La dolce attesa non è sempre dolce: i disturbi dell’NVP
- 13/06/2024
- Fertilità
Chi dice che la gravidanza è solo rose e fiori? Uno studio svela i retroscena meno noti della dolce attesa, focalizzandosi sulla nausea e il vomito in gravidanza (NVP) e indagando il suo impatto sulla qualità di vita, sull’attività lavorativa e sulla vita personale. Coinvolgendo un ampio e rappresentativo campione di gestanti italiane, lo studio sfida l’idea che tali disturbi siano limitati alle prime fasi della gravidanza, dimostrando che possono persistere ben oltre il primo trimestre.
La NVP, un problema diffuso e sottovalutato
Le “nausee mattutine” sono spesso considerate un fastidio temporaneo delle prime settimane di gravidanza. Tuttavia, lo studio Purity, primo e unico studio multicentrico di questo genere in Italia, promosso da Italfarmaco, mostra che la NVP è un fenomeno più persistente. “Nella maggior parte dei casi, la NVP si manifesta in maniera moderata e i sintomi possono persistere oltre il primo trimestre”, spiega Romolo Di Iorio, professore associato di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Roma Sapienza. Circa il 37% delle donne sperimenta vomito insieme alla nausea e, in casi rari (circa il 4%), si arriva all’iperemesi gravidica, una condizione che può richiedere il ricovero e che nei casi più gravi comporta rischi significativi sia per la donna che per il bambino.
Studio Purity: metodo e scoperte
Lo studio ha coinvolto 528 donne gravide da tre ospedali italiani: l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano, il Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Chieti e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. Le partecipanti hanno risposto a questionari in due fasi: la prima tra la diciottesima e la ventiduesima settimana di gravidanza, e la seconda entro 14 giorni dal parto. Questo ha permesso di valutare la prevalenza, la gravità e l’impatto della NVP, l’insorgenza e la durata dei sintomi, i trattamenti ricevuti e l’impatto sulla qualità della vita, nonché le conseguenze neonatali.
“Ci siamo posti come obiettivo non solo quello di esaminare la gravità del disturbo e le possibili terapie, ma anche gli aspetti legati alla qualità di vita della gestante”, afferma Irene Cetin, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano.
I risultati indicano che la NVP colpisce il 66% delle donne italiane. La gravità della NVP è stata misurata utilizzando la scala PUQE (Pregnancy-Unique Quantification of Emesis and Nausea), con risultati che indicano che il 62% delle donne ha sperimentato sintomi moderati, mentre il 4% ha sofferto di sintomi gravi. Solo il 25% delle donne ha ricevuto un trattamento, farmacologico o non farmacologico, con la maggior parte di esse (67,7%) che ha utilizzato l’associazione di Doxilamina 10 mg e Piridossina 10 mg. “Uno dei risultati più importanti e statisticamente significativi raccolti è stato quello riferito al tempo gestazionale: infatti le donne che presentano nausea e vomito in gravidanza hanno avuto in media un tempo gestazionale più corto; quindi, hanno avuto un parto pretermine, in quanto non sono arrivate alla quarantesima settimana”, aggiunge Cetin.
PURITY-Extended
La SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), in linea con gli obiettivi dello Studio Purity, ha lanciato il progetto PURITY-Extended. Questo studio prospettico osservazionale multicentrico mira a determinare la portata della NVP su un campione più vasto e a monitorarne l’evoluzione durante i tre trimestri della gravidanza. Con la partecipazione di 1.300 gestanti provenienti da 100 strutture ospedaliere in tutta Italia, lo studio valuta non solo l’incidenza e l’evoluzione della NVP, ma anche le differenze geografiche e socioeconomiche, l’approccio dei ginecologi alla gestione del disturbo, e le possibili conseguenze sulla salute della madre e del bambino. “Era necessario colmare un vuoto nella letteratura scientifica italiana”, afferma Nicola Colacurci, past president della SIGO. “Attualmente, l’impatto della NVP è ancora sottostimato, spesso rilevato solo quando i sintomi influiscono gravemente sulla qualità della vita delle donne. Con oltre 500 donne già intervistate, ci aspettiamo i primi risultati dello studio in ottobre”.
“Italfarmaco si impegna a migliorare la vita dei pazienti con prodotti innovativi e ricerche di alto valore”, aggiunge Mario Mangrella, direttore medico scientifico e degli Affari Regolatori di Italfarmaco. “Siamo fieri di aver promosso lo studio Purity, contribuendo così a creare nuove evidenze scientifiche. Supportare le donne durante la gravidanza è cruciale, poiché questo periodo può influenzare profondamente la vita familiare, sociale e professionale. Il ruolo dell’alimentazione materna è fondamentale per la crescita fetale e la salute del bambino. La NVP può compromettere gravemente l’assunzione di nutrienti essenziali, per questo è importante identificare e gestire la NVP con trattamenti appropriati”.
- Europa Giovane6
- Famiglia221
- Fertilità154
- Giovani246
- Mondo201
- Podcast5
- Popolazione479
- Talk | 13 dicembre 20239
- Talk | La 'cura' delle persone5
- Trend96
- Video27
- Welfare234