Doppio cognome in crescita in Italia, cosa cambia per le famiglie
- 23/10/2024
- Famiglia
Negli ultimi anni, il tema del doppio cognome ha guadagnato sempre più attenzione in Italia, soprattutto dopo la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 286 del 21 dicembre 2016. Questa sentenza ha finalmente dato la possibilità ai genitori di attribuire anche il cognome materno ai propri figli, aprendo la strada a un cambiamento culturale nel nostro Paese. Ma quanto hanno accolto questa opportunità gli italiani? I dati Istat del 2023 ci raccontano una storia di crescita, sorprese e differenze geografiche e culturali, dimostrando che il doppio cognome è molto più di una semplice scelta burocratica: è una questione identitaria.
Numeri in crescita
Nel 2023, il 6,2% dei neonati residenti in Italia ha ricevuto un doppio cognome, un dato che segna un notevole balzo rispetto al 2020, quando solo il 2,4% dei bambini portava sia il cognome paterno che materno. Questo incremento di 3,8 punti percentuali in soli tre anni racconta di un fenomeno che sta guadagnando terreno. Non è solo una questione di numeri: dietro questa scelta c’è una crescente consapevolezza da parte dei genitori italiani, che vedono nel doppio cognome un modo per riflettere l’equilibrio tra le due figure genitoriali.
L’aumento è particolarmente evidente nelle regioni del Centro-nord, dove oltre il 7% dei bambini nati nel 2023 porta entrambi i cognomi. Nelle regioni del Sud, invece, il fenomeno è più contenuto, con circa il 4% dei neonati che riceve questa doppia identità. Questa differenza geografica non è casuale e potrebbe essere legata a un mix di fattori culturali e tradizioni radicate, che nel Mezzogiorno sembrano ancora privilegiare una trasmissione più classica del cognome paterno.
Doppio cognome più diffuso tra le neo-famiglie
Uno degli aspetti più affascinanti dei dati riguarda i primi figli. Nel 2023, ben il 9,1% dei primogeniti ha ricevuto il doppio cognome, un incremento di 6,2 punti percentuali rispetto al 2020. Questo dato ci dice molto sul modo in cui i genitori affrontano le prime decisioni legate alla nascita. Sembra che, alla loro prima esperienza, le coppie siano più inclini a sperimentare e a cogliere l’opportunità di attribuire il cognome materno. In contrasto, tra i secondogeniti e terzogeniti le percentuali si abbassano notevolmente, con solo il 3,7% e il 2,8% rispettivamente.
Questo potrebbe dipendere dalla volontà di mantenere una continuità con le scelte fatte per i figli nati prima della sentenza del 2016. I genitori che hanno già assegnato solo il cognome paterno ai figli precedenti sembrano meno propensi a “rompere” la coerenza familiare con l’arrivo di nuovi figli, preferendo conservare la stessa logica di attribuzione. Tuttavia, per i neo-genitori, il doppio cognome rappresenta una novità da esplorare, un simbolo di parità e di modernità.
Chi sceglie di più il doppio cognome?
Guardando alla tipologia di coppie, emergono ulteriori sorprese. Le coppie coniugate sono quelle meno inclini ad attribuire il doppio cognome ai figli, con solo il 4,9% che fa questa scelta nel 2023. Al contrario, le coppie non sposate sembrano molto più aperte all’idea: qui il doppio cognome è scelto nell’8% dei casi. Una percentuale quasi identica (7,8%) si registra anche tra le coppie in cui almeno uno dei genitori ha avuto un matrimonio precedente.
Un altro fattore chiave che incide fortemente sulla scelta del doppio cognome è la cittadinanza dei genitori. I dati Istat mostrano che le coppie miste, in particolare quelle formate da madre italiana e padre straniero, hanno una percentuale altissima di attribuzione del doppio cognome: nel 2023 si arriva al 14,2%. Anche le coppie con madre straniera e padre italiano registrano una percentuale significativa (7,7%), mentre le coppie composte da entrambi genitori italiani si fermano al 6,1%.
Quando si tratta, poi di genitori di origine latinoamericana o spagnola il dato esplode. In questi Paesi, infatti, la tradizione del doppio cognome è già ben radicata e obbligatoria: i figli devono portare il cognome di entrambi i genitori. Quando entrambi i genitori sono latini, la percentuale di nati con doppio cognome raggiunge un impressionante 86,7%. Se uno dei due genitori è latino, la percentuale scende, ma resta comunque alta al 33,1%.
Verso un nuovo standard di parità e riconoscimento
L’introduzione del doppio cognome in Italia sembra destinata a crescere ulteriormente. Pur rappresentando ancora una minoranza, la percentuale di neonati con doppio cognome continua a salire, segno di un cambiamento culturale in corso. Sempre più famiglie scelgono di riconoscere, attraverso il nome, l’importanza di entrambe le figure genitoriali, aprendo la strada a un futuro di maggiore parità e inclusività.
In un Paese che ha storicamente privilegiato il cognome paterno, la crescente diffusione del doppio cognome rappresenta un segnale importante. Potrebbe essere il preludio a una trasformazione più ampia delle dinamiche familiari, dove l’identità, la tradizione e la modernità si incontrano.
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