alessandro Manzoni (votato dal 18%). Mentre per il ‘900 i diplomandi festeggerebbero se capitassero Italo Svevo (selezionato dal 22% del campione), uscito l’ultima volta nel lontano 2009, o Italo Calvino (così per il 17%), capitato in sorte ai maturandi nel 2015, forse troppo poco tempo fa.
Passando alla poesia, Giuseppe Ungaretti è stato pronosticato da 1 su 4, mentre Eugenio Montale, “adottato” dal 14% dei maturandi e con il quale si sono già confrontati i loro colleghi del 2004, del 2008 e del 2012. Altrimenti, vengono visti bene anche Giovanni Pascoli (12%), uscito nel 2022, e Giacomo Leopardi (11%), che essendo morto prima dell’Unità d’Italia non rientra perfettamente nel novero degli autori papabili per l’analisi del testo.
Poi, però, c’è la grande incognita del “testo argomentativo”, le cui tracce contengono riferimenti ad anniversari e ricorrenze storiche. Se ciò dovesse accadere, gli studenti raggiunti dal sondaggio di Skuola.net scommettono sempre più in blocco sul centenario del delitto Matteotti. Sul secondo gradino del podio, vengono piazzati i 110 anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, votati dal (12%). Al terzo posto, gli 80 anni dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944), che sale al 10% dei consensi, forse spinto dalle recentissime celebrazioni. Minoritari i pronostici sui 20 anni dalla nascita di Facebook, i 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino, i 75 dalla fondazione della Nato, i 70 anni della Tv italiana.
Se il protagonista fosse un personaggio, sarebbe il fisico Robert Oppenheimer – di cui ricorrono i 120 anni dalla nascita – probabilmente lanciato dal biopic da premio Oscar sulla sua figura ma che porta con sé un argomento di indubbia attualità, quale è il dibattito sulla bomba atomica. Stabile pure una possibile traccia sul centenario della morte di Lenin: ci crede 1 su 5. A dividersi la terza posizione sono Guglielmo Marconi con i suoi 150 anni dalla nascita e i 100 anni dalla morte di Franz Kafka.
Per quanto riguarda l’attualità, la sfida è fra un terzetto diviso da una manciata di voti: prima è la traccia su “Intelligenza artificiale e nuove frontiere digitali” (24%), seconda è quella sul “Conflitto tra Israele e Palestina” (21%), terza è la doppia questione della “Violenza sulle donne” e della “Parità di genere” (18%). Ai piedi del podio, ma in calo, la “Guerra in Ucraina” (9%).
La seconda prova
La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi o dalle competenze in uscita e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. È un’unica prova integrata in cui il Ministero fornisce la “cornice nazionale generale di riferimento” e le commissioni costruiscono le tracce declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.
Per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta.
Il colloquio orale
Il colloquio orale si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. La commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Prenderà il via da uno spunto iniziale scelto dalla Commissione. “È la fase dell’Esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina – scrive il Ministero -. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi”.
Gli orali avranno luogo orientativamente a partire da lunedì 24 giugno o martedì 25, fatta eccezione per li Esabac, gli artistici e per le scuole che saranno seggio elettorale per i ballottaggi previsti.
Il documento del consiglio di classe
Entro domani, 15 maggio 2024, il consiglio di classe dovrà elaborare un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, insieme a ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo per lo svolgimento dell’esame. La commissione si attiene ai contenuti del documento nello svolgimento della prova orale. Durante il colloquio, infatti, la commissione valuta la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi sono indicati nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente.
Crediti e voti
Il voto finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi. Ecco come funziona:
• massimo 40 punti per il credito scolastico
• massimo 20 punti per il primo scritto
• massimo 20 punti per il secondo scritto
• massimo 20 punti per il colloquio.
La commissione può assegnare fino a cinque punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.
Curriculum dello studente
Una delle novità degli ultimi anni è la redazione del Curriculum dello studente. Si tratta di un documento che viene allegato al diploma conseguito al superamento dell’esame di Stato. Da quest’anno, a sottolineare il valore orientativo del Curriculum dello studente, le informazioni in esso presenti sono desunte dall’E-Portfolio orientativo personale delle competenze introdotto dalle Linee guida per l’orientamento, cui si accede tramite la piattaforma Unica. “Nel Curriculum dello studente – specifica il Ministero -, infatti, confluisce quanto presente nelle sezioni “Percorso di studi” e “Sviluppo delle competenze” dell’E-Portfolio. Nella prima sezione i candidati possono visualizzare le informazioni sul loro percorso di studi, che figureranno nella prima parte del Curriculum. Tramite la sezione “Sviluppo delle competenze” i candidati possono inserire sia informazioni sulle certificazioni conseguite sia soprattutto sulle eventuali attività extra scolastiche, che vanno a confluire rispettivamente nella seconda e nella terza parte del Curriculum. Ciò permette di dare evidenza alle esperienze più significative, soprattutto quelle che possono essere richiamate nello svolgimento del colloquio”.
L’Intelligenza artificiale
Una riflessione va dedicata all’intelligenza artificiale che, oltre ad essere tra le papabili tracce del saggio breve, rientra anche tra i possibili strumenti utilizzati dagli studenti. Oltre 1 maturando su 4, infatti, sta già “interrogando” strumenti come ChatGPT o similari durante il ripasso prima dell’esame, per approfondire gli argomenti da preparare o per farsi dare una mano a superare i momenti di stallo. E un altro terzo abbondante (37%) potrebbe ricorrervi sotto data, qualora si trovasse in difficoltà. Alla fine, dunque, l’IA potrebbe essere una compagna di studio per ben 2 studenti su 3. A riportarlo è ancora una volta Skuola.net, su un campione di circa 1.000 alunni di quinto superiore.
L’uso più frequente di questo strumento è quello per “scrivere” temi ed elaborati assegnati per casa o per preparare verifiche e interrogazioni chiedendo informazioni al chatbot. Un approccio eticamente discutibile che, in ottica esame, potrebbe però trasformarsi in una pratica illegale. “Ben 3 maturandi su 10, però – scrive Skuola.net -, stanno già scaldando i motori: il 17% è ormai sicuro che proverà a consultare l’assistente virtuale in occasione degli scritti, il 13% lo farà solo se si ritrovasse con l’acqua alla gola. Peraltro non sarebbe un fatto del tutto nuovo: il 37% degli intervistati, almeno una volta, ha già utilizzato ChatGPT e simili durante una verifica scritta”.
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