Italiani sempre più sedentari, aumentano la spesa pubblica e il rischio di infertilità
- 05/10/2023
- Fertilità
In Italia solo l’8,2% degli adolescenti svolge almeno un’ora al giorno di attività fisica (moderata-intensa) come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità per questa fascia di età, il 18,2% è in sovrappeso e il 4,4% obeso.
Dati allarmanti, quelli riportati da Foce (Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi), che si sono aggravati notevolmente con il lockdown. Le conseguenze negative dell’eccessiva sedentarietà sulla salute sono diverse e interessano anche la spesa pubblica e la fertilità della popolazione più giovane.
Prima dell’emergenza sanitaria, il sovrappeso in Italia interessava il 16,6% e l’obesità il 3,2% dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni e anche i livelli di attività fisica erano migliori (10% contro l’8,2% attuale), anche se quasi la metà della media internazionale (19%).
Per questo Foce, insieme al ministero dello Sport e al Coni, ha lanciato la nuova edizione di “Allenatore alleato di salute” per promuovere gli stili di vita sani soprattutto tra gli adolescenti, ma anche tra gli altri cittadini, inclusi gli over 65 che rappresentano quasi 1/4 della popolazione italiana.
Dal 2016 ad oggi “Allenatore Alleato di Salute” ha previsto, oltre a corsi di formazione specifici rivolti agli allenatori per trasmettere corretti messaggi di prevenzione, la realizzazione e distribuzione di materiale informativo ad hoc e attività sui social media. Si tratta del primo progetto al mondo finalizzato a sensibilizzare i coach nell’educazione alla salute degli adolescenti. Partito in Italia, è diventato un esempio virtuoso anche per gli altri Stati europei ed è stato fatto proprio dalla Uefa con il programma “Coaches for Health”. Dopo il calcio, il progetto, realizzato con il contributo non condizionato di Poste Italiane, Msd e Pfizer, ha coinvolto altri sport, in particolare la pallacanestro e il canottaggio.
Le statistiche sulla salute in Italia
L’obiettivo principale è contrastare la sedentarietà, un problema che non riguarda solo i giovani, anzi. I dati dicono che gli stili di vita scorretti tendono a peggiorare con l’avanzare dell’età: quasi il 30% degli adulti è completamente sedentario e il 24% fuma.
Per quanto riguarda i problemi di peso, ne sono interessati circa 17 milioni di italiani over 18, 12.900.000 in sovrappeso e 4.100.000 obesi. Ad avere problemi con la bilancia, spiega Foce, sono il 27% dei 18-24enni, il 54% degli over 50, e addirittura il 59% fra i 65-74enni. Le uniche note positive arrivano dagli over 74: secondo i dati Istat, in questa fascia di età la pratica sportiva è aumentata di tre volte dal 2000 al 2019, passando dal 2,6% al 7,2% della popolazione; e quasi sicuramente negli ultimi quattro anni è cresciuta ancora.
Eccezioni a parte, a preoccupare di più sono i dati sui giovani, interessati non solo da sedentarietà e sovrappeso, ma anche dall’uso di sostanze stupefacenti e di alcol, il cui abuso aumenta in particolare tra le ragazze di 15 anni: coloro che dichiarano di essersi ubriacate almeno due volte nella vita sono il 21% contro il 16% del 2018.
Un quadro allarmante che ha conseguenze anche sulla salute psichica dei giovanissimi, già provati dal dover vivere in casa una parte della propria adolescenza.
“Abbiamo realizzato cinque opuscoli informativi da distribuire nelle scuole, su fumo, dieta, alcol, attività fisica e salute mentale – spiega Francesco Cognetti, presidente del Foce -. La pandemia, infatti, ha avuto ripercussioni negative anche sul benessere psichico dei giovani. Circa il 30% degli adolescenti soffre di disagio psicologico, che si manifesta sotto forma di depressione e ansia”.
Un grande alleato in tale senso è l’attività sportiva che offre benefici sia per la salute fisica che per quella mentale e, come spiega Cognetti, “contribuisce a ridurre i disturbi dell’umore e a migliorare l’autostima. I comportamenti scorretti iniziano nella maggioranza dei casi da giovanissimi e l’allenatore sportivo può svolgere un ruolo importantissimo nell’influenzare i comportamenti dei ragazzi”.
