Maternità surrogata, dal no del Vaticano ai sì nel mondo
- 09/04/2024
- Fertilità
La maternità surrogata è un argomento controverso che ha generato un dibattito mondiale su questioni etiche, giuridiche e sociali. Questo fenomeno, che coinvolge una donna che porta avanti una gravidanza per conto di altri, ha suscitato reazioni diverse in tutto il mondo, con alcuni paesi che ne vietano completamente la pratica, mentre altri la regolamentano con vari gradi di restrizioni. Nel corso degli anni, la percezione e l’accettazione della maternità surrogata sono cambiate radicalmente, passando da un rifiuto categorico, incluso quello del Vaticano, a un’accettazione più diffusa in molte parti del mondo.
Cos’è la maternità surrogata?
La maternità surrogata è un processo attraverso il quale una donna, chiamata surrogata o madre surrogata, porta avanti una gravidanza per conto di un’altra persona o coppia, chiamata genitore intenzionale o coppia commissionante. Esistono due tipi principali di maternità surrogata:
- Surrogato tradizionale: In questo caso, la madre surrogata viene fecondata con lo sperma del padre intenzionale tramite inseminazione artificiale. La madre surrogata è quindi biologicamente legata al bambino.
- Surrogato gestazionale: In questo caso, viene utilizzata la tecnica della fecondazione in vitro per impiantare l’embrione creato con gli ovuli della madre intenzionale o di una donatrice e lo sperma del padre intenzionale o di un donatore nell’utero della madre surrogata. In questo modo, la donna surrogata non ha alcun legame genetico con il bambino.
Il processo di maternità surrogata coinvolge diverse fasi:
- Selezione: Le coppie o le persone che desiderano avere un figlio tramite surrogazione devono trovare una donna disposta a essere la surrogata. Questa può essere una parente, un’amica o una persona estranea che ha scelto di diventare una surrogata tramite un’agenzia specializzata.
- Valutazione medica e psicologica: La donna surrogata e le persone o coppie intenzionate devono sottoporsi a valutazioni mediche e psicologiche approfondite per garantire che siano idonee a partecipare al processo di surrogazione.
- Contratto legale: Viene redatto un contratto legale che stabilisce i diritti e le responsabilità di tutte le parti coinvolte, inclusi i termini finanziari, il consenso alla procedura medica e le questioni relative alla custodia del bambino.
- Procedura medica: Nel caso della surrogazione gestazionale, gli ovuli dell’intenditrice o di un donatore vengono fecondati in vitro con lo sperma del partner o di un donatore. L’embrione risultante viene quindi impiantato nell’utero della donna surrogata attraverso una procedura di trasferimento embrionale.
- Gravidanza e parto: La donna surrogata porta avanti la gravidanza e partorisce il bambino. Durante questo periodo, le persone o le coppie intenzionate possono essere coinvolte nel processo, fornendo supporto emotivo e finanziario alla surrogata.
- Trasferimento della custodia: Dopo la nascita, la custodia legale del bambino viene trasferita alle persone o alle coppie intenzionate in base ai termini del contratto.
Nonostante i progressi nella tecnologia riproduttiva e legale, la maternità surrogata continua ad affrontare diverse sfide e controversie. Queste includono questioni etiche riguardanti lo sfruttamento delle donne surrogata, la commercializzazione del corpo femminile, la protezione dei diritti del bambino e la gestione delle aspettative e delle relazioni tra le parti coinvolte.
Il costo della genitorialità ‘surrogata’
La maternità surrogata non è solo un processo emotivo e fisico, ma anche economico. Le coppie intenzionali devono affrontare considerevoli costi associati alla surrogazione, che possono includere compensazione per la madre surrogata, spese mediche, legali e amministrative, oltre a eventuali oneri aggiuntivi per le agenzie di surrogazione e i consulenti legali specializzati.
Le agenzie di surrogazione svolgono un ruolo cruciale nell’aiutare le coppie intenzionali a navigare attraverso il complesso processo di maternità surrogata. Queste agenzie forniscono servizi di ricerca e selezione di madri surrogate, coordinazione delle procedure mediche e legali, supporto emotivo e assistenza nel negoziare contratti tra le parti coinvolte. Tuttavia, è importante notare che le agenzie di surrogazione possono anche aumentare significativamente i costi complessivi del processo, poiché spesso richiedono commissioni sostanziali per i loro servizi.
