Bonus giovani, stretta sulle assunzioni: ecco chi può accedere agli sgravi
- 06/03/2025
- Giovani Popolazione
Il Ministero del Lavoro ha firmato il decreto attuativo per il Bonus giovani under 35, ma con una sorpresa: l’ok della Commissione europea, arrivato il 31 gennaio, ha imposto criteri più stringenti per l’accesso alla misura.
Il provvedimento, che attua quanto previsto dal Decreto Coesione, mette sul piatto 1,429 miliardi di euro attingendo dal Programma Nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027. Un investimento significativo che punta a stimolare le assunzioni stabili dei giovani mai entrati nel mercato del lavoro con un contratto a tempo indeterminato.
Bonus assunzione giovani, i requisiti
Ecco i requisiti per accedere al bonus e altri elementi da tenere a mente:
- Il lavoratore non deve aver compiuto 35 anni;
- Il lavoratore non deve aver mai avuto un contratto a tempo indeterminato (possono accedere coloro che non hanno mai avuto un contratto di lavoro, i lavoratori che hanno avuto rapporti di lavoro ma solo a termine, e anche coloro che hanno lavorato in apprendistato);
- L’assunzione non deve riguardare ruoli dirigenziali;
- Il bonus non si applica per rapporti di lavoro domestico;
- Il bonus non si applica per le assunzioni in apprendistato;
- L’azienda non deve aver effettuato licenziamenti nei 6 mesi precedenti;
- Il bonus vale sia per nuove assunzioni che per trasformazioni di contratti a termine;
- Il bonus non è cumulabile con altri sgravi contributivi. L’unica compatibilità prevista è con la maxi-deduzione per nuove assunzioni della riforma Irpef, prorogata fino al 2027.
Il beneficio si traduce in un esonero contributivo per 24 mesi con due soglie:
- Fino a 500 euro mensili di sgravio per assunzione;
- Fino a 650 euro se l’assunzione avviene nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).
La misura si inserisce nel quadro degli interventi per l’occupazione giovanile, ma con un’importante novità.
La nuova restrizione
Il decreto afferma che l’esonero è valido per le assunzioni effettuate tra la data di autorizzazione della Commissione europea (31 gennaio 2025) e il 31 dicembre 2025 ma introduce una condizione stringente: le imprese devono presentare la domanda all’Inps prima dell’assunzione, pena l’esclusione dal beneficio. Tale disposizione, se confermata dalla circolare Inps, rappresenterebbe un cambio di prassi rispetto ad altre agevolazioni, che spesso consentivano l’accesso al beneficio anche retroattivamente. La novità creerebbe incertezza per le imprese che già avevano già effettuato assunzioni contando su un incentivo con criteri meno restrittivi.
Dal momento che non sono ancora disponibili le modalità telematiche per fare domanda, le assunzioni agevolate potranno essere solo quelle effettuate nei prossimi mesi.
Gli scenari futuri
Il bonus rappresenta comunque un’opportunità significativa per le imprese, soprattutto nel Mezzogiorno dove il tetto più alto dell’agevolazione si combina con un tasso di disoccupazione giovanile che resta tra i più elevati d’Europa.
Il meccanismo scelto dal governo punta sulla stabilità: non si tratta di un incentivo una tantum, ma di un sostegno che accompagna l’azienda per due anni, alleggerendo in modo consistente il costo del lavoro. La scelta di escludere la cumulabilità con altri bonus assunzionali segnala però la volontà di evitare sovrapposizioni e di concentrare le risorse su target specifici.
Resta da vedere quale sarà l’impatto effettivo della misura sul mercato del lavoro giovanile. Le precedenti versioni degli incentivi per l’occupazione under 35 hanno mostrato risultati altalenanti, con picchi di adesione seguiti da fasi di rallentamento. La vera sfida sarà trasformare questi contratti agevolati in rapporti di lavoro duraturi, anche dopo la fine del periodo di sgravio.