Stress e insonnia, quando le benzodiazepine sono un rischio per fertilità e gravidanze
- 28/12/2023
- Fertilità
Stress e insonnia sono due disturbi molto frequenti nella maggior parte delle persone. Rientrano tra le cause secondarie dell’infertilità e possono essere un rischio durante l’inizio di una gravidanza. A confermarlo è una ricerca di Jama Psychiatry che ha lanciato un allarme contro l’uso di farmaci per curare proprio stress e insonnia nei primi mesi di gravidanza.
Le benzodiazepine, nello specifico, inducono sensazioni di calma (ansiolitici), stordimento e sonno. Agiscono, facilitando il legame del neurotrasmettitore inibitorio (GABA) su diversi ricettori in tutto il sistema nervoso centrale. e vengono prescritte ad una percentuale piccola, ma considerevole, di donne incinte già a partire dal primo trimestre (l’1,7%, secondo una ricerca americana del 2021).
“Le benzodiazepine possono facilmente attraversare la barriera placentare e accumularsi sostanzialmente nei tessuti embrionali e fetali”, hanno affermato gli autori dello studio, guidati dal dott. Lin Chieh Meng, del Servizio di farmacia ospedaliera dell’Università Nazionale di Taiwan. “Dato il loro potenziale ruolo nei processi di proliferazione e differenziazione cellulare, è plausibile che le benzodiazepine possano causare anomalie nello sviluppo fetale, portando infine all’aborto spontaneo”, hanno concluso i ricercatori.
Lo studio
Con questa premessa, i ricercatori hanno analizzato un campione rappresentativo di 3.067.122 donne nei primi mesi della gravidanza, che in una percentuale del 4,4% (135.134) hanno avuto un aborto. I dati analizzati provengono da due fonti: il Taiwanese Social Security Institute (con informazioni dal 2002 al 2019) e il database nazionale del registro delle nascite (tra il 2004 e il 2018).
Le donne esposte alle benzodiazepine durante la gravidanza avevano un rischio aumentato dell’85% di aborto spontaneo, una volta presi in considerazione altri possibili fattori medici oltre ai fattori sociodemografici, compreso il livello economico e lo stile di vita.
L’allarme
I ricercatori hanno così giustificato una maggiore cautela necessaria nell’uso di tali farmaci nelle prime fasi della gravidanza. I risultati della ricerca hanno fornito prove sufficienti a guidare i medici in merito al prendere decisioni sui trattamenti dei disturbi psichiatrici e del sonno nelle donne in gravidanza. La prescrizione di benzodiazepine dovrebbe essere presa in considerazione solo dopo una valutazione approfondita dei potenziali benefici e rischi sia per la madre che per il bambino”.
Causa ed effetto?
A chiarire che sia prematuro parlare di causa ed effetto è Simon Wessely, professore di psichiatria al King’s College di Londra che si è chiesto se l’associazione tra il consumo di tale farmaco e l’eventuale aborto naturale sia così stringente: “Il problema è che non possiamo dirlo. Potrebbero esserci molte ragioni. Hanno fatto del loro meglio per controllare questi fattori e l’associazione persisteva, ma c’è sempre un problema di metodologia in questo tipo di studi”.
Tuttavia, il professore ha concordato con gli autori del lavoro che “la lezione principale è che, per molte ragioni, dobbiamo continuare con tutti gli sforzi per ridurre le prescrizioni di benzodiazepine, soprattutto per periodi più lunghi”.
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