I consulenti legali specializzati giocano un ruolo altrettanto importante nel garantire che tutti gli aspetti legali della maternità surrogata siano gestiti correttamente. Questi professionisti forniscono consulenza legale sia alle coppie intenzionali che alle madri surrogate, aiutando a redigere contratti legali che definiscono i diritti e le responsabilità di tutte le parti coinvolte. Inoltre, i consulenti legali specializzati possono aiutare a risolvere eventuali dispute legali che possano sorgere durante il processo di surrogazione.
Il no del Vaticano
Il Vaticano, come autorità centrale della Chiesa Cattolica Romana, ha espresso chiaramente la sua opposizione alla pratica della maternità surrogata. Nel documento del Dicastero per la Dottrina della Fede ‘Dignitas infinita’ presieduto dal cardinale Victor Fernandez che ha ottenuto l’ok del Papa, reso noto ieri in Vaticano, si ribadisce la contrarietà della Chiesa a questa pratica, insieme ad altre come il cambio di sesso, il suicidio assistito e l’aborto.
Il documento, frutto di cinque anni di lavoro e basato sul magistero papale degli ultimi anni, affronta una vasta gamma di questioni morali e sociali, sottolineando l’importanza del rispetto per la vita umana in tutte le sue fasi. La maternità surrogata è stata espressamente condannata come una pratica che degrada la dignità sia del bambino che della donna coinvolta.
Secondo il documento, la maternità surrogata riduce il bambino a un oggetto e lede gravemente la dignità della donna. Ogni bambino, sin dalla concezione, possiede una dignità intrinseca che deve essere rispettata e protetta. La pratica della surrogazione, che coinvolge la separazione del bambino dalla sua madre biologica e lo trasforma in un oggetto di desiderio o di guadagno per altri, va contro questo principio fondamentale di dignità umana.
Inoltre, il documento sottolinea che il desiderio legittimo di avere un figlio non può essere trasformato in un “diritto al figlio” che non tiene conto della dignità del bambino stesso. La maternità surrogata, pertanto, non solo viola la dignità del bambino e della donna surrogata, ma anche il concetto stesso di unione coniugale e procreazione umana.
Il ferreo rifiuto del Vaticano alla maternità surrogata si estende alla comunità internazionale, proibendone l’uso su scala universale. Questa posizione, basata sui principi etici della Chiesa, continua a influenzare il dibattito pubblico e le politiche globali riguardanti la surrogazione materna, mantenendo viva una discussione etica e sociale di grande rilevanza.
Com’è regolamentata la maternità surrogata nel mondo
Ma come viene vista la maternità surrogata nei diversi paesi? Le leggi che la regolano variano ampiamente da paese a paese, con alcuni Stati che la permettono pienamente, altri che la consentono solo in determinate circostanze e altri ancora che la vietano del tutto.
Tra i paesi in cui la maternità surrogata è legale spiccano gli Stati Uniti. La legislazione sulla maternità surrogata è soggetta alla giurisdizione statale, e di conseguenza, la situazione legale varia considerevolmente da uno stato all’altro. Alcuni stati hanno leggi specifiche sulla maternità surrogata, mentre altri si affidano a regimi di diritto comune per affrontare le questioni correlate. Inoltre, la posizione degli stati nei confronti della maternità surrogata può variare notevolmente, con alcuni stati che agevolano i contratti di maternità surrogata, altri che li rifiutano e alcuni che addirittura penalizzano la maternità surrogata commerciale.
Gli stati considerati più favorevoli alla maternità surrogata includono California, Illinois, Arkansas, Maryland, Washington DC, Oregon e New Hampshire, tra gli altri. Tuttavia, è importante notare che i fattori determinanti per la legalità della maternità surrogata includono il luogo in cui viene concluso il contratto, la residenza della madre surrogata e il luogo in cui avviene il parto. Di conseguenza, anche se un individuo vive in uno stato che non supporta la maternità surrogata, potrebbe ancora beneficiare delle politiche di uno stato più favorevole lavorando con una madre surrogata che vive e partorirà in uno stato con leggi più permissive.
