Il supporto nella gestione dei figli aumenta la produttività dei professionisti: la ricerca
- 15/04/2024
- Welfare
Quando un’azienda supporta i propri collaboratori che sono anche genitori, migliorano benessere, motivazione e produttività sul lavoro. Questo è quanto è emerso dal report di impatto annuale condotto da Jointly, la prima società Bcorp di corporate wellbeing, realizzato con la supervisione tecnico-scientifica di Bdo advisory services, sul programma ‘Professione genitori’, che in 7 anni ha coinvolto oltre 40 mila genitori e figli. Scopriamo insieme cosa è emerso.
Genitorialità in azienda: quale valore?
Due terzi dei genitori ha visto aumentare sia l’engagement sia la probabilità di “parlare bene” della propria azienda, nonché la fiducia nell’organizzazione. Tutto ciò è avviene quando le aziende accompagnano i genitori nelle sfide legate alla genitorialità. Il programma, infatti, è formato in quattro moduli diversi: Sos genitori, nelle prime fasi della vita del neonato; Genitori digitali che supporta nell’educazione digitale dei figli; Push to open junior, relativo alla scelta del percorso scolastico dopo le scuole medie e dopo il diploma c’è Push to open diplomandi.
Grazie alla possibilità di usufruire di un supporto specifico, più di sette lavoratori su dieci tra quanti sono anche genitori, hanno inoltre ridotto ansie e preoccupazioni legate alla crescita dei figli (88%), migliorando la propria work life integration e acquisendo le giuste competenze per gestire al meglio gli impegni familiari e lavorativi (88%). Maggior senso di appartenenza e minore stress hanno contribuito quindi ad aumentare la produttività dei genitori al lavoro (75%), risparmiando fino a cinque giorni lavorativi per la ricerca di informazioni e suggerimenti.
“I dati – ha commentato Francesca Rizzi, ceo di Jointly – ci riportano un tasso di engagement ai minimi storici nel mercato del lavoro e parallelamente un incremento di stress e malessere, che hanno portato anche in Italia a un aumento delle dimissioni e del turnover. Per le aziende oggi la vera sfida è quindi saper combinare il benessere organizzativo e quello personale, e un programma di corporate wellbeing pensato per i genitori è l’esempio di come questa strategia sia possibile e di come sia importante misurarne l’impatto per renderla sostenibile”.
L’importanza del welfare aziendale
In base alla ricerca condotta da Jointly e Teha – The European House Ambrosetti, il 56% delle aziende ha introdotto misure di corporate wellbeing, ma solo il 20% dei collaboratori ne è soddisfatto. Per questo motivo è importante misurare l’impatto delle iniziative aziendali, dei fringe benefit offerti e raccogliere dati sui propri dipendenti.
L’impatto delle misure di corporate weelbeing colpisce i vari stakeholder coinvolti. Oltre a misurare l’efficacia dei programmi per i genitori, Jointly ha adottato una metodologia di calcolo che permette di individuare, quantificare e monetizzare l’impatto sociale generato dal progetto rispetto a quanto investito. Jointly, con il supporto di Bdo, ha realizzato il Social return on investment (Sroi). A fronte di un investimento complessivo di 1.033.682 euro, il valore generato attualizzato è stato superiore di quasi mezzo milione di euro, pari a 1.495.842. Ogni euro investito quindi dalle aziende nel programma ha generato da 1,2 a 1,7 euro di impatto sociale su stakeholders e territorio.
Il progetto ad avere avuto più successo è Push to open diplomandi che ha consentito ai ragazzi coinvolti di acquisire maggiore consapevolezza del contesto lavorativo e delle opportunità che offre il mondo del lavoro oggi (per l’88%) aumentando il senso di fiducia nel futuro del 78%. Si tratta di un traguardo se si considera che in Italia il tasso di abbandono scolastico è tra i più alti d’Europa e un ragazzo su cinque, fra i 15 e i 29 anni, non studia né lavora, contro una media Ue di 11,7%.
Particolarmente efficaci risultano anche le iniziative a supporto dello sviluppo di competenze genitoriali come dimostra il fatto che, il 93% dei lavoratori che ha partecipato al programma Sos genitori pensato per i dipendenti con figli da 0-18 (che nel solo 2023 ha coinvolto oltre 1317 persone), afferma di essere riuscito a migliorare le proprie capacità di ascolto e di osservazione dei figli, l’88% ammette di aver acquisito competenze utili a gestire al meglio impegni lavorativi e famigliari.
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