Endometriosi e infertilità, per l’esperto cruciale il ‘fattore tempo’
- 27/03/2024
- Fertilità
Nel mondo circa 190 milioni di donne e adolescenti, corrispondenti al 2-10% della popolazione femminile, si trovano ad affrontare l’endometriosi durante l’età riproduttiva. In Italia, la situazione non è meno preoccupante: il 10-15% delle donne in età fertile è affetto da questa condizione, e tra coloro che lottano con l’infertilità o hanno difficoltà a concepire, la percentuale sale al 30-50%. Questi numeri non possono essere ignorati. Tuttavia, ciò che rende l’endometriosi ancora più insidiosa è la sua diagnosi tardiva: in media, ci vogliono circa dieci anni dalla comparsa dei primi sintomi per ottenere una diagnosi definitiva.
Cos’è l’endometriosi?
L’endometriosi è una condizione cronica e dolorosa caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Il tessuto endometriosico è estrogeno-dipendente e va incontro a processi infiammatori acuti e cronici, che possono coinvolgere più organi, non solo pelvici. Pur manifestandosi principalmente tra i 25 e i 35 anni, l’endometriosi può comparire anche in fasce di età più giovani, colpendo le donne in età riproduttiva in modo significativo.
Nonostante la sua ampia diffusione, l’endometriosi rimane una malattia ancora poco compresa e spesso sottovalutata. Le conseguenze della malattia non si limitano solo alla sfera fisica, ma possono estendersi anche a livello psicologico e sociale. I sintomi, che comprendono dolori mestruali intensi, dolore pelvico cronico, disagi durante i rapporti sessuali e problemi di minzione e defecazione, possono avere un impatto notevole sulla qualità di vita delle pazienti.
In particolare, il dolore associato all’endometriosi può influenzare negativamente il funzionamento fisico, le attività quotidiane, la vita sociale e la salute mentale delle persone colpite. Nonostante questo impatto significativo, la malattia rimane spesso sotto-diagnosticata, con molte donne che lottano con i sintomi per anni senza ricevere una diagnosi accurata.
È importante sottolineare che l’endometriosi può anche compromettere la fertilità delle donne, aggiungendo un ulteriore livello di preoccupazione e stress emotivo. Di conseguenza, il riconoscimento e il trattamento tempestivo dell’endometriosi sono fondamentali per migliorare la qualità di vita delle pazienti e mitigare i suoi effetti negativi sulla salute fisica e mentale.
Giornata Mondiale dell’Endometriosi
Per portare questa condizione sotto i riflettori e promuovere una maggiore consapevolezza si celebra il 28 marzo la Giornata Mondiale dell’Endometriosi, campagna globale, istituita nel 2014, che coinvolge manifestazioni sincronizzate in molte città del mondo per sensibilizzare e promuovere la ricerca su questa malattia cronica e spesso misconosciuta che affligge milioni di donne in tutto il mondo.
Per affrontare questa sfida, la sensibilizzazione e l’informazione rivestono un ruolo fondamentale. Diffondere conoscenza accurata e smantellare i luoghi comuni sull’endometriosi, ancora poco compresa nonostante la sua diffusione tra le donne, costituisce il primo passo cruciale. In questo contesto, iniziative come “Vetrine Consapevoli“, promossa dall’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, che mette a disposizione delle cartoline informative sulla malattia, giocano un ruolo chiave nel diffondere consapevolezza sui sintomi precoci e nell’incoraggiare un dialogo aperto su questa malattia spesso misconosciuta.
Endometriosi ed infertilità: il parere dell’esperto
Al fine di comprendere meglio la complessità di questa malattia e le sfide che comporta per le donne che ne sono colpite, abbiamo intervistato il Dott. Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, per ottenere un’approfondita prospettiva medica su questa importante questione.
Quali sono i sintomi più comuni dell’endometriosi e come viene diagnosticata?
Il sintomo caratteristico dell’endometriosi è il dolore durante la mestruazione (dismenorrea), nel periodo peri-mestruale, durante i rapporti sessuali (dispareunia) e manifestazione di disagio rettale. Si tratta di un dolore cronico ed intenso provocato dalla diffusione del tessuto endometriale, che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero e prende il nome di endometrio ectopico.
Per poter giungere ad una diagnosi quanto più accurata è indispensabile la visita ginecologica, la raccolta dell’anamnesi (storia clinica della paziente), l’ecografia trans vaginale e trans rettale (nei casi di interessamento dei legamenti utero-sacrali e intestinali). In fase diagnostica si può ricorrere all’utilizzo della RMN pelvica per definire l’estensione della malattia e il dosaggio del CA125, marcatore per valutare la fase attiva della malattia. E a volte si ricorre anche ad una procedura chirurgica mininvasiva come la laparoscopia a scopo sia diagnostico che curativo. Da qualche anno è disponibile un test salivare che evidenzia con una accuratezza diagnostica di oltre il 90% la presenza di endometriosi anche nella sua fase iniziale.