Negli ultimi anni, gli Stati Uniti sono diventati un punto di riferimento internazionale per la maternità surrogata, con migliaia di bambini nati attraverso questo metodo. Tuttavia, i costi associati alla maternità surrogata negli Stati Uniti sono tra i più alti al mondo, con cifre che possono superare i 120.000-140.000 euro per un singolo bambino e arrivare fino a 200.000 euro per un parto gemellare. Questi costi possono aumentare ulteriormente in caso di complicazioni durante il parto o di necessità di assistenza post-partum per la madre surrogata e i bambini.
Nonostante i progressi legislativi, ci sono ancora alcune questioni problematiche associate alla pratica della maternità surrogata negli Stati Uniti. Ad esempio, alcuni contratti stipulati con le madri surrogati possono essere estremamente restrittivi, limitando la libertà delle gestanti su questioni come dieta, stile di vita e persino il controllo delle loro interazioni con il feto. Alcune di queste clausole possono essere considerate invasive e possono sollevare preoccupazioni etiche e legali.
Anche in Canada la maternità surrogata è legale, ma con alcune restrizioni. È vietato pagare una madre surrogata oltre le spese mediche e altre spese correlate alla gravidanza. Tuttavia, la compensazione per la madre surrogata non è considerata illegale, consentendo comunque la pratica.
L’Ucraina è una delle destinazioni più popolari per la maternità surrogata internazionale; questo è dovuto principalmente alle leggi molto liberali del paese e ai costi più accessibili rispetto ad altre nazioni, come gli Stati Uniti. Il paese ha leggi chiare e regolamenti che disciplinano la pratica, incluso il riconoscimento legale dei genitori intenzionali e il divieto di diritti dei genitori surrogati sul bambino nato. Nonostante la liberalità delle leggi ucraine sulla maternità surrogata, il paese non supporta questa pratica per modelli familiari diversi da quello eterosessuale.
La Grecia si distingue come uno dei pochi paesi al mondo a fornire una solida protezione legale agli aspiranti genitori che desiderano intraprendere il percorso della maternità surrogata. La Legge 3305–2005, nota come “Applicazione della riproduzione medicalmente assistita”, regola questo processo nel paese. Per intraprendere il viaggio della maternità surrogata in Grecia, gli aspiranti genitori devono soddisfare specifici requisiti e presentarsi davanti a un giudice di famiglia. Tuttavia, una volta soddisfatti tali requisiti, la procedura in tribunale è principalmente formale e la richiesta degli aspiranti genitori viene generalmente accolta.
Attualmente, i requisiti includono avere una relazione eterosessuale o essere una donna single, oltre a soddisfare criteri medici specifici, come l’età inferiore ai 50 anni al momento del contratto. I surrogati, d’altra parte, devono superare test medici e psicologici per dimostrare la loro idoneità sotto il profilo medico e mentale. Una caratteristica unica della legislazione greca sulla maternità surrogata è che la madre surrogata non ha alcun diritto sul bambino. Gli aspiranti genitori diventano genitori legali fin dal concepimento e non vi è alcuna menzione della madre surrogata nei documenti ospedalieri o di nascita. Questo vale anche nel caso in cui uno dei genitori si avvalga di un donatore di ovuli o di sperma.
La maternità surrogata è legale e regolamentata in Georgia dal 1992, ed è stata scelta da molte coppie internazionali come destinazione per la maternità surrogata. È possibile solo per coppie eterosessuali sposate. Offre un ambiente legale e accessibile per la maternità surrogata, attirando famiglie da tutto il mondo con la sua combinazione di leggi favorevoli, procedure semplificate e costi accessibili. Tuttavia, le preoccupazioni riguardo alla regolamentazione e alla protezione dei diritti delle madri surrogate rimangono oggetto di dibattito e richiedono un’attenzione continua da parte delle autorità e della comunità internazionale.
Anche in Australia la maternità surrogata è legale, ma la legge varia tra i diversi stati e territori. Alcune giurisdizioni consentono solo la surrogazione altruistica, mentre altre permettono anche quella commerciale.
Il Messico ha una storia complessa e in continua evoluzione riguardo alla maternità surrogata. In passato, il paese era noto per essere una destinazione popolare per la maternità surrogata commerciale, attrattiva per molte coppie internazionali grazie alla sua combinazione di infrastrutture mediche di qualità e costi più accessibili rispetto ad altre giurisdizioni. Tuttavia, negli ultimi anni, il Messico ha introdotto leggi più restrittive e ha affrontato un maggiore controllo regolatorio sull’industria della maternità surrogata.
