Un logo sul pene: il Leganés contro il tabù del cancro ai testicoli
- 1 Agosto 2025
- Fertilità
I giocatori del Leganés, squadra di calcio della Segunda División spagnola, sono scesi in campo con un logo sul cavallo dei pantaloncini, proprio in corrispondenza del pene. Non si è trattato di una particolare idea di marketing, ma di una campagna di sensibilizzazione sul cancro ai testicoli con il chiaro intento di rompere il tabù attorno a questa grave patologia. Due sfere stilizzate, collegate da un nastro viola simbolo della lotta ai tumori, sono apparse durante il riscaldamento dei calciatori di casa. Attorno il nome della Ong americana che ha lanciato l’iniziativa: la Testicular Cancer Society.
L’impatto della campagna “Tenemos un par”
La campagna “Tenemos un par”, firmata dall’agenzia FP7McCann, ha debuttato davanti al grande pubblico il 12 aprile scorso ottenendo una grande eco sul web, dove quel logo ha stimolato l’interesse del pubblico per la prevenzione del cancro ai testicoli. Letteralmente, il nome significa “Abbiamo un paio”, espressione che rimanda ai testicoli, indicati spesso come “un paio” nel linguaggio colloquiale.
Del tiki-taka al toca-toca@TCSociety #TenemosUnPar 🍒 #LeganésBarça pic.twitter.com/jjmYGmeyEq
— C.D. Leganés (@CDLeganes) April 11, 2025
In meno di 24 ore dal riscaldamento dei calciatori del Leganés, il sito della Testicular Cancer Society in ha registrato oltre 2 milioni di visite, più di quanto avesse fatto cumulando i tre anni precedenti, le ricerche web relative al tumore ai testicoli sono aumentate del 700%. La discussione è diventata virale sui social con hashtag dedicato e l’attenzione di media e addetti ai lavori.
La campagna, conosciuta internazionalmente come “Sponsored Balls” è stata premiata con il Bronze Lion ai Cannes Lions 2025.
La necessità di sensibilizzare
Dietro alla trovata, c’è la volontà di ribaltare un dato preoccupante: il cancro ai testicoli colpisce circa 1 uomo su 250, soprattutto tra i 15 e i 35 anni, ma spesso viene ignorato o diventa oggetto di imbarazzo. Il che si traduce in vite perse, dal momento che la diagnosi precoce aumenta esponenzialmente le probabilità di guarigione grazie ai consolidati protocolli di trattamento. “Se questo gesto salva anche solo una vita, vale più di qualsiasi titolo”, ha dichiarato il capitano del Leganés, Sergio González, intervistato a fine partita.
Da anni le principali società urologiche e realtà no profit insistono sull’importanza dell’autopalpazione, un semplice controllo periodico che ogni giovane può effettuare su di sé e che può essere vitale.
In Italia, secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori, nel 2022 ci sono state oltre duemila nuove diagnosi; ma ancora oggi permangono resistenze culturali, scarsa informazione ed eccessivo pudore nell’affrontare pubblicamente temi legati alla salute degli organi genitali maschili.
Il ruolo di una sensibilizzazione non tradizionale
Michael Craycraft, fondatore della Testicular Cancer Society e survivor della malattia, si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti dalla iniziativa: “Abbiamo passato anni a cercare di infrangere il tabù con campagne tradizionali, ma questa azione ha davvero aperto il dibattito a livello mondiale”.
Prima del Leganés, ci sono stati altri casi di sensibilizzazione non tradizionale sul cancro ai testicoli:
- Movember Foundation ha trasformato i baffi – simbolo virile e tradizionale – nel segno di una rivoluzione culturale globale per la salute maschile. Da un’idea partita nel 2003 da Melbourne, la campagna coinvolge milioni di uomini ogni novembre e ha generato oltre 100 milioni di dollari per ricerca e prevenzione, promosso autodiagnosi e discusso apertamente di cancro alla prostata, salute mentale e tumori testicolari. Il movimento ha coinvolto oltre 5 milioni di sostenitori e ha finanziato più di 1.200 progetti in venti paesi, contribuendo a innalzare l’attenzione pubblica non solo sui tumori maschili ma anche sulla salute mentale e sulla prevenzione dei suicidi;
- Pierluigi Collina e la campagna “Lilt for Men”: nel 2022, l’ex arbitro internazionale Pierluigi Collina ha associato la sua immagine al lancio in Italia del “cartellino blu”, simbolo visibile negli stadi durante le partite di calcio per promuovere la consapevolezza sui tumori maschili, in particolare quelli alla prostata e ai testicoli. La scelta del colore blu richiama la tradizione della prevenzione maschile, ma la presenza di Collina — figura iconica e rispettata nel mondo del calcio — ha aumentato la risonanza al messaggio;
- Campagna #CheckYourBalls del 2023, promossa dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, ha sfruttato i social media per veicolare brevi video ironici e testimonial diretti, raddoppiando in un anno le visite a guide di autoesame e incrementando sensibilmente le diagnosi precoci.
Nonostante il cancro testicolare rappresenti solo circa l’1% di tutti i tumori maschili, è il più frequente tra i 15 e i 35 anni e, se scoperto in tempo, ha un tasso di sopravvivenza superiore al 95%, secondo l’American Cancer Society. A livello di sanità pubblica, campagne di sensibilizzazione annuali — come il mese di aprile dedicato alla prevenzione — sono ritenute fondamentali per incentivare pratiche di autoesame regolare, la presa di coscienza dei sintomi precoci e la ricerca di supporto medico tempestivo.