Coppie, figli e genitori soli: così cambiano le famiglie italiane
- 26/11/2024
- Famiglia
Il tessuto sociale italiano, da sempre fortemente ancorato alla famiglia, si sta trasformando. I dati del Censimento permanente del 2021 dell’Istat tracciano un quadro di cambiamento che, pur mantenendo alcune radici nel passato, riflette le dinamiche di una società in evoluzione. In Italia si contano oggi 26.206.246 famiglie, con un aumento del 6,5% rispetto al 2011. Questo dato, però, non è sinonimo di una maggiore stabilità o espansione dei nuclei familiari: al contrario, i nuclei stessi risultano ridotti e più flessibili rispetto al passato.
Osservando le famiglie, possiamo distinguerle in tre grandi categorie: quelle composte da un solo nucleo (59,7%), da due o più nuclei (1,5%) e quelle senza alcun nucleo, come le famiglie unipersonali o formate da individui senza legami diretti di parentela (38,8%). Il numero totale di nuclei familiari è sceso a 16.438.655, in calo rispetto al 2011. Ma il dato davvero interessante è rappresentato dal tipo di nuclei: se da un lato calano le coppie con figli (di oltre un milione in dieci anni), dall’altro aumentano le famiglie monogenitoriali, spinte da trasformazioni demografiche e sociali come l’instabilità delle relazioni e l’allungamento della vita.
Le coppie con figli, pur rappresentando ancora il 45,8% del totale, continuano a diminuire: erano il 57,5% nel 2001 e il 52,7% nel 2011. È invece stabile il numero delle coppie senza figli, mentre crescono significativamente i nuclei composti da un solo genitore. Le madri sole con figli, che rappresentano il 18,1% dei nuclei familiari, sono cresciute del 35,5% dal 2011, mentre i padri soli sono quasi raddoppiati (+85%). Questo cambiamento racconta una società in cui le donne assumono sempre più spesso il ruolo di principali o uniche figure genitoriali, anche se non mancano i segnali di una maggiore partecipazione maschile.
Un’Italia a due velocità
Le differenze territoriali confermano l’esistenza di due Italie, anche sul fronte familiare. Nel Mezzogiorno, le coppie con figli sono ancora il modello prevalente, rappresentando il 50,5% dei nuclei, con picchi in Basilicata (51,8%), Campania (51,4%) e Puglia (50,7%). Al contrario, nel Nord, e in particolare nel Nord-Ovest, domina il modello delle coppie senza figli, che raggiungono il 34,5% nel Piemonte e nel Friuli-Venezia Giulia. Liguria e Valle d’Aosta presentano invece i numeri più bassi di coppie con figli, rispettivamente al 37,2% e 40,7%.
Il decennio 2011-2021 ha visto un calo significativo delle coppie con figli in tutto il territorio nazionale, ma con variazioni regionali marcate. La Sardegna, ad esempio, registra una diminuzione di 10 punti percentuali, seguita da Campania e Calabria (-8 punti). Al contempo, aumentano le famiglie monogenitoriali, con il Centro e il Sud Italia a guidare questa crescita. Fenomeni come i “pendolari della famiglia” – lavoratori che vivono lontano dal nucleo familiare e tornano periodicamente – contribuiscono a creare situazioni in cui madri (e meno frequentemente padri) gestiscono da sole la casa e i figli.
Un altro aspetto interessante riguarda la composizione interna dei nuclei. La presenza di figli maggiorenni è particolarmente rilevante nelle regioni del Sud, dove le difficoltà economiche e occupazionali spingono molti giovani a prolungare la permanenza nella casa di origine. In Molise e Basilicata, ad esempio, oltre il 66% delle coppie con un figlio ha figli maggiorenni, segno di una coabitazione spesso necessaria per affrontare sfide economiche o per garantire assistenza reciproca tra generazioni.
Il peso dell’età e dei modelli familiari non tradizionali
Un altro fattore chiave nella trasformazione delle famiglie italiane è l’invecchiamento della popolazione. Le coppie ultrasessantacinquenni rappresentano oggi il 27,1% del totale, in aumento rispetto al 20,8% del 2011. Al contrario, le coppie con entrambi i partner sotto i 45 anni si riducono drasticamente, dal 27,3% al 19,2%. Questo cambiamento è legato sia all’allungamento della vita, che permette alle coppie di rimanere unite più a lungo, sia alla crescente instabilità delle relazioni giovanili, che spesso non portano alla coabitazione stabile.
Un segnale dei cambiamenti sociali è dato anche dall’aumento delle coppie dello stesso sesso. Dal 2011 al 2021, queste sono passate da 7.513 a 9.795, con una maggiore concentrazione nel Nord Italia. La loro presenza, seppur ancora limitata, rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva, che riconosce la diversità dei modelli di coppia e famiglia.
Le famiglie italiane di oggi, quindi, non sono più quelle di una volta: il modello “tradizionale” è affiancato e talvolta superato da nuove configurazioni, capaci di rispondere a bisogni e situazioni sempre più complessi.
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