Italia in stallo, due italiani su tre pessimisti sul futuro: cresce l’allarme sociale
- 23/01/2024
- Popolazione
In un contesto di rallentamento economico e incertezza, due italiani su tre esprimono pessimismo riguardo al futuro del Paese nel 2024. I risultati del report “FragilItalia: Uno sguardo al futuro” elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, su un campione rappresentativo della popolazione, delineano una preoccupante mancanza di fiducia nelle prospettive a livello nazionale.
Dopo una breve ripresa post-pandemia, il sentiment negativo si è diffuso, evidenziando un costante rallentamento nell’ultimo biennio. I principali fattori di preoccupazione sono i conflitti globali e i cambiamenti climatici.
Situazione generale e preoccupazioni internazionali
Guardando alle prospettive per il 2024, emerge un quadro cupo. Il 67% degli italiani non prevede un miglioramento nella situazione complessiva del Paese, mentre l’85% è preoccupato per i conflitti in corso. Le tensioni tra Occidente e Russia, i cambiamenti climatici e il terrorismo preoccupano rispettivamente l’83%, l’81% e l’80% della popolazione.
Aspettative familiari e percezione dell’economia
Nonostante il pessimismo generale, le prospettive familiari offrono qualche sprazzo di ottimismo. Quattro su dieci prevedono un andamento “altalenante” per l’anno in corso, con aspettative positive per relazioni familiari (81%), amore, affetti, e relazioni con gli amici (77%), salute (71%) e lavoro (61%).
Il 67% degli intervistati esprime aspettative negative sull’economia italiana, con il 29% abbastanza e l’11% molto preoccupati. Tuttavia, solo il 33% si preoccupa per l’evoluzione della situazione economica familiare.
Preoccupazioni per il futuro
Il report rivela che le principali preoccupazioni degli italiani per il futuro riguardano le guerre (61%), i cambiamenti climatici (52%), l’inflazione (33%) e la concentrazione eccessiva di ricchezza (32%). Sono emerse anche parole chiave considerate importanti per il futuro, tra cui sicurezza (41%), giustizia sociale (39%), ecologia e stabilità (34%), democrazia (33%) e uguaglianza (31%).
Inoltre, c’è una netta divisione tra chi si sente incluso nella società (48%) e chi si sente escluso (46%), con un aumento del 5% nell’ultima rilevazione nei ceti meno abbienti. Le preoccupazioni sociali includono la perdita di potere d’acquisto delle famiglie (42%), la mancanza di prospettive per i guerre e la stabilità nel lavoro (35%), l’individualismo egoistico (28%) e la mancanza di riconoscimento del merito (23%).
Il quadro dipinto dal sondaggio suggerisce la necessità di interventi immediati per stimolare la crescita economica, affrontare le preoccupazioni sociali e ridurre le disparità, al fine di restaurare la fiducia degli italiani nel futuro del Paese.
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