Quando la diagnosi di infertilità diventa un peso
- 23/09/2024
- Fertilità
Dal 2016 ogni anno, il 22 settembre, si celebra la “Giornata nazionale di informazione e formazione sulla fertilità”, un’iniziativa nata con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione italiana su un tema fondamentale ma spesso trascurato: la fertilità. Questa ricorrenza, istituita con una direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri, ha il compito di promuovere la salute sessuale e riproduttiva in tutte le fasi della vita, fornendo informazioni utili per preservare la fertilità e promuovere una cultura della prevenzione.
La Giornata si inserisce nel quadro del Piano Nazionale Fertilità, un progetto che coinvolge istituzioni, medici, società scientifiche, farmacie, scuole e famiglie, con l’obiettivo di creare una rete di consapevolezza sulla fertilità umana. L’evento mira a sottolineare l’importanza di proteggere la fertilità non solo come questione individuale o di coppia, ma anche come un valore per l’intera società.
Fertilità: un patrimonio da proteggere
Il concetto di fertilità non riguarda solo la capacità di avere figli, ma si estende alla salute generale del corpo. La Giornata nazionale di informazione sulla fertilità si propone di:
- informare i cittadini sull’importanza della fertilità nella loro vita, su come essa si evolve nel tempo e su quali siano i fattori di rischio che potrebbero comprometterla;
- promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie che possono influenzare negativamente l’apparato riproduttivo;
- incoraggiare l’educazione sessuale e riproduttiva, sensibilizzando sulle condizioni migliori per favorire il concepimento;
- modificare la mentalità attuale, rileggendo la fertilità non solo come un bisogno personale, ma anche come una questione di interesse collettivo.
A questi obiettivi si affianca il messaggio chiave della Giornata: non si deve avere paura di parlare di fertilità, anche quando emergono difficoltà nel concepimento. Troppo spesso, infatti, il tema dell’infertilità è accompagnato da sentimenti di angoscia, fallimento e senso di colpa. È proprio su questo fronte che l’iniziativa cerca di aprire un dibattito più ampio e inclusivo, mettendo in risalto l’importanza del dialogo e dell’assistenza psicologica.
Infertilità: quando la diagnosi diventa un peso emotivo
Secondo la psicologa clinica della riproduzione Vincenza Zimbardi, del Centro PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) di IVI Roma, l’infertilità può essere vissuta come un evento traumatico. Durante la Giornata nazionale di informazione sulla fertilità, l’esperta sottolinea come “molti pazienti vivano la diagnosi di infertilità come un lutto, un evento che stravolge la loro vita”. Spesso si tratta di coppie che per anni hanno rimandato l’idea di una gravidanza, e che, proprio quando si sentono pronte per affrontare questa fase, scoprono di avere delle difficoltà.
La reazione iniziale, come spiega la psicologa, è quasi sempre di shock e incredulità. L’infertilità può minare l’autostima, portando le persone a percepire questa condizione come una “mancanza personale” piuttosto che come una patologia. È proprio qui che interviene il supporto psicologico, aiutando i pazienti a comprendere che l’infertilità non è una colpa o una punizione, ma una condizione medica che può essere affrontata con l’aiuto della scienza.
Se l’infertilità è una condizione che riguarda entrambi i sessi in misura simile, la reazione emotiva è spesso molto diversa. Le donne tendono a vivere l’infertilità con maggiore sofferenza, arrivando a sentirsi inadeguate o vergognose. Daniela Galliano, ginecologa e responsabile del Centro PMA di IVI Roma, evidenzia come molte pazienti si sentano giudicate o non comprese durante il loro percorso verso la genitorialità. “Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto alla scienza per risolvere problemi di fertilità”, afferma Galliano, sottolineando come l’infertilità sia una condizione che merita attenzione medica, al pari di altre malattie.
La procreazione medicalmente assistita (PMA) rappresenta una speranza per molte coppie, ma il percorso può essere lungo e impegnativo, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Il sostegno psicologico diventa quindi essenziale, soprattutto per gestire le inevitabili tensioni che possono emergere nella coppia. Le emozioni negative come la solitudine, la vergogna, la rabbia e la tristezza possono diventare opprimenti, influenzando la qualità della vita quotidiana e mettendo a dura prova le relazioni personali.
