Neonata positiva alla cocaina a Torino: cos’è successo
- 6 Giugno 2025
- Famiglia
Nel reparto di pediatria di un ospedale di Torino, una bambina di un anno e mezzo è sotto osservazione medica per sintomi di crisi di astinenza: irritabilità, tremori, difficoltà nel sonno. La piccola è risultata positiva alla cocaina, trasmessa attraverso l’allattamento materno. Questo caso, riportato da La Stampa, è il terzo in Piemonte nell’ultimo mese, segnalando una tendenza preoccupante.
Gli effetti delle droghe sui neonati
Il consumo di sostanze durante la gravidanza può avere gravi conseguenze sul feto. Il fumo di sigaretta, ad esempi, aumenta il rischio di aborto spontaneo, ritardo di crescita fetale, parto prematuro e malformazioni congenite. L’alcol è il teratogeno più comune e può causare sindrome alcolica fetale, ritardo della crescita e disabilità intellettiva.
Stimolanti come cocaina e metamfetamina provocano vasocostrizione fetale e ipossia, aumentando il rischio di aborto spontaneo, distacco di placenta e natimortalità. Sostanze sintetiche come i “bath salts” e gli allucinogeni possono aumentare il rischio di aborto e parto pretermine. Gli oppioidi, invece, attraversano facilmente la placenta, causando dipendenza nel feto e aumentando le complicazioni della gravidanza.
Infine, anche l’assunzione eccessiva di caffeina e aspartame può avere effetti dannosi, sebbene un consumo moderato non sia considerato rischioso.
La sindrome da astinenza neonatale
La sindrome da astinenza neonatale (San) è un insieme di sintomi che colpisce i neonati esposti a droghe durante la gravidanza. Quando la madre interrompe l’assunzione dopo il parto, il neonato sperimenta una brusca sospensione della sostanza, con conseguenze gravi per il sistema nervoso.
I sintomi includono pianto inconsolabile, tremori, difficoltà nell’alimentazione, irritabilità e convulsioni. Gli oppiacei, come eroina e metadone, sono tra le principali cause di questa sindrome, colpendo circa il 50% dei neonati esposti in utero.
In Italia, ogni anno, a circa 2.000 neonati viene diagnostica la “Sindrome da astinenza neonatale”.
I responsabili della Società italiana di Neonatologia hanno spiegato che “l’esposizione materna a sostanze tossiche durante la gravidanza può esporre il feto all’insorgenza di malformazioni congenite, ritardo di crescita intrauterino, microcefalia, emorragie o infarti cerebrali. Oltre a questi danni, che insorgono già in epoca prenatale, c’è poi la San. L’insorgenza della sintomatologia dipende dalla sostanza stupefacente assunta, ma generalmente compare tra le 24 e le 72 ore di vita. Raramente l’esordio può essere più tardivo, a 5 o 7 giorni dalla nascita”.
Ma quanto è diffuso il fenomeno della tossicodipendenza tra le donne in Italia? Seppur non ci siano dati aggregati aggiornati sulla tossicodipendenza durante una gravidanza o in maternità, è la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024, che spiega che i Servizi per le Dipendenze (SerD) hanno assistito un totale di 132.200 persone tossicodipendenti, e di queste, il 15% circa era di genere femminili. Non si esclude, quindi, che tra queste potessero esserci delle donne in gravidanza o neomamme.
Analizzando la sostanza primaria di trattamento tra le nuove utenti femmine, il 27% è in trattamento per uso primario di oppiacei, il 37% per cocaina/crack e il 29% per cannabinoidi. Per quanto riguarda le utenti femmine già note ai servizi, la maggioranza (71%) è in trattamento per uso primario di oppiacei, seguita da cocaina/crack (19%) e cannabinoidi (8%).
Infine, per le persone in trattamento per uso primario di alcol, le percentuali sono superiori nel genere femminile (24%) rispetto a quello maschile (20%).
Le istituzioni e la lotta alla tossicodipendenza materna
Le istituzioni italiane hanno adottato diverse strategie per contrastare la tossicodipendenza materna e proteggere i neonati esposti alle sostanze stupefacenti. Il Dipartimento per le Politiche Antidroga ha evidenziato nella sua Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 un aumento delle operazioni di prevenzione e trattamento. Tra le misure adottate vi sono:
- Programmi di prevenzione nelle scuole e nei consultori per sensibilizzare le giovani donne sui rischi delle droghe in gravidanza.
- Percorsi di riabilitazione nei Servizi per le Dipendenze (SerD), con un focus specifico sulle madri tossicodipendenti.
- Supporto psicologico e sociale per le donne in difficoltà, con interventi mirati per evitare la trasmissione delle sostanze ai neonati.