Al via Liceo del Made in Italy: ma come funziona?
- 27/09/2024
- Giovani
Il liceo del Made in Italy è realtà. Il percorso che ha portato alla sua realizzazione da parte dell’attuale governo non è stato del tutto lineare. Nonostante il via libera definitivo, in precedenza pare che il Consiglio di Stato avesse sospeso il parere sul regolamento, suscitando critiche da parte delle opposizioni che avevano definito la sospensione come “un altro fallimento del governo”.
Poi, nei giorni scorsi, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva fornito i numeri relativi all’apertura del nuovo liceo, che ha già preso il via in 30 istituti scolastici in tutta Italia, con poco più di 500 alunni coinvolti.
Vediamo come funziona.
Cos’è il liceo del Made in Italy
Il percorso prevede l’acquisizione di una serie di conoscenze, abilità e competenze approfondite nelle scienze economiche e giuridiche, all’interno di un quadro culturale che presta attenzione a materie quali scienze matematiche, fisiche e naturali.
Il Liceo del Made in Italy mira al raggiungimento degli “strumenti necessari per la ricerca e per l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del made in Italy; promuove il conseguimento di specifiche competenze, abilità e conoscenze riguardanti princìpi e strumenti per la gestione d’impresa, tecniche e strategie di mercato, strumenti per il supporto e lo sviluppo dei processi produttivi e organizzativi delle imprese del made in Italy, strumenti di sostegno all’internalizzazione delle imprese dei settori del made in Italy e delle relative filiere”, si legge sul sito del ministero dell’Istruzione.
Quanti licei del Made in Italy ci sono?
In Italia, sempre secondo il sito del Miur, sono stati approvati 92 licei a indirizzo Made in Italy. Sparpagliati su tutto il territorio nazionale, ne risultano: 17 saranno attivati in Sicilia, 12 in Lombardia e nel Lazio, 9 in Puglia, 8 nelle Marche e in Calabria, 6 in Abruzzo, 5 in Toscana, 3 in Liguria, Piemonte e Veneto, 2 in Molise e 1 in Basilicata, Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria.
L’elenco finale non comprende le 22 scuole per cui la Regione Campania non ha ancora autorizzato l’avvio del liceo del Made in Italy. Nel resto d’Italia, sono sei gli istituti scolastici che, pur avendo presentato domanda, non erano in possesso dei requisiti richiesti.
Lo schema di decreto prevede un quadro orario del percorso liceale di 891 ore (27 ore a settimana) nei primi due anni e 990 ore per i successivi tre (30 ore a settimana).
“Si tratta di un risultato importante, considerati i tempi stretti a disposizione delle scuole per avanzare le loro candidature e completare l’iter di autorizzazione. Il nuovo liceo arricchirà l’offerta della nostra scuola superiore, dando quelle risposte formative che il sistema paese richiede”, aveva commentato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Come funziona il Liceo del Made in Italy
Questo percorso di studio è adatto a chi è interessato a conoscere l’origine e le caratteristiche delle eccellenze italiane, la creatività e l’imprenditorialità che caratterizzano la produzione made in Italy. Chiunque avesse voglia di scoprire le caratteristiche di qualità e di eccellenza che rendono celebre in tutto il mondo il brand “Italia” può scegliere questo percorso. Almeno secondo quanto affermato dal ministero.
Sicuramente, maggiore attenzione è data alla conoscenza dei concetti e dei metodi dell’economia e del diritto, scoprendo quali sono le competenze imprenditoriali necessarie per valorizzare la produzione del made in Italy; padroneggiare principi, metodi e strumenti per la gestione di un’impresa e tecniche e strategie di mercato; comunicare in due lingue straniere moderne, per muoversi agevolmente in un mondo globalizzato.
Nel concreto, però, il percorso formativo vede, nel primo biennio, materie quali Lingua e letteratura italiana, Storia e Geografia, Diritto, Economia politica, due Lingua e culture straniere, Matematica e Informatica, Scienze naturali come Biologia, Chimica, Scienze della Terra, Scienze motorie e sportive, Storia dell’arte, Religione cattolica o Attività alternative. Il quadro orario completo degli insegnamenti per il terzo, quarto e quinto anno è in fase di definizione.
Ne avevamo bisogno?
Per quanto il percorso di studi sia stato delineato, almeno solo nel primo biennio, e abbia l’onere di insegnare l’economia e la società del nostro Paese, non sono mancate le perplessità. Tra i primi grandi dubbi sollevati dall’opposizione c’è il tema delle risorse: se mancano quelle per gli attuali licei o istituti tecnici, da dove arriveranno quelle per il Made in Italy?
La seconda polemica, forse più sterile della prima, è se il concetto di “Made in Italy” non metta in discussione l’italianità degli altri istituti e licei. Ma perché negli altri non si insegna altrettanto Letteratura, Lingue straniere, Matematica, Scienze e così via?
Infine, il grande nodo dell’“economia” e del “diritto e società”. Ma nella realtà dei fatti sono già decenni che esiste il Liceo delle scienze umane con opzione economico sociale. Non resta che chiedersi, quindi, se di questo ne avessimo realmente bisogno o meno. Intanto, dopo il percorso tortuoso per la sua approvazione, il percorso di studi è partito con oltre 500 studenti sui quali sono puntati i riflettori.
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