Mal di scuola, come affrontare la stanchezza di fine anno
- 17/05/2024
- Giovani
L’anno scolastico sta per concludersi e molti bambini e ragazzi sembrano arrancare, faticando a svegliarsi al mattino e a concentrarsi sui compiti. Questa “svogliatezza” e stanchezza, che non risparmia neanche i più diligenti, è una sensazione familiare a tanti genitori. Ma niente paura: non servono vitamine, integratori o rimedi miracolosi. La soluzione è molto più semplice e naturale.
La stanchezza mentale, non fisica
Secondo Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società italiana di pediatria (Sip), questa stanchezza è prevalentemente mentale. “Hanno molti più impegni ‘finali’, sia scolastici che extracurriculari,” spiega Agostiniani. La fine dell’anno scolastico porta con sé verifiche, esami e consegne di progetti, che mettono a dura prova la resistenza psicologica dei ragazzi.
Le chiavi del benessere: sonno, alimentazione e organizzazione
La ricetta per combattere questa fatica è alla portata di tutti: buon sonno, buona organizzazione, buona alimentazione e ritmi regolari. Il primo passo è assicurarsi che i ragazzi dormano a sufficienza, senza disturbi causati da dispositivi elettronici. “Telefonini spenti prima di andare a letto e non sul comodino”, suggerisce Agostiniani.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Non servono diete speciali, ma è importante evitare cibi grassi, processati e bibite zuccherate. “Preferire frutta e verdura, mantenendo una dieta equilibrata,” consiglia il pediatra.
L’importanza del sostegno a casa
Il supporto emotivo e organizzativo da parte dei genitori è fondamentale. “Serve sostenerli evitando il tipico rimprovero ‘dovevi pensarci prima’, che non è utile in questo momento,” spiega Agostiniani. I genitori devono ascoltare e dialogare con i figli, aiutandoli a gestire ansie e aspettative.
Spesso, la stanchezza può essere aggravata dall’ansia per gli esami o i risultati finali. In questi casi, i genitori possono motivare i figli senza pressione eccessiva. “Si cresce sugli errori e sulle frustrazioni,” ricorda Agostiniani. È importante aiutare i ragazzi a comprendere gli errori per migliorare, senza esasperazioni.
Il buon esempio
Un altro aspetto fondamentale è il buon esempio. I ragazzi apprendono osservando i comportamenti degli adulti. “Non si può dire loro di non chattare tutto il giorno se vedono i genitori sempre con il telefonino in mano,” osserva Agostiniani.
Affrontare il “mal di scuola” di fine anno richiede un approccio equilibrato e sereno. Buon sonno, una dieta sana, organizzazione e dialogo aperto sono gli ingredienti chiave per aiutare i ragazzi a superare questo periodo impegnativo. Niente pillole magiche, solo tanto buon senso e sostegno da parte della famiglia.
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