Istat, 74,5% vede futuro in coppia a prescindere da matrimonio
- 20/05/2024
- Giovani
Vivere in coppia, a prescindere dal matrimonio. Lo pensa il 74,5% dei giovanissimi. Solo il 5,1% pensa di divere da solo e gli indecisi solo il 20%. Questo è quanto è emerso dall’indagine ‘Bambini e ragazzi 2023’ dell’Istat. A vedersi principalmente single sono per lo più le ragazze rispetto ai ragazzi. Come differenze altrettanto importanti si leggono tra stranieri e italiani. Il futuro in coppia, per gli stranieri, è una prospettiva del 65,8% e a vedersi da solo da grande è il 7,6%. Ma vediamo insieme cos’è emerso.
Un futuro in coppia?
Chi immagina il proprio futuro con un partner pensa che il matrimonio sia la modalità più diffusa per formare una famiglia (72,5%). Questa percentuale è lievemente superiore per gli stranieri (78,4% contro il 72,0%). Crescendo, però, il desiderio del matrimonio inizia a sfumare e all’aumentare dell’età aumenta anche la quota dei giovanissimi che crede che il matrimonio sia così importante: dal 73,7% tra gli 11-13enni al 70,8% nella classe 17-19 anni.
Tra le ragazze cinesi e marocchine, nello specifico, si registra una minore frequenza di chi ritiene che da grande vivrà in coppia (rispettivamente 39,9% e 56,7%); per le stesse collettività si rilevano anche, le percentuali più alte di coloro che si vedono single da grandi (rispettivamente il 12,7% tra le cinesi e il 12,8% tra le marocchine).
I ragazzi e le ragazze di cittadinanza marocchina evidenziano la percentuale più elevata di giovanissimi che pensano al matrimonio come passaggio nel loro futuro (in entrambi casi con quote oltre l’80%). A fronte di un’età al primo matrimonio che nel 2022 in Italia era di 34,6 anni per gli uomini e di 32,5 anni per le donne, la larga maggioranza (76,9%) dei giovanissimi vorrebbe sposarsi entro i 30 anni e, tra questi, quasi il 21% prima dei 26 anni. Per le ragazze l’incidenza di chi si vuole sposare entro i 30 anni è più alta che per i ragazzi (80,7% e 73,4%). Il 23,2% delle giovani desidera sposarsi prima dei 26 anni.
Per gli stranieri la percentuale di coloro che pensano di sposarsi entro i 30 anni è più elevata che per gli italiani: 81,7% contro 76,5%. Differenze più evidenti si rilevano rispetto alla quota di coloro che vogliono sposarsi prima dei 26 anni, pari al 19,4% tra gli italiani e al 36,8% tra gli stranieri. Anche tra gli stranieri sono soprattutto le ragazze a pensare di sposarsi in giovane età: il 41,9% ipotizza di sposarsi prima di aver compiuto i 26 anni.
Desiderio di genitorialità
Il 69,4% dei ragazzi e delle ragazze dice di volere dei figli, il 21,8% è indeciso e l’8,7% dice di non volerne. Tra le ragazze è leggermente più alta la quota di coloro che non vogliono figli (10,3%). Gli stranieri sono più indecisi degli italiani: 26% contro il 21,4%. Tra i ragazzi e le ragazze cinesi è particolarmente elevata la quota che non vuole figli (15,3%) e quella di indecisi (45,2%); addirittura, tra le sole ragazze cinesi la quota di quelle che non vuole avere figli supera il 24% e quella di indecise sfiora il 46%.
“Il 61,5% dei giovanissimi che pensa di avere figli ne vorrebbe due – scrive l’Istat -, l’8,8% un solo figlio, il 18,2% tre o più, mentre il restante 11,5% pur asserendo di volerne non indica quanti. Per quanto possa sembrare azzardato confrontare le legittime aspirazioni giovanili con la realtà odierna, è utile prendere a riferimento una reale generazione di donne che ha da poco concluso la sua esperienza riproduttiva, le donne nate nel 1973. Tale coorte femminile ha messo al mondo 1,46 figli a testa, tra di loro il 78% ha avuto almeno un figlio. Cosicché il fatto che solo il 69,4% dei giovanissimi abbia espresso di volere dei figli lascia intendere la necessità di dover creare le condizioni affinché almeno una parte di indecisi (21,8%) sia portata a cambiare idea in futuro.
