Stati Uniti, dopo il divieto di aborto le donne ricorrono alla sterilizzazione
- 13/09/2024
- Fertilità
Senza aborto, ci si sterilizza. Dopo la storica sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization del 2022, che ha annullato la protezione costituzionale all’aborto stabilita dalla sentenza Roe v. Wade del 1973, le conseguenze per le donne americane non si sono fatte attendere.
Con l’aborto reso illegale in molti Stati o limitato severamente, un numero crescente di donne ha scelto una via permanente per evitare gravidanze indesiderate: la sterilizzazione.
Sterilizzazione in aumento
Uno studio condotto dalla Columbia University Irving Medical Center di New York, guidato dal ricercatore Xiao Xu, ha evidenziato che i tassi di sterilizzazione femminile, in particolare la legatura delle tube, sono aumentati di circa il 3% al mese negli Stati dove l’aborto è stato reso illegale o pesantemente limitato. Questo dato, pubblicato sul Journal of the American Medical Association l’11 settembre, mostra come le donne siano spinte a considerare misure estreme a causa dell’incertezza legata al futuro dei diritti riproduttivi.
L’analisi ha preso in esame un campione di 4,8 milioni di donne in 36 Stati americani, confrontando i tassi di sterilizzazione prima e dopo la sentenza Dobbs. L’aumento si è verificato soprattutto in quegli Stati dove il divieto di aborto è diventato effettivo, mentre negli Stati dove la procedura è rimasta legale, i tassi di sterilizzazione non hanno subito variazioni significative.
Il peso di una decisione irreversibile
Il dottore Xiao Xu ha sottolineato che la decisione di sottoporsi a una sterilizzazione chirurgica è spesso influenzata da fattori esterni, tra cui la paura di una gravidanza indesiderata in contesti in cui l’aborto non è più un’opzione. “Il nostro studio suggerisce che la sentenza Dobbs e le successive leggi statali che vietano o limitano l’accesso all’aborto stanno influenzando le scelte contraccettive delle donne“, ha affermato Xu. Tuttavia, ha anche ricordato che la sterilizzazione è una scelta definitiva e può avere conseguenze sia fisiche che psicologiche.
Nonostante l’aumento delle richieste, la sterilizzazione non è sempre una soluzione infallibile. Uno studio dell’Università della California di San Francisco (UCSF), pubblicato il 27 agosto 2023 su NEJM Evidence, ha evidenziato che tra il 3% e il 5% delle donne che si sottopongono a legatura delle tube segnalano comunque una gravidanza indesiderata in seguito all’intervento. La dottoressa Eleanor Bimla Schwarz, a capo dello studio, ha sottolineato che “la chirurgia tubarica non può essere considerata il modo più sicuro per prevenire una gravidanza”.
Il contesto politico e sociale
L’aumento delle sterilizzazioni femminili negli Stati Uniti riflette un clima di forte polarizzazione politica e sociale. La sentenza Dobbs ha sostanzialmente ribaltato il precedente della Roe v. Wade, restituendo agli Stati il potere di decidere autonomamente se e come regolamentare l’aborto. Negli Stati conservatori, questo ha portato all’introduzione di leggi molto restrittive o addirittura al divieto totale della pratica.
Il tema dell’aborto è diventato centrale nel dibattito politico americano, con due visioni opposte rappresentate dai principali candidati alle elezioni presidenziali. Kamala Harris, vicepresidente dell’amministrazione Biden, continua a battersi per la protezione dei diritti riproduttivi, mentre Donald Trump, ex presidente, ha sostenuto la limitazione di tali diritti, appoggiando le legislazioni statali che limitano o vietano l’aborto.
L’impatto sulle donne
Le conseguenze di queste politiche ricadono soprattutto sulle donne appartenenti a fasce vulnerabili della popolazione. Le donne di minoranze etniche e quelle economicamente svantaggiate sono le più colpite dalle limitazioni sull’aborto e potrebbero essere costrette a ricorrere a soluzioni drastiche come appunto la sterilizzazione. Inoltre, secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’abolizione di Roe v. Wade potrebbe peggiorare le disuguaglianze già esistenti, soprattutto per le donne nere, che rappresentano una quota significativa di chi ricorreva all’aborto negli Stati Uniti.
Mentre alcune donne scelgono la sterilizzazione come alternativa all’aborto, altre potrebbero cercare soluzioni clandestine o rischiose per interrompere gravidanze indesiderate. L’accesso all’aborto farmacologico, ad esempio, rischia di essere limitato anche negli Stati dove è ancora legale, spingendo molte a cercare metodi meno sicuri.
La sentenza Dobbs ha creato una frattura profonda tra gli Stati Uniti progressisti, dove l’aborto è ancora legale e tutelato, e quelli conservatori, che hanno implementato leggi restrittive. Questa divisione riflette un Paese sempre più spaccato non solo sul piano politico e giuridico, ma anche sociale.
Per molte donne, il futuro dei diritti riproduttivi appare sempre più incerto. Le conseguenze della sentenza del 2022, come dimostra l’aumento delle sterilizzazioni, potrebbero lasciare segni profondi nella società americana per gli anni a venire.
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