Sanremo, la musica fa bene anche in gravidanza. Cosa è meglio ascoltare
- 10/02/2024
- Famiglia
La musica fa bene, lo sappiamo fin dal tempo dei greci e del mito di Orfeo, il suonatore di cetra che con le sue note incantava vivi e morti, perfino gli alberi e le pietre. Ma senza arrivare a questi estremi di virtuosismo artistico, diversi studi scientifici dimostrano che la musica ha effetti positivi addirittura fin dal pancione. Anche la musica melodica del Festival di Sanremo.
I benefici della musica sui nascituri
Potremmo pensare che il feto viva in un mondo a parte, silenzioso e isolato dall’esterno, ma non è così. Il nascituro, per quanto nell’utero materno, non è mai completamente separato dal ‘fuori’: lo percepisce sotto forma di vibrazioni, attraverso il corpo della madre. In pratica, vive in un ambiente sonoro. Per lui tutto è vibrazione, a partire dalla voce della mamma e proseguendo con i ritmi musicali.
La ricerca negli ultimi anni ha dimostrato che il feto si muove e modula il proprio battito cardiaco in base ai suoni che sente, che quindi diventano importanti per favorire lo sviluppo delle connessioni neurali del suo cervello e, addirittura, dell’intelligenza emotiva che svilupperà da grande.
La musica inoltre è un ottimo modo per avviare il legame, l’attaccamento – bonding – tra madre e bambino, che sia attraverso la voce, una melodia semplice come una ninna nanna o la playlist delle proprie canzoni preferite. In poche parole, attraverso la condivisione di un momento piacevole. Non dimentichiamo che la musica ha un effetto positivo in primis proprio sulla mamma, e le endorfine che questa sviluppa ascoltando qualcosa che le piace avranno un buon impatto anche sul feto.
“La psicologia prenatale ha esplorato questo aspetto. Ed è ormai noto che il bambino ascolta la musica attraverso la mamma negli ultimi mesi di gravidanza. Le donne incinte possono avere il piacere della musica sia per loro stesse sia per il nascituro. È una stimolazione armonica del cervello”, spiega all’Adnkronos il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta.
Qual è la musica migliore da ascoltare in gravidanza?
Sul tipo migliore di sonorità di cui circondarsi, poche sorprese: a quanto pare vince la musica classica, su tutti Mozart, per il suo effetto tranquillizzante. Ma se il compositore austriaco è un po’ il passe-partout con cui non sbagli mai, non è obbligatorio chiudersi in un solo genere. Soprattutto, non è saggio ascoltare qualcosa che non piace, perché il fastidio verrebbe percepito dal feto, al quale arrivano tutte le emozioni della madre.
Quello che sembra certo, anche a livello di buon senso, è che sia meglio orientarsi su melodie rilassanti e piacevoli, magari ripetitive e armoniose, che inducano al buonumore: faciliteranno l’apprendimento prenatale del bebè. Importante anche il volume: troppo alto ha effetti eccitanti più che tranquillizzanti, per il feto e per la mamma, ed è sconsigliato.
Una buona tattica può essere quella di variare generi musicali e di spaziare tra le sonorità, prestando attenzione ai movimenti del pupo, che tra un calcetto e un movimento saprà sicuramente far capire cosa gradisce e cosa no…
La prima prova può essere fatta proprio seguendo i consigli dell’esperto, partendo dalle canzoni di Sanremo: “E’ bene che i bambini seguano il Festival, fin nel pancione, e possano ascoltare tanta musica”, sottolinea Farnetani invitando a ‘immergere’ il bebè, anche se ancora nell’utero, in un ‘bagno di musica’.
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