Altro aspetto interessante riguarda la distribuzione per numero di figli avuti. Tra le donne della coorte 1973 il 42% ha avuto un solo figlio, il 28% due e solo l’8% tre o più figli. “Questo – continua l’Istat – conferma quanto già emerso da precedenti indagini, ossia che nel Paese il desiderio di maternità è pressoché stabile nel tempo. Le risposte fornite dalle nuove generazioni rappresentano quindi la conferma che una ripresa della natalità nel nostro Paese è possibile, a patto naturalmente che i desideri espressi possano tradursi in realtà. Per le ragazze l’incidenza di coloro che vogliono tre o più figli è più elevata di quella che si rileva per i ragazzi: 20,7% contro 15,6%. Sia tra gli italiani sia tra gli stranieri sono comunque le ragazze a desiderare un numero più elevato di figli”.
Per quanto riguarda il desiderio di fare figli, l’Istat ha rilevato che la quota di coloro che desidera avere tre o più figli è superiore tra gli stranieri, con un 20,5% contro il 18,1% degli italiani. Il valore generale degli stranieri nasconde però notevoli differenze tra le collettività: l’incidenza di coloro che vogliono tre o più figli arriva al 24,8% per gli albanesi e al 22,7% per i marocchini; per i cinesi si colloca invece al 4,8%, molto al di sotto del valore rilevato anche per gli italiani, rafforzando l’immagine dei giovanissimi cinesi con basse intenzioni di fecondità.
Le aspettative per il futuro, però, si scontrano con un’altra realtà. L’età media delle madri al primo figlio in Italia è pari a 31,6 anni. Questo dato, infatti, non è congruo con i desideri attuali dei giovani che dimostrano, invece, di volere un figlio entro i 30 anni per il 65%, contro un 14,6% che ne vorrebbe uno prima dei 26 anni. Solo il 2,6% colloca la nascita del primo figlio dopo i 35 anni. Per le ragazze la quota di coloro che pensa di avere il primo figlio entro i 30 anni raggiunge il 71,6%. Tra gli stranieri si evidenziano percentuali più alte di ragazzi e ragazze che vogliono diventare genitori prima dei 30 anni e, in particolare, di coloro che collocano la nascita di un figlio tra i 20 e i 25 anni. Tra i ragazzi italiani l’11,4% pensa di diventare padre entro i 25 anni, tra gli stranieri la quota sale al 19%. Per le ragazze italiane la percentuale di coloro che si vedono madri entro i 25 anni è del 16,6%, tra le straniere del 26,2%. Man mano che ci si avvicina però alle età indicate, l’incidenza di coloro che pensa di avere figli tra i 20 e i 25 anni diminuisce, passando dal 16,3% tra coloro che hanno tra 11 e 13 anni al 10,5% tra coloro che hanno tra i 17 e i 19 anni.
Con questi dati, l’istituto di ricerca ha voluto sottolineare desideri e aspettative dei giovani e adolescenti che si trovano in un’età di transizione. Per quelli stranieri, nello specifico, i complessi percorsi di integrazione potrebbero rendere più complessa la realizzazione delle aspettative attuali, con mutamenti futuri in linea con la tendenza al calo delle nascite che si registra da oltre quarant’anni in Italia. Inoltre, che all’aumentare dell’età aumenta anche una consapevolezza più vicina ai dati della realtà sottolinea quanto le previsioni che si hanno da ragazzini possano fare i conti con necessità e bisogni completamente diversi per il proprio futuro.
- Europa Giovane6
- Famiglia221
- Fertilità154
- Giovani247
- Mondo201
- Podcast5
- Popolazione480
- Talk | 13 dicembre 20239
- Talk | La 'cura' delle persone5
- Trend96
- Video27
- Welfare234