Solomor, chi sono le mamme single in giro per l’Europa
- 02/05/2024
- Famiglia
Il desiderio di maternità spesso prescinde dall’avere o meno una relazione con un partner. Lo sanno bene le donne danesi che in Danimarca vivono serenamente la condizione di “mamme single” senza pregiudizi e con supporti economici e sociali. Sono note con il nome di “Solomor” e nel Paese, dal 2007, possono concepire da sole con l’ausilio della fecondazione assistita. Scopriamo insieme chi sono.
Le dimensioni del fenomeno
Il fenomeno “Solomor” si è diffuso negli ultimi anni in Danimarca. Da quasi un ventennio, infatti, le mamme single che scelgono di avere un figlio hanno la possibilità di farlo con serenità. Nel Paese, ad oggi, circa un bambino su otto è stato concepito tramite inseminazione artificiale. Con la donazione dello sperma, infatti, una donna può accedere alla maternità anche se non ha un partner. Secondo Statista, lì il numero di madri single è leggermente diminuito tra il 2015 e il 2022, per poi aumentare nuovamente nel 2023. Dopo aver raggiunto il picco di 118.000 madri single nel 2015, il numero ammontava a circa 116.000 madri single nel 2023. Tra queste donne, la maggior parte erano madri di un solo bambino, raggiungendo un numero di circa 67.000. Solo 25 donne danesi erano madri single di sette figli o anche più.
Per alcune di loro, diventare una mamma single non è sempre la prima scelta. Secondo uno studio condotto negli scorsi anni dall’ospedale universitario di Copenaghen, il 90% delle donne intervistate nelle nove cliniche pubbliche di fertilità danesi avrebbe voluto avere un figlio con un partner maschile. Come ha spiegato Lone Schmidt, professore associato presso il Dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Copenaghen, come riporta il The Guardian, “due terzi avevano avuto una relazione e volevano rimanere incinte, ma i loro partner non erano pronti. L’età media delle coppie che cercano aiuto per problemi di fertilità in Danimarca è di 33 anni, e l’età media delle donne single è di 36 anni”. In altre parole, le donne ricorrono alla maternità ‘Solomor’ quando l’orologio biologico sta per segnare la prima significativa riduzione della fertilità.
Il Sunday Times, indagando le dimensioni del fenomeno in Inghilterra, ha scoperto che negli ultimi anni, il 70% delle donne che si rivolge ad una clinica di fertilità assistita danese è una mamma single, molte appunto provenienti dal Regno Unito, e non più solo coppie omosessuali come avveniva in precedenza.
Nel Paese, questo tipo di scelta è ampiamente supportata. Da un punto di vista economico, in primis, le donne single hanno la possibilità di accedere a questo tipo di fecondazione assistita in modo gratuito. Come riporta l’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, lo Stato danese mette a disposizione delle famiglie diversi sussidi economici per affrontare le spese destinate alla crescita dei propri figli. Sono previsti assegni familiari, erogati con cadenza trimestrale (børnecheck), per ciascun figlio fino al compimento della maggiore età. Questi possono essere integrati da un ulteriore assegno, se i genitori rientrano in determinate condizioni. Tra queste configura appunto l’essere single, aver due o più gemelli, essere pensionato, o frequentare un corso d’istruzione (Life in Denmark, 2021).
Inoltre, la durata del congedo di maternità è complessivamente di 18 settimane: quattro prima del parto e 14 settimane dopo la nascita del bambino. Le prime due settimane successive al parto sono obbligatorie. La lavoratrice, sia essa impiegata a tempo pieno o a tempo parziale, percepisce il 100% del suo salario, ma con un tetto massimo di 788 corone danesi (circa 106 euro) lorde al giorno, o di 3.940 corone (circa 530 euro) a settimana. Non è previsto un congedo addizionale in caso di parti gemellari poiché il diritto al congedo di maternità (e anche di paternità e parentale) è connesso all’evento della nascita e non al numero di bambini nati.
Ad entrambi i genitori è riconosciuta la possibilità di usufruire di un congedo parentale di 32 settimane fino al compimento della 48esima settimana di vita del bambino. Si possono, inoltre, prolungare le 32 settimane a 40-46 settimane, in base al tipo di lavoro. È inoltre possibile tornare a lavorare part-time, ricevendo un salario ridotto durante l’estensione del periodo di congedo: ad esempio, un genitore può scegliere di lavorare a mezzo tempo e prolungare così il periodo di congedo da 32 a 64 settimane.
La Danimarca, inoltre, garantisce a tutti i bambini un posto in asili, scuole materne e centri di assistenza. Per coloro il quale reddito familiare totale non supera le 185mila corone danesi annue, pari a 24.800,73 euro, lo Stato mette a disposizione un ulteriore sussidio finanziario così da poter accedere in modo gratuito all’istruzione. In totale, fra sussidi e prestiti a tassi calmierati, lo Stato spende quasi 25 miliardi di corone danesi l’anno, quasi 3,3 miliardi di euro: circa l’1% del Pil della Danimarca.
In cerca di maternità
La legge italiana non consente l’applicazione di tecniche di riproduzione assistita a donne single o coppie lesbiche. Lo stesso vale per altri Paesi dell’Unione europea e non solo. È per questo motivo che numerose donne scelgono di andare all’estero, appunto in Danimarca, o spesso in Spagna, per coronare il proprio sogno di diventare madri, pur senza un compagno o quando si ritrovano in una relazione omosessuale.
Per queste donne, inoltre, il Paese danese ha creato una vera e propria rete sociale di supporto. Con l’ausilio dei social network, ci si può mettere in contatto con altre donne che vivono la stessa condizione di maternità singole. Sono appunto le “Solomor” e hanno un gruppo Facebook: una rete di oltre 3mila donne, tra mamme single per scelta o che si sono ritrovate in questa condizione in seguito ad una separazione.
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