Dormire insieme, per gli uomini il sonno migliora. Per le donne? Spoiler: no
- 16/05/2025
- Fertilità Popolazione
Sono le tre di notte. Il tuo partner dorme beatamente. Probabilmente russa un po’. Ogni tanto fa stretching con le gambe colpendoti involontariamente. E tu sei lì a fissare il soffitto e a sperare che il momento di alzarsi per andare a lavorare arrivi quanto prima. E bene: dormire accanto al proprio partner può essere un’esperienza rassicurante e piacevole, ma la scienza suggerisce che uomini e donne vivono questa situazione in modo molto diverso e che per le seconde, dormire con il proprio partner può trasformarsi in un incubo.
Mentre gli uomini tendono a beneficiare della presenza di un compagno nel letto, le donne spesso vedono la qualità del loro sonno peggiorare più di quanto già non sia complesso. Ma perché accade questo? È solo una questione di abitudini, o ci sono ragioni biologiche e neurologiche più profonde? Analizziamo le ricerche disponibili per capire meglio questo fenomeno.
Cosa dice la scienza
Uno studio pubblicato su Sleep and Biological Rhythms ha rilevato che le donne dormono meno profondamente quando condividono il letto con un partner, mentre gli uomini dormono meglio. Le ragioni possono includere il russare e le differenze nel “cablaggio” cerebrale tra uomini e donne. Gli esperti suggeriscono che il sonno più leggero delle donne potrebbe derivare da un ruolo evolutivo legato alla cura dei neonati.
Secondo il sondaggio della National Sleep Foundation, il 23% delle coppie americane dorme separatamente, e uno studio canadese ha trovato un dato ancora più alto (34%). Le coppie più anziane potrebbero mostrare differenze più marcate nel sonno condiviso, poiché il russare tende a peggiorare con l’età.
Il sonno condiviso: un vantaggio per gli uomini, una sfida per le donne
Un altro studio, condotto dalla Columbia University Irving Medical Center, ha evidenziato un divario di sonno tra i sessi, con le donne che soffrono maggiormente di disturbi del sonno rispetto agli uomini. La privazione lieve ma prolungata del sonno può portare a stress ossidativo e problemi cardiovascolari, con un aumento del 78% nei livelli di stress nelle donne esaminate.
Le fluttuazioni ormonali, in particolare quelle di progesterone ed estrogeni, influiscono negativamente sulla qualità del sonno femminile, soprattutto durante la menopausa. Anche stress e ansia contribuiscono, poiché le donne si trovano spesso a gestire più responsabilità familiari, oltre quelle lavorative. Infine, la mancanza di sonno ‘Rem’ può compromettere la funzione cognitiva e aumentare il rischio di malattie neurodegenerative.
Differenze neurologiche e ormonali
Le differenze tra uomini e donne non si limitano alle abitudini di sonno, ma affondano le radici nella neurologia e nella fisiologia. La letteratura neuroscientifica dimostra che il cervello umano è un organo sessualmente tipizzato, con nette differenze anatomiche nelle strutture neurali e conseguenti differenze fisiologiche nella funzione.
Secondo uno studio dell’università di Stanford che risale agli anni Novanta e poi confermato da altri studi successivi, il cervello maschile e quello femminile funzionano in modo molto diverso, influenzando, così, anche il riposo notturno. Le donne, ad esempio, hanno una maggiore attività della corteccia prefrontale, il che le porta a essere più predisposte a pensieri intrusivi prima di dormire. Inoltre, gli sbalzi ormonali legati al ciclo mestruale, alla gravidanza e alla menopausa possono alterare la qualità del sonno.
Qualità del sonno in gravidanza e menopausa
Durante la gravidanza, ad esempio, il sonno può essere disturbato da nausea, bisogno frequente di urinare, reflusso gastroesofageo e movimenti fetali che provocano microrisvegli. Dopo il parto, le interruzioni notturne sono spesso legate alla cura del neonato.
Con l’avvicinarsi della menopausa, il sonno femminile può peggiorare a causa delle vampate di calore, che colpiscono fino all’80% delle donne e, nel 20% dei casi, sono così intense da interrompere il riposo. In post-menopausa, aumenta il rischio di apnee ostruttive, spesso sottovalutate rispetto agli uomini, e altri disturbi tipicamente femminili, come insonnia, sindrome delle gambe senza riposo e mioclono notturno, spesso legati alla carenza di ferro.