L’attività sportiva entra nella Costituzione
La nuova edizione di “Allenatore alleato di salute” è stata annunciata a pochi giorni di distanza dal 20 settembre, quando l’attività sportiva è entrata in Costituzione, all’articolo 33. Una data storica, “un nuovo inizio, atteso da 75 anni” per usare le parole del senatore Antonio Iannone, primo firmatario della Riforma Costituzionale sullo Sport.
“La recentissima riforma costituzionale sulla ‘attività sportiva come elemento essenziale del benessere psicofisico’ rende indispensabili le campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria – spiega Cognetti -. Nei mesi scorsi abbiamo firmato protocolli d’intesa con il Ministero dello Sport e il Coni, finalizzati a promuovere progetti di informazione sugli stili di vita sani.
La nuova edizione di ‘Allenatore alleato di salute’ si colloca in questo contesto ed è una grande campagna nazionale per far comprendere a tutta la popolazione l’importanza dell’attività fisica e rendere lo sport uno degli elementi che accompagnano la quotidianità dei cittadini. Tutto questo accanto allo stimolo forte a seguire una dieta sana, a dire no al fumo e all’abuso di alcol. Il complesso di queste azioni può avere un impatto importantissimo sull’incidenza di gravi patologie, come i tumori e le malattie cardiovascolari”.
Gli fa eco Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani che aggiunge: “Abbiamo bisogno di contribuire al miglioramento degli stili di vita, contrastando la sedentarietà, con i suoi danni e i suoi costi, e lo sport può e deve svolgere un ruolo sempre più incisivo, sempre più utile, educativo ed efficace nell’ottica della prevenzione, prima ancora che in chiave di cura, che dobbiamo promuovere in modo convincente, sistematico e diffuso”.
Gli effetti dello sport sulla salute e sulla fertilità
Le conseguenze della sedentarietà sulla salute dei cittadini sono accentuate dalla crisi demografica che da ormai un decennio interessa il nostro Paese. La relazione tra sport e demografia va letta attraverso due binari:
- Il rischio di infertilità aumenta con la sedentarietà;
- La sedentarietà provoca una maggiore spesa pubblica sanitaria e quindi appesantisce il welfare, già in difficoltà per il minor numero di persone in età lavorativa
“L’eccessiva sedentarietà appesantisce letteralmente il cuore ed è dimostrato che trascorrere troppo tempo seduti da piccoli può raddoppiare il rischio di infarto o ictus da adulti”, ha spiegato il presidente della Società italiana di Cardiologia Pasquale Perrone Filardi durante la presentazione della nuova edizione di “Allenatore alleato di salute”.
La sedentarietà, ricordano gli esperti, è causa del 9% delle malattie cardiovascolari, dell’11% dei casi di diabete di tipo 2, del 16% dei casi di tumore al seno e del 16% dei casi di tumore al colon-retto. Nel solo 2019 la scarsa attività fisica ha provocato la perdita di 271mila anni cumulati di vita in buona salute (+2% rispetto al 1990).
È stato stimato che nel 2019 la sedentarietà è costata agli italiani ben 3,8 mld di euro, ovvero l’1,7% della spesa sanitaria nazionale. Se l’Italia raggiungesse la media dei Paesi Ocse quanto a popolazione sedentaria (34,7%), si eviterebbero ogni anno costi sanitari per 900 milioni di euro.
Sotto il profilo della fertilità, diversi studi dimostrano che uno stile di vita sedentario può provocare squilibri ormonali nelle donne e riduzione dei livelli di testosterone ematico negli uomini. Inoltre, la sedentarietà può aumentare i livelli di stress, che a sua volta può influire negativamente sulla fertilità. Anche a causa di “Stili di vita poco a causa di stili di vita più stressanti, diete poco bilanciate e altre abitudini poco salutari, stiamo riscontrando un progressivo abbassamento dell’età di esordio della disfunzione erettile”, ha segnalato Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di andrologia (Sia).
Certo, esercizi aerobici troppo intensi e prolungati possono inibire la produzione di progesterone ed estrogeni, gli ormoni necessari all’ovulazione e alla gravidanza, riducendo le possibilità di concepimento. Insomma, in casi estremi, anche un eccesso di attività fisica potrebbe provocare effetti negativi sulla salute. Un praticamente assente in Italia dove l’urgenza è alzarsi dal divano e rimettere in moto il proprio organismo.
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