Qual è la relazione tra endometriosi e infertilità?
L’endometriosi è una patologia che interessa esclusivamente il genere femminile. Nel nostro Paese sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la malattia riguarda circa il 30-50% delle donne infertili o con difficoltà a concepire. Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. La patologia non comporta necessariamente infertilità però rappresenta, un fattore di rischio per il concepimento, poiché può avere una localizzazione tale da incidere negativamente, ed anche il fattore infiammatorio presente a livello pelvico può influenzare la qualità ovocitaria.
Quali sono le opzioni di trattamento disponibili per le donne con endometriosi che desiderano concepire?
Per le donne affette da endometriosi la ricerca di una gravidanza che insorge spontaneamente è complicata, però scienza offre delle soluzioni per le donne affette da endometriosi che vogliono rimanere incinte. I farmaci, la chirurgia e i trattamenti di procreazione medicalmente assistita (PMA) hanno aiutato migliaia di pazienti che affrontano questa patologia debilitante a realizzare il loro sogno di una gravidanza e di un parto.
Come l’endometriosi può influenzare la fertilità e quali sono i rischi associati alla gravidanza in una donna con endometriosi?
Per la maggior parte delle pazienti affette da endometriosi il fattore tempo è molto importante, poiché la patologia è progressiva e le probabilità di rimanere incinte diminuiscono nel corso degli anni. Però ciò non vuol dire che la malattia, per quanto frequente e complessa rappresenti un impedimento insuperabile al desiderio di diventare madre. In alcune donne la gravidanza può attenuare i sintomi della malattia, in altre invece no: in ragione di un aumento di volume dell’utero, che esercita pressione sulle zone pelviche sede di endometriosi. Inoltre, le donne affette da endometriosi hanno una gravidanza caratterizzata da un rischio più elevato di complicanze sia durante la gestazione sia al momento del parto come placenta previa, nascita prematura e parto cesareo.
Quali sono le principali sfide nel trattamento dell’endometriosi nelle pazienti che desiderano rimanere incinte?
L’endometriosi è una patologia complessa che può influire sulla qualità della vita e sulla fertilità della donna. La diagnosi tempestiva ed un trattamento adeguato consentono di superare le conseguenze di questa malattia, che è una delle principali cause dell’infertilità femminile. Il giusto approccio e supporto medico consentono di esplorare le opzioni terapeutiche disponibili.
Esiste un legame tra la gravità dell’endometriosi e il grado di infertilità?
La gravità e l’estensione delle lesioni consentono di classificare la malattia in quattro stadi e di conseguenza le possibilità di trattamento della stessa. È opportuno specificare che non tutte le donne affette da endometriosi sono colpite da infertilità. I primi due stadi (lieve e moderata) generalmente non hanno effetti negativi su una possibile gravidanza. La fertilità risulta compromessa soltanto quando le lesioni sono vaste, nel terzo e quarto stadio.
Quali sono gli approcci terapeutici più efficaci per gestire l’infertilità causata dall’endometriosi?
Non tutti i casi di endometriosi sono gravi e invalidanti, Pertanto, non sempre è necessario un trattamento terapeutico. Il trattamento viene stabilito in base alla gravità della malattia e della sintomatologia. Può essere chirurgico o farmacologico (in genere con contraccettivi ormonali e farmaci che bloccano la funzione ovarica, onde evitare il proliferare delle cellule endometriosiche) a seconda dei casi. L’approccio chirurgico è indicato nei casi più gravi e sintomatici e quando la gravidanza non arriva è opportuno valutare l’ipotesi di un trattamento di fecondazione assistita il più rapidamente possibile, considerando che è elevato il rischio di non ottenere immediatamente la gravidanza e che è probabile dover ripetere i tentativi di PMA.
Come si gestisce il dolore associato all’endometriosi nelle pazienti che desiderano concepire?
Non esiste una cura definitiva per l’endometriosi che purtroppo rimane quindi una patologia cronica. Per alleviare i sintomi di questa patologia così invalidante occorre mettere in campo un approccio integrato e multidisciplinare che, oltre alle terapie farmacologiche e chirurgiche, includa anche quelle psicologici-psicoterapeutiche, quelle fisiche come l’osteopatia, attraverso l’ausilio di una serie di tecniche manipolatorie sulla zona del bacino, del pavimento pelvico e uno stile di vita sano e una dieta equilibrata che possano contribuire a gestire i sintomi e a migliorare il benessere generale della donna.
