Futuro incerto per metà dei teenager, preoccupati per il degrado ambientale
- 05/07/2023
- Giovani
Non è tornato blu il cielo dei teenager italiani. Più di uno su due (52,4%) vede il futuro incerto e preoccupante. Se si guarda solo alle ragazze, la percentuale sale al 58,6%. Le nubi che offuscano il loro orizzonte? Gli adolescenti di oggi sembrano temere più il degrado ambientale, e le catastrofi naturali anche prodotte dai comportamenti umani (80%), di guerre e pandemie (74% e 61,7%) che solo lo scorso anno erano invece le preoccupazioni maggiori. Gli ottimisti e fiduciosi si fermano a sfiorare il 47%. E’ il quadro che emerge dall’edizione 2023 dell’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata annualmente da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard, con il supporto operativo dell’agenzia Mediatyche, su un campione nazionale rappresentativo di 5.670 studenti tra 13 e 19 anni.
La fine della pandemia non ha migliorato la salute psichica degli adolescenti
“Dopo gli anni del Covid e un sostanziale ritorno alla normalità – spiega Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza – il principale obiettivo dell’indagine di quest’anno era cercare di capire come gli adolescenti vedessero il futuro. Se le nubi portate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che avevano inciso molto sul loro ‘mood’, si stessero diradando. Purtroppo il pessimismo permane”. Come permane un diffuso senso di tristezza. Secondo i primi risultati dell’indagine, presentati oggi, il 64% – una quota che nelle ragazze si impenna fino all’80,1% – si sente triste spesso o qualche volta. Causa o effetto di questa visione non ottimistica del futuro, i momenti di tristezza sono aumentati rispetto al passato per il 35%, e per un ulteriore 15% sono diventati più altalenanti.
In aumento, rispetto allo scorso anno, anche la percentuale di adolescenti che conosce coetanei (amici o compagni) che compiono atti di autolesionismo (38,2% contro 31,8%). Sul fronte opposto, l’unica certezza positiva che il futuro sembrerebbe garantire è la cura delle malattie (90,8%). “La memoria breve, anzi brevissima, è una delle caratteristiche che connota non solo gli adolescenti, ma tutta la società odierna – commenta Fulvio Scaparro, psicologo dell’infanzia e dell’adolescenza e referente dell’area psicologica di Laboratorio Adolescenza – Una capacità sconcertante di voltare pagina e rimuovere il passato, anche recentissimo o nemmeno passato, come la guerra in Ucraina, i femminicidi, la condizione dei migranti. Se il futuro è ovviamente sempre un’incognita, la rimozione del passato, e quindi dell’esperienza vissuta, che sono le fondamenta del futuro individuale e collettivo, non promette niente di buono”.
Il ruolo di influencer, pubblicità e blogger
L’indagine tocca anche l’aspetto della percezione del proprio corpo: il 40,3% dei 13-19enni coinvolti (51% delle ragazze) non è soddisfatto del proprio aspetto fisico e l’insoddisfazione aumenta all’aumentare dell’età. Dato stabile, ma cambia rispetto al passato il fatto che a dettare le regole per decidere se piacersi o meno sono gli amici (lo afferma il 47%), ma soprattutto influencer, fashion blogger, pubblicità, moda, che condizionano oltre il 72% dei giovanissimi. E se tradizionalmente sono sempre state le ragazze a subire maggiormente l’effetto di giudizi e modelli esterni, a influencer & co è sensibile anche un’ampia maggioranza di maschi (62%).
Un fenomeno nuovo che Alessanda Marazzani, psicologa e membro del consiglio direttivo di Laboratorio Adolescenza, spiega parlando di una sorta di “annacquamento”, certamente estetico, ma non solo, delle differenze di genere: “Un fenomeno che non ha alcuna attinenza con il mondo Lgbt e l’identità di genere – precisa – ma che, basta vedere le pubblicità della moda, tende ad uniformare l’immagine estetica di maschi e femmine. Da qui un’attenzione mai registrata prima, da parte dei maschi, all’aspetto estetico e quindi al giudizio sul proprio aspetto fisico”. La visione sul futuro dei giovani italiani fa riflettere gli esperti, che chiedono azioni concrete. “Se l’emergenza Covid sembra superata, gli adolescenti continuano a mostrare evidenti segni di disagio che ci preoccupano – dice Paolo Paroni, presidente di Rete Iter-Istituto Iard – La ricerca trova effettivo compimento solo se si traduce in interventi e politiche finalizzati a garantire alle nuove generazioni un contesto sociale in cui vivere adeguato alle loro esigenze e ai loro obiettivi futuri”.
Le differenze tra ragazze e ragazzi
Un altro elemento che viene evidenziato da Carlo Buzzi, sociologo dell’università di Trento e direttore scientifico dell’indagine, è che “la variabile che più delle altre appare condizionante è il genere. Le ragazze, molto di più dei coetanei maschi – osserva – appaiono consistentemente più riflessive. Ciò si riverbera sul concetto di futuro personale che i maschi vedono con un ottimismo un po’ superficiale, mentre le femmine si dimostrano assai più preoccupate. Eppure nel contempo le ragazze appaiono più disponibili a mettersi in gioco. Lo si vede, ad esempio, con la loro maggiore propensione ad affrontare gli studi universitari e ipotizzare nel loro futuro un trasferimento all’estero. Dalle une, quindi, più ansia e insoddisfazione, ma anche maggiore maturità, dagli altri più spensieratezza, ma anche una certa sottovalutazione del rischio”.
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