L’Università di Camerino entra nel Metaverso: “Primo corso dedicato”
- 30/04/2024
- Giovani
L’Università di Camerino entra nel Metaverso. Ad annunciarlo è una nota della stessa struttura che spiega quanto l’innovazione tecnologica sia necessaria per restare al passo con i tempi o addirittura anticiparli. Si tratterà del primo insegnamento in Italia completamente dedicato al mondo del Metaverso, tra potenzialità e non, per un progetto sperimentale didattico dedicato allo spazio virtuale.
“L’Università di Camerino ha sempre creduto in questa strategia e l’ha applicata in diversi ambiti compreso quello della didattica – spiega una nota dell’Università – e lo conferma in occasione dell’avvio del progetto sperimentale di didattica nello spazio virtuale del metaverso. Un progetto realizzato da Unicam in collaborazione con PA Social e con Meta Italia, nato ed annunciato la scorsa estate in occasione della presentazione della campagna di comunicazione dell’Ateneo, quando Unicam organizzò la prima conferenza stampa nel metaverso, progetto che oltre alla didattica porterà nel metaverso anche attività di comunicazione e di public engagement e per il quale l’Ateneo ha costituito un apposito gruppo di lavoro”.
Nuove frontiere dell’insegnamento
Negli scorsi giorni, al Polo di Informatica hanno preso il via le lezioni dell’insegnamento in “Social Media Management” del corso di laurea in Informatica per la Comunicazione digitale interamente nel metaverso, tenute dal docente Francesco Di Costanzo, Presidente di PA Social. Nell’ambito di questo corso, 52 studentesse e studenti avranno in dotazione ognuno un oculos Meta Quest3 “con il quale potranno confrontarsi con questa tecnologia per apprendere contenuti relativi al corso, ma anche per scoprirne i “segreti” ed aggiungerli al loro background professionale da spendere poi nel mercato del lavoro. Non solo didattica, ma anche ricerca, dal momento che l’ambiente virtuale, l’aula in cui si svolge la lezione, è stata progettata e sviluppata dal team del prof. Daniele Rossi della Scuola di Architettura e Design E. Vittoria”.
“Sono davvero soddisfatto – ha sottolineato il Rettore Leoni – di poter avviare questa sperimentazione in Unicam: siamo un Ateneo sempre all’avanguardia e non potevamo non esserlo anche in questa occasione. La realtà immersiva, molto utilizzata in altri contesti, è ancora in fase sperimentale quando si parla di didattica ed è per questo motivo che abbiamo voluto avviare questo progetto per valutarne in pieno tutte le potenzialità, coinvolgendo direttamente tutti gli attori, quindi sia i docenti che le nostre studentesse ed i nostri studenti ed avere un loro feedback. Ringrazio quindi tutto il gruppo di lavoro che ha operato in sinergia e si è prodigato per giungere a questa giornata”.
“Ritengo che si debbano utilizzare le Università italiane che si pongono questi obiettivi, che sono proiettate al futuro – ha proseguito il Rettore Leoni –, perché poi potranno far crescere anche tutto il sistema della Pubblica Amministrazione”.
“Abbiamo subito accolto con grande entusiasmo – ha affermato il Presidente di PA Social Francesco Di Costanzo – la proposta dell’Università di Camerino la scorsa estate. Mi complimento con il Rettore e con tutto l’Ateneo per aver scelto di sperimentare, innovare ed applicare tutte le opportunità delle nuove tecnologie alla vita universitaria. Si tratta di una esperienza unica che l’Ateneo mette a disposizione delle studentesse e degli studenti, la prima in Italia”.
Uso e “consumo” del metaverso
Si stima che il metaverso sarà sempre più usato dai giovani. La Gen Z, nello specifico, sarà quella con più familiarità. Pare ci trascorrerà nei prossimi anni fino a 4-5 ore al giorno: pari al tempo che si trascorre oggi sui social network. Ma quali sono i rischi e le opportunità? Secondo Grayscale, oggi il mercato del metaverso vale 50 miliardi di dollari. La previsione è entro il prossimo anno, il 2025, questa cifra salirà a ben 1.000 miliardi. Secondo Gartner, entro il 2026, invece, un quarto della popolazione mondiale passerà almeno un’ora al giorno nel Metaverso per lavorare, studiare, fare shopping o semplicemente divertirsi. E in Italia, come abbiamo visto, già iniziano progetti e sperimentazioni per le università.
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