Quali sono le ultime ricerche e sviluppi nel trattamento dell’endometriosi che potrebbero avere un impatto positivo sulla fertilità?
Da qualche anno è disponibile un test salivare, per la diagnosi dell’endometriosi, che evidenzia con una accuratezza diagnostica di oltre il 90% la presenza della patologia anche nella sua fase iniziale. Tale test non intende sostituirsi alla diagnostica tradizionale ma è un valido supporto nella diagnosi non invasiva della patologia.
Come possono le donne con endometriosi migliorare le loro probabilità di concepire naturalmente?
Le donne con l’endometriosi possono avere più difficoltà ad avere una gravidanza naturale, ma non è impossibile ottenerla. il ginecologo può considerare necessario un intervento chirurgico (eseguito solitamente in laparoscopia) per rimuovere eventuali aderenze e cisti endometriosiche. L’obiettivo è migliorare la fertilità di queste donne e aumentare il tasso di gravidanza. Tuttavia, l’intervento chirurgico può comportare anche la rimozione di tessuto ovarico sano e quindi incidere negativamente sulla fertilità. Per cui si ricorre questo approccio solo quando è ritenuto appropriato.
Per aumentare le probabilità di successo, il medico può anche monitorare i cicli mestruali della donna e il momento esatto dell’ovulazione. Inoltre, è anche consigliabile evitare i fattori negativi per la fertilità, quali l’obesità e il fumo.
Quali sono le opzioni di trattamento alternative per le donne con endometriosi che lottano con l’infertilità e non rispondono ai trattamenti convenzionali?
Le uniche opzioni terapeutiche disponibili sono quella ormonale e l’intervento chirurgico. Il primo trattamento consiste nell’assunzione continua di farmaci con una azione ormonale con l’obiettivo di portare ad amenorrea, cioè assenza di ciclo mestruale e inibire l’attività ovulatoria quindi non consentire il concepimento. Il secondo consiste nell’asportazione del tessuto endometriale e delle eventuali cisti, laddove presenti, eseguito solitamente in laparoscopia (tecnica chirurgica mininvasiva). Tuttavia, si opta per la chirurgia solo quando la paziente non risponde alla terapia farmacologica o desidera intraprendere una gravidanza.
Quali sono i fattori di rischio associati alla progressione dell’endometriosi verso l’infertilità e come possono essere gestiti?
Non è del tutto noto e in che modo la presenza di endometriosi possa incidere negativamente sulla fertilità di una donna. Ad esempio, i focolai di endometriosi e la loro localizzazione possono danneggiare la qualità ovocitaria e creare aderenze che ostruiscono le tube. Tuttavia, è possibile alleviare i sintomi e prevenire le complicanze attraverso una diagnosi precoce e puntuale ed una terapia adeguata.
Quali sono le implicazioni psicologiche ed emotive per le donne che affrontano l’endometriosi e l’infertilità contemporaneamente?
Alcuni studi hanno dimostrato che il dolore pelvico ha effetti estremamente negativi sulla salute mentale e sulla qualità della vita della donna affetta da endometriosi. Inoltre, le donne che soffrono di questa patologia riferiscono stati di malessere, associati ad ansia e depressione, limitazione nelle attività sociali, della capacità lavorativa, e del rapporto di coppia.
In che modo la consulenza e il supporto psicologico possono influenzare positivamente il percorso di trattamento per le donne con endometriosi e infertilità?
Il supporto psicologico può giocare un ruolo molto importante nel migliorare la qualità della vita delle pazienti affette da endometriosi, poiché molto spesso la sofferenza viene aggravata dalla diagnosi ritardata della malattia, dall’incomprensione e dalla solitudine in cui si trovano le pazienti. Avvalersi di un sostegno da parte di figure professionali preparate, in ambito psicologico, psicoterapeutico e sessuologico, nell’immediato post-diagnosi, così come sul lungo termine, gioca un ruolo fondamentale nella gestione e nell’accettazione della malattia.
Quali sono le prospettive a lungo termine per le donne con endometriosi che hanno avuto successo nel concepire?
La diagnosi precoce è fondamentale poiché consente di controllare e limitare il più possibile lo sviluppo ed il progredire della malattia e tutte le sue conseguenze sulla salute, sul dolore e sulla fertilità. La comorbidità e la complessità, caratteristiche spesso tipiche di tale patologia, rendono indispensabile un approccio multidisciplinare per gestire al meglio la progressione della malattia mettendo in atto le giuste terapie.
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