Gli esperti, le vaccinazioni raccomandate sono importanti come quelle obbligatorie
- 28/10/2023
- Giovani
Le vaccinazioni raccomandate sono importanti esattamente come quelle considerate obbligatorie. Una precisazione, che è allo stesso tempo un po’ un’indicazione, emersa durante il 78mo convegno della Congresso della Società italiana di pediatria (Sip), in corso a Torino, in un panel dedicato proprio ai vaccini.
“Hanno tutte la stessa importanza in termini di prevenzione e riduzione di morbidità delle vaccinazioni considerate obbligatorie. Il Pnpv ci dice inoltre che per i bambini raddoppia l’importanza delle vaccinazioni raccomandate”, spiega Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del Dipartimento di Pediatria dell’ospedale dei Bambini ‘Vittore Buzzi’ di Milano, portando ad esempio “il rotavirus ma anche il meningococco B, o lo pneumococco”.
All’interno dell’ospedale è il pediatra a giocare un ruolo importante “nel migliorare la copertura delle vaccinazioni dei bambini, soprattutto per quanto riguarda i bambini più fragili, con patologia cronica”, continua l’esperto.
Il ruolo del pediatra
“Il pediatra, nelle visite ambulatoriali, durante i ricoveri che avvengono per patologie ricorrenti per questi bambini fragili e con patologia cronica – spiega – deve preoccuparsi di vaccinarli prima della dimissione, o comunque di programmare un momento vaccinale dopo la dimissione. Quando ciò è stato fatto, soprattutto in altri Paesi, si è dimostrato che si possono proteggere maggiormente questi bambini e inoltre, il tempo che intercorre tra un suggerimento alla vaccinazione e l’esecuzione della stessa è molto più breve se a indicarlo è il pediatra dell’ospedale”.
In questo senso è emersa, soprattutto con la pandemia, la necessità di una maggiore sinergia tra istituzioni territoriali e ospedali. “Durante il Covid – osserva Zuccotti – abbiamo assistito a un calo delle coperture vaccinali. La gente non si muoveva, i centri vaccinali sono rimasti spesso chiusi e questo ha rallentato la copertura vaccinale. Il Piano nazionale di prevenzione e vaccinazione (Pnpv) 2023-25 ci indica una possibile strada: quella di creare una rete sempre più importante tra territorio e ospedali. Quindi, in qualsiasi momento, le visite in ambito territoriale o in ospedale sono occasioni per proporre le vaccinazioni e quindi recuperare il tempo perso nel periodo pandemico”.
Vaccinazioni in ripresa dopo la pandemia ma non negli adolescenti
Gli fa eco Annamaria Staiano, presidente della Sip: “La distinzione tra vaccinazioni raccomandate e obbligatorie nasce dalla legge sull’obbligo vaccinale; noi come Società italiana di pediatria sosteniamo tutte le vaccinazioni: sia quelle obbligatorie sia quelle raccomandate”.
“Certamente – osserva Staiano – la pandemia ha portato a una diminuzione delle coperture vaccinali. Ciononostante, nel 2021 il nostro Paese ha visto un recupero delle coperture nella maggioranza delle vaccinazioni che si effettuano nei primi anni di vita. Ben al di sotto degli obiettivi restano invece le coperture generali dell’età adolescenziale.”
“Ad esempio – illustra la presidente Sip – la copertura del vaccino anti-meningococco per diversi ceppi non arriva al 59% nella corte dei sedicenni; ancora più basso è il dato per il Papillomavirus” umano Hpv, “con solo il 32% delle undicenni che hanno effettuato la vaccinazione con ciclo completo, e una quota ancora inferiore, pari al 26%, per i coetanei maschi”.
Il nuovo Piano nazionale di prevenzione e vaccinazione
Per quanto riguarda il nuovo Pnpv, spiega l’esperta, “tra le novità per migliorare le coperture vaccinali vi sono alcuni elementi importanti come ad esempio l’offerta della vaccinazione anti-meningococcica quadrivalente al compimento del primo anno di età al posto della monovalente C e, ancora, l’estensione dell’offerta attiva della vaccinazione contro l’Hpv alle donne 25enni non vaccinate in occasione dello screening per la cervice uterina”.
Da segnalare, prosegue Staiano, “la possibilità di inserire la vaccinazione contro il meningococco B nell’adolescente in base alla situazione epidemiologica della singola regione di appartenenza. Già alcune Regioni – come Basilicata, Campania, Lazio, Liguria e Veneto – hanno inserito nell’offerta vaccinale la campagna per l’anti-meningococco B nell’adolescente. E poiché possiamo affermare che il vaccino rappresenta l’unica arma di prevenzione contro la meningite, il messaggio è che la vaccinazione è importantissima”.
Fondamentale per il recupero vaccinale anche la previsione da parte del Pnpv del “mantenimento della gratuità fino ai 18 anni compresi, in caso di adesione ritardata alle vaccinazioni raccomandate non obbligatorie, includendo tutte quelle che riguardano l’infanzia e l’adolescenza”, ricorda Staiano, che infine si sofferma anche sull’importanza della vaccinazione contro i rotavirus nei primi mesi di vita, perché “quanto più piccoli sono i bambini tanto più possono esservi complicanze”.
Infatti “non c’è solo la gastroenterite con il rischio di disidratazione – puntualizza la presidente Sip – Oggi stiamo vedendo altre manifestazioni cliniche come le pancreatiti, le convulsioni durante la gastroenterite da rotavirus, l’artrite. Ecco, quindi, l’utilità di ricorrere alla prevenzione di quest’infezione insidiosa tramite vaccino che, sebbene solo raccomandato, è veramente utile per il benessere del bambino”.
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