L’infanzia in Toscana e i rischi digitali, lo studio di Save the Children
- 23/01/2024
- Giovani
Nell’era digitale in cui viviamo, l’uso diffuso della tecnologia da parte dei bambini e degli adolescenti pone diverse sfide e opportunità. Uno studio condotto da Save the Children, intitolato “Tempi digitali”, fornisce un’analisi dettagliata sulla situazione dell’infanzia, con un focus sull’utilizzo di internet, smartphone e le competenze digitali dei giovani in Toscana.
Il rapporto, all’interno della XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, evidenzia il crescente utilizzo di internet e smartphone, la presenza massiccia dei preadolescenti sui social media, ma anche la carenza di competenze digitali, il cyberbullismo e i rischi legati alle dipendenze da internet.
Nella pubblicazione di Save the Children, dati, mappe e interviste fotografano il bisogno di protezione per i più giovani mentre affrontano le “opportunità rischiose” della rivoluzione digitale in un’Italia che sconta ancora ritardi e carenze sulla strada per la transizione digitale, collocandosi al 18esimo posto tra i 27 stati membri dell’UE rispetto alla digitalizzazione dell’economia e della società. Per quanto riguarda la connettività, le famiglie con accesso alla banda ultra larga a fine 2022 erano il 52% (dato significativamente aumentato rispetto al 2016, quando erano appena l’8%), con differenze territoriali importanti.
Connessione quotidiana ma scarse competenze
In Toscana, il 67,3% dei bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni, inferiore alla media nazionale del 73%. Lo smartphone è il principale mezzo di accesso, con il 61,1% degli utenti toscani. L’età in cui i bambini possiedono uno smartphone si è abbassata, evidenziando un aumento significativo dopo la pandemia.
Tuttavia, nonostante l’ampio utilizzo, l’Italia si posiziona quart’ultima in Europa per competenze digitali tra i 16-19enni, con il 42% che presenta scarse o nessuna competenza, rispetto alla media europea del 31%. Le differenze territoriali sono notevoli, con il Sud che supera il 50%, mentre il Nord e il Centro si avvicinano alla media europea.
Rischi digitali: cyberbullismo e dipendenze
Il rapporto evidenzia un aumento degli atti di cyberbullismo tra gli 11 e i 13 anni, con il 13,2% degli adolescenti toscani che ne sono vittime. Le ragazze sono più spesso bersaglio, ma anche le “bulle” si manifestano, isolando e deridendo le compagne.
La dipendenza da internet è una crescente preoccupazione, con l’11,7% dei giovani toscani di 11, 13 e 15 anni che mostra un uso problematico dei social media, e il 23,6% che presenta un uso problematico dei videogiochi. I comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, da social media o da gioco online, sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività, nonché a una peggiore qualità del sonno e a un rendimento scolastico scarso. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione. In Italia è in crescita il numero di ragazze e ragazzi obesi o in sovrappeso, soprattutto al Sud, dove è maggiore anche la percentuale di 6-17enni che usano il cellulare tutti i giorni mentre in Toscana il dato è più contenuto: 16,6%, inferiore rispetto alla media nazionale (22,6%).
Genitori onlife e scuola digitale
Il 22,1% dei bambini italiani di 2-5 mesi trascorre del tempo davanti a schermi digitali, nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – accolte anche in Italia dalla Società Italiana di Pediatria (SIP)- di evitare dispositivi digitali per i bambini sotto i 2 anni. La tecnologia si rivela una doppia spada, offrendo opportunità educative ma presentando rischi. I livelli di esposizione crescono con l’aumentare dell’età: se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5. Dato inferiore in Toscana (53%), dove l’1,1% di bambini è esposto per tre o più ore al giorno.
La scuola gioca un ruolo chiave nell’alfabetizzazione digitale. La Toscana si sta impegnando nel processo di connessione delle scuole, superando la media nazionale del 72,4%. Il Piano Scuola 4.0 del Pnrr prevede 2,1 miliardi di euro per migliorare la connettività e fornire strumenti digitali alle scuole, prerequisito essenziale per ridurre il digital divide e combattere la povertà educativa digitale, dando priorità agli istituti situati in aree particolarmente svantaggiate dove maggiore è l’incidenza della povertà materiale ed educativa.
Prospettive
Il rapporto sollecita una maggiore attenzione alla formazione digitale, coinvolgendo scuole e famiglie. La prevenzione è cruciale, poiché l’uso intensivo di internet è legato a diversi rischi per la salute mentale e fisica. La pubblicazione sottolinea la necessità di un approccio collaborativo per ridurre la povertà educativa digitale e garantire un utilizzo responsabile della tecnologia per i giovani.
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