Politiche per la famiglia, serve un approccio di sistema
- 27/06/2023
- Famiglia
“Il problema della natalità dovrebbe essere affrontato a livello di sistema Europa, perché il vecchio continente sta soffrendo molto rispetto al resto del mondo. Stiamo portando avanti iniziative per favorire la famiglia e una maggiore natalità, come il fondo per le politiche familiari e il sostegno al pagamento dei canoni per i genitori separati: iniziative che vanno ad agevolare la famiglia, la natalità, per mettere le donne in condizione di svolgere il ruolo di moglie, mamma e lavoratrice”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nel corso del convegno ‘Demografica, popolazione, persone, natalità: noi domani’ all’Adnkronos.
“Altre iniziative sono in programma – continua – come la legge sui giovani, dare più stimoli e incentivi, per favorire il lavoro, l’impegno, la formazione, per dare entusiasmo a una parte di popolazione che si sente abbandonata. Un altro tipo di politiche che stiamo portando avanti è la politica del controesodo per finanziare iniziative politiche, interventi che lasciamo decidere ai territori. Sono stati finanziati interventi per agevolare il ripopolamento o scongiurare l’abbandono dei territori. Siamo convinti ci siano risorse per poter rilanciare la natalità nel nostro Paese. Crediamo che l’immigrazione possa essere una delle soluzioni ma non deve essere l’unica soluzione, dobbiamo cercare di trovare soluzioni all’interno, non aspettare arrivino da altri”.
L’azione del governo
Al panel è intervenuto anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: ”Nel ridisegno della base imponibile Irpef dovremo avere particolare cura nella tutela del nucleo familiare”. Quando si deve costruire la base imponibile, spiega, ”dobbiamo sommare tutte le categorie reddituali”. Una volta che saranno rimodulate le aliquote, che dovranno passare dalle attuali 4 a 3, ”dovremo concentrarci sulle misure per le detrazioni a favore delle famiglie”.
Continua Leo: “Stiamo lavorando sulle tax expenditure come sui crediti imposta. Nel 2022 abbiamo circa 220 crediti d’imposta che cubano 36 miliardi di euro. Stiamo facendo una selezione perché molti sono sicuramente da mantenere, ma altri possono essere eliminati. Stiamo facendo un rigoroso censimento, da lì si possono ricavare risorse per metterle a vantaggio delle famiglie”.
Quanto al quoziente familiare, il viceministro sottolinea: ”Nella sostanza siamo d’accordo, l’unico aspetto su cui bisogna centrare attenzione è il profilo giuridico sottostante”. Occorre gestire il tutto ”con molta attenzione perché si potrebbero produrre delle norme che poi potrebbero essere contestate”, spiega Leo. Bisogna evitare che la Consulta arrivi a dire: ”State facendo qualcosa che non è in linea con la nostra carta fondamentale”.
”Nella delega abbiamo detto che dobbiamo tutelare il nucleo familiare, trovare meccanismi idonei per fare in modo che ci sia una riduzione del carico fiscale in base al numero dei figli”, ricorda Leo specificando che non si può parlare ”espressamente di quoziente familiare, che può evocare il concetto di cumulo dei redditi, che ha già formato oggetto di contestazione davanti alla corte Costituzionale”.
Necessario un patto che coinvolga tutti
“Negli ultimi 40 anni siamo in grande ritardo, parliamo di questi temi sottovalutandoli. Stiamo cercando di curare un brutto male con le zigulì. Quello che mi preoccupa è che c’è bisogno di una cura determinante, di qualcosa che rimetta in moto il meccanismo. Siamo in una fase da terremoto, le fondamenta sono compromesse e le crepe tra poco porteranno al crollo, a meno che non si raggiunga quota 500mila nuovi nati entro il 2035 perché non crolli il sistema“. Lo ha detto Gianluigi De Palo, presidente Fondazione per la natalità, nel corso del dibattito .
“Se non si fa qualcosa di veramente impattante, non si recupera – ha ribadito – Facciamo un patto tutti insieme, che coinvolga tutti, maggioranza e opposizione, le aziende, i sindacati, le banche, il mondo dello sport, dello spettacolo. Anche sul Pnrr non c’è una voce sulla natalità. Stiamo aprendo la porta alla vendita del Paese, i soldi dati in prestito, se diminuiscono i giovani che pagheranno le tasse per ripagare quel debito e aumentano gli anziani, cosa succederà? E poi c’è anche da fare una narrazione diversa, è importante che tutti facciano il loro: abbiamo raccontato la famiglia e i figli come qualcosa di triste e angosciante. Bene oggi che la natalità sia invece una priorità del governo, lo vedremo nella prossima legge di bilancio: le risorse vanno decise oggi”.
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