Fertilità e cambiamento culturale
Uno degli obiettivi più ambiziosi della Giornata nazionale di informazione sulla fertilità è quello di cambiare la percezione della fertilità all’interno della società. Troppo spesso, il tema viene affrontato in modo superficiale o, peggio, evitato. La fecondazione assistita è ancora oggetto di pregiudizi e stereotipi, e le coppie che decidono di ricorrere a queste tecniche si sentono spesso isolate.
Per affrontare l’infertilità con serenità, è importante “prendere consapevolezza del problema, affrontarlo apertamente e informarsi adeguatamente”, consiglia Zimbardi. Il dialogo tra partner è cruciale, così come il confronto con medici specializzati e il supporto di figure psicologiche qualificate. La condivisione delle esperienze con altre coppie che hanno vissuto situazioni simili può inoltre facilitare l’accettazione della propria condizione e rendere meno pesante il percorso di cura.
La Giornata nazionale di informazione sulla fertilità serve proprio a questo: a far conoscere i percorsi possibili, a rompere il silenzio sull’infertilità e a promuovere una nuova cultura della riproduzione. La fertilità non è solo una questione individuale, ma un patrimonio collettivo che merita di essere protetto e valorizzato.
Consigli per proteggere la fertilità
La salute riproduttiva è fondamentale per la realizzazione di un desiderio di genitorialità, e ci sono molteplici fattori che possono influenzare la fertilità sia degli uomini che delle donne. L’Istituto Superiore di Sanità ha stilato una serie di consigli pratici per proteggere e preservare la fertilità. Uno dei primi consigli è di smettere di fumare. Il fumo ha effetti devastanti sulla qualità degli spermatozoi negli uomini, riducendo sia la loro quantità che la vitalità. Studi hanno dimostrato che i fumatori forti possono sperimentare una diminuzione della produzione di spermatozoi fino al 22%, aumentando anche il rischio di anomalie genetiche. Nelle donne, il fumo riduce l’indice di fecondabilità e può portare a complicazioni come aborti spontanei e gravidanze extrauterine. Smettere di fumare non solo migliora la salute generale, ma rappresenta anche un passo cruciale per chi cerca di concepire.
Un altro fattore da considerare è l’attenzione alle infezioni. Sia gli uomini che le donne possono essere colpiti da infezioni dell’apparato genitale, come la Chlamydia e la gonorrea, che possono compromettere gravemente la fertilità. Negli uomini, le infezioni possono causare ostruzioni nei dotti deferenti e ridurre la produzione di sperma. Nelle donne, queste infezioni possono portare a infiammazioni che compromettono la salute riproduttiva. È fondamentale consultare un medico o un ginecologo al primo sospetto di infezione per evitare complicazioni a lungo termine.
Inoltre, il consumo di alcol deve essere limitato. Anche piccole quantità possono influenzare negativamente la qualità degli spermatozoi e la libido. Gli alcolisti non cirrotici presentano spesso anomalie nella morfologia e nella motilità degli spermatozoi, rendendo più difficile il concepimento. Anche nelle donne, l’assunzione di alcol può avere effetti deleteri sulla fertilità, rendendo cruciale la moderazione.
Il peso corporeo gioca un ruolo altrettanto importante nella salute riproduttiva. Non ingrassare né dimagrire eccessivamente è fondamentale. L’obesità può alterare l’equilibrio ormonale e causare irregolarità mestruali nelle donne, mentre un eccessivo dimagrimento può portare ad amenorrea e assenza di ovulazione. Mantenere un peso sano è essenziale e può contribuire a riattivare la fertilità.
Infine, è importante considerare il tempo. Per le donne, non aspettare troppo a lungo per cercare una gravidanza è un aspetto cruciale. La fertilità femminile inizia a diminuire significativamente dopo i 35 anni, e il rischio di anomalie cromosomiche e complicanze ostetriche aumenta con l’età. Pertanto, è consigliabile considerare la maternità in un periodo di vita in cui la fertilità è ancora ottimale.
In caso di trattamenti oncologici, sia uomini che donne dovrebbero considerare la preservazione della fertilità. Tecniche come il congelamento di ovociti o spermatozoi possono essere cruciali per mantenere le possibilità di concepimento in futuro.
Prendersi cura della propria salute riproduttiva è una responsabilità che riguarda entrambi i partner. Adottare uno stile di vita sano, evitare comportamenti a rischio e consultare professionisti della salute può fare la differenza nel raggiungimento di un desiderio di genitorialità.
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