Tre italiani su 10 chiedono aiuto economico alla famiglia
- 22/02/2024
- Famiglia
I genitori restano la prima fonte di supporto economico, anche quando si è adulti e si ha un lavoro. Perché quasi tre italiani su 10 si sono rivolti ad un parente per avere un aiuto economico proprio dalla famiglia quando si sono trovati in difficoltà. A rivelarlo sono gli ultimi dati dell’Osservatorio mensile di Findomestic che ha riportato come, negli ultimi anni, il 29% degli italiani abbia ricevuto un supporto per pagare le bollette e per la spesa alimentare.
Il 10%, invece, ha ricevuto sostegno economico una tantum dai propri familiari sotto forma di prestito, donazione di denaro o di beni importanti.
A chi ci si rivolge per chiedere aiuto?
Secondo quanto riportato dall’Osservatorio, sarebbero soprattutto i genitori a prestare aiuto. Ciò avviene nel 60% dei casi, mentre in percentuale minore, il 13%, ci si rivolge a fratello o sorelle.
“L’analisi di febbraio – ha commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – evidenzia una situazione economica che per il 40% delle famiglie italiane continua a essere “molto” o “abbastanza” problematica. Oltre la metà (52%) negli ultimi 3 mesi non è riuscita a risparmiare nulla del reddito guadagnato e l’inflazione rimane saldamente la preoccupazione principale di 6 italiani su 10. In questo quadro, secondo la nostra ultima indagine, l’aiuto familiare, spesso intergenerazionale, si rileva fondamentale per 3 famiglie su 10”.
Perché si verifica questo fenomeno?
Nell’ultimo anno un aumento dell’occupazione ha consentito ad un gran numero di italiani di ritrovare una forma economica autonoma. Ma un aumento dell’inflazione con conseguente aumento dei prezzi dei costi di prima necessità ha portato le famiglie a mettere mano ai propri risparmi, a rinunciare a viaggi o regali e, spesso, rivolgersi proprio ai familiari, compresi altri parenti (11%) e nonni (10%), per un supporto economico.
Le richieste riguardano spesa alimentare e bollette, cioè quelle che rappresentano le principali cause di fuoriuscita di denaro per condurre una vita stabile. Questo fenomeno, in effetti, porta a riflettere su quali siano le condizioni in cui versano oggi le famiglie se, escludendo casi di estrema povertà, sono costrette a chiedere supporti economici anche per le spese primarie.
Future intenzioni d’acquisto
Come si ripercuote questo fenomeno sulle intenzioni di spesa degli italiani? Come rilevato dall’Osservatorio Findomestic, quello della mobilità (anche la propensione all’acquisto di auto usate e motoveicoli è in calo, rispettivamente del 16,5% e 18,2%) è uno dei settori che maggiormente soffre, ma non è l’unico. Nell’ambiente domestico flessione a doppia cifra per impianti di isolamento termico (-19,5%) e piccoli elettrodomestici (-11,4%). Arretrano anche i grandi elettrodomestici (-6,3%), i mobili (-4,5%), gli infissi (-2,4%) e le caldaie a condensazione e biomassa (- 0,9%). Al contrario risultano in crescita pompe di calore (+8,3%) e impianti fotovoltaici/solari termici (+6,5%). Segno “meno” per la propensione agli acquisti nel comparto tecnologico: fotocamere (-4,7%), tablet (-4,9%), Tv (-6,5%), telefonia (-10,2%) e Pc (-13,5%).
“I consumatori – ha aggiunto Bardazzi – sono proiettati verso la bella stagione: le intenzioni d’acquisto di monopattini (+28%) ed e-bike (6%) crescono così come quelle dei viaggi (+10,8%) che compensano gli andamenti negativi di altri segmenti del settore “tempo libero”: -8,4% per le attrezzature sportive e -6,4% per il fai da te”.
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