La terapia cognitivo-comportamentale è considerata il trattamento d’elezione contro l’insonnia, aiutando a correggere comportamenti errati e schemi di pensiero negativi.
Un altro fattore da considerare è la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Secondo una ricerca pubblicata su Ok Salute, le donne rilasciano melatonina prima rispetto agli uomini, il che significa che il loro corpo si prepara al sonno più rapidamente. Tuttavia, questo può anche renderle più sensibili ai disturbi notturni, poiché il loro ciclo sonno-veglia è più vulnerabile alle interruzioni.
Ciò fa sì che le donne abbiano il 60% di probabilità in più di soffrire di insonnia e riportano una qualità del sonno peggiore rispetto agli uomini, che invece sperimentano sonno meno ristoratore e più episodi di apnea notturna.
Il corpo si prepara al sonno reagendo ai segnali ambientali, come la luce, abbassando la temperatura corporea e rilasciando melatonina, processo che avviene prima nelle donne rispetto agli uomini. La discrepanza tra ritmo circadiano e ciclo sonno-veglia è maggiore nelle donne, causando potenziali sbilanciamenti nel lungo periodo.
I rischi maggiori per la salute delle donne
Dormire poco e male può avere conseguenze significative sulla salute di una donna. La privazione del sonno è collegata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete, tumori e disturbi cognitivi. Inoltre, il sonno insufficiente può influenzare negativamente il sistema immunitario, aumentando la vulnerabilità alle infezioni.
Durante la gravidanza, il sonno disturbato può portare a ipertensione gravidica e aumentare il rischio di parto pretermine. In menopausa, la diminuzione degli ormoni può favorire apnee notturne, insonnia e alterazioni dell’umore.
Inoltre, la mancanza di sonno può avere effetti sulla salute mentale, aumentando il rischio di ansia, depressione e stress cronico. Alcuni studi hanno evidenziato che le donne con disturbi del sonno possono soffrire più frequentemente di sindrome delle gambe senza riposo, cioè il disturbo neurologico cronico caratterizzato da un irrefrenabile bisogno di muovere le gambe, spesso accompagnato da sensazioni spiacevoli come formicolio, prurito, bruciore o tensione muscolare; palpitazioni e persino allucinazioni.
Sonno e fertilità, quale legame
La qualità del sonno è strettamente legata anche alla regolazione degli ormoni riproduttivi, come gli estrogeni e il progesterone, che sono fondamentali per l’ovulazione, la fecondazione e l’impianto dell’embrione.
Alcuni studi hanno evidenziato che le donne con disturbi del sonno hanno una maggiore probabilità di sviluppare irregolarità mestruali, sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) e persino insufficienza ovarica precoce, condizioni che possono compromettere la fertilità.
Inoltre, la privazione del sonno può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che può interferire con la produzione di ormoni riproduttivi e ridurre le probabilità di concepimento. Le donne che dormono meno di 6 ore a notte possono avere una ridotta risposta ai trattamenti di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (Fiv), rispetto a quelle che dormono tra 7 e 9 ore.
Cosa fare?
Gli esperti, nel corso dell’ultimo decennio, hanno suggerito strategie per migliorare il riposo, tra cui:
- Spegnere gli schermi due ore prima di dormire per evitare stimoli e stress;
- Mantenere orari regolari per aiutare il corpo a sincronizzarsi;
- Tenere un diario del sonno per identificare schemi e adattare le abitudini;
- Essere più gentili con sé stessi, praticando tecniche di rilassamento e meditazione;
- Controllare i livelli ormonali, specialmente in menopausa;
- Ridurre l’apporto di caffeina e tabacco;
- Seguire una dieta bilanciata e praticare sport;
- Esporsi alla luce naturale, utile per regolare il ritmo circadiano.
Provare letti separati non è così assurdo. Se la condivisione influisce negativamente sulla qualità del sonno, il consiglio è quello di evitare di dormire nello stesso letto. D’altronde lo diceva anche il cantautore romano Franco Califano. Per far funzionare un matrimonio ci sono diverse soluzioni: “Se proprio devi vivere con una persona, per far durare il rapporto bisogna stare minimo in camere separate, in case diverse se si è benestanti, meglio ancora in città diverse”. E se il giorno dopo, la tua fidanzata o moglie dovesse essere un po’ irascibile, non temere: ha solo dormito male.