In Europa, la maternità surrogata è una pratica legale in diversi paesi, tra cui Danimarca, Belgio, Ungheria, Regno Unito, Bulgaria e Paesi Bassi. Tuttavia, è importante notare che queste nazioni adottano principalmente un approccio “non retribuito” o “altruistico” alla maternità surrogata. Questo significa che la gestante non riceve un compenso monetario per il suo ruolo, anche se possono essere forniti rimborsi per spese mediche e altre spese correlate.
Le cliniche che offrono servizi di maternità surrogata sono relativamente poche in questi paesi, e la disponibilità di madri surrogate può essere limitata. Questo è in parte dovuto alle regole restrittive e ai requisiti rigorosi che i futuri genitori devono soddisfare per poter accedere a tali servizi. Di conseguenza, questi mercati rimangono relativamente limitati rispetto ad altre giurisdizioni dove la maternità surrogata è più diffusa e accessibile.
Al di fuori di questi paesi, ci sono anche nazioni come l’Albania e la Repubblica Ceca che consentono sia la maternità surrogata con compensi che quella senza. Tuttavia, anche in questi casi, le procedure amministrative possono essere complesse e lunghe, e i costi alti.
È fondamentale considerare che, anche nei paesi in cui la maternità surrogata è legalmente consentita, possono esistere restrizioni e regolamenti specifici volti a garantire un approccio etico e rispettoso dei diritti di tutte le parti coinvolte. È importante comprendere che la legalità di questa pratica può essere soggetta a cambiamenti nel tempo, influenzati da varie pressioni politiche, sociali e culturali.
Paesi dove la maternità surrogata è vietata
In alcuni paesi, la maternità surrogata è strettamente vietata per una serie di ragioni legali, etiche e culturali. Ad esempio, in molti paesi europei come Francia, Germania e Italia, le leggi vietano esplicitamente questa pratica. Questi divieti spesso derivano da preoccupazioni riguardanti lo sfruttamento delle donne, il commercio dei bambini e le implicazioni sulla filiazione e i diritti dei bambini nati tramite surrogazione. In Francia, ad esempio, la legge vieta la surrogazione con la minaccia di pesanti sanzioni legali per coloro che cercano di ottenere o facilitare questo tipo di servizio.
Anche in alcuni stati degli Stati Uniti, come nel Michigan e nel New York, la pratica della maternità surrogata è considerata illegale o altamente regolamentata. Questo è spesso dovuto a preoccupazioni simili riguardo all’integrità e alla sicurezza delle donne coinvolte, così come alla protezione dei diritti dei bambini nati tramite questo processo.
Inoltre, molti paesi in via di sviluppo hanno adottato leggi che vietano la maternità surrogata, spesso per proteggere le donne da sfruttamento e abusi, nonché per evitare il traffico di esseri umani. Tuttavia, è importante notare che il divieto di questa pratica non è uniforme in tutto il mondo e può variare ampiamente da una giurisdizione all’altra.
La maternità surrogata in Italia
In Italia, la maternità surrogata è completamente vietata per legge. La legge italiana vieta la surrogazione in tutte le sue forme, compresa quella altruistica. La legge n. 40 del 19 febbraio 2004 stabilisce che qualsiasi forma di vendita di gameti o embrioni, nonché la pratica della maternità surrogata, è punibile con la reclusione da tre mesi a due anni e con una sanzione pecuniaria che va da 600mila a un milione di euro.
Tuttavia, nonostante il divieto, alcune coppie italiane scelgono di ricorrere alla maternità surrogata all’estero, il che può portare a complicazioni legali e sociali una volta che il bambino è nato e deve essere registrato in Italia.
L’opinione pubblica sull’argomento è variegata. Secondo l’ultima indagine dell’Eurispes sui temi etici, circa il 39,5% degli italiani si dichiara favorevole alla pratica della maternità surrogata, segnalando un leggero aumento rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, le opinioni divergono notevolmente tra le diverse fasce di età, con i giovani tra i 18 ei 24 anni più propensi ad approvare la maternità surrogata rispetto agli over 64. Questi dati indicano che il dibattito sull’argomento rimane vivo e che potrebbero esserci ulteriori sviluppi nel futuro riguardo alla legislazione italiana in materia di maternità surrogata.
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