Salvaguardate i dialetti, ecco la legge del Lazio
- 11/04/2024
- Welfare
La ricchezza culturale del Lazio trova una nuova veste legislativa con l’approvazione della proposta di legge n. 55 del 26 luglio 2023, dedicata alla “Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti del Lazio”. Questo importante passo è stato compiuto dall’Aula del Consiglio regionale del Lazio, evidenziando il riconoscimento dell’importanza dei dialetti come patrimonio culturale da preservare e valorizzare.
Promossa dal consigliere Cosmo Mitrano di Forza Italia, la legge mira a istituzionalizzare l’opera di salvaguardia dei dialetti laziali, che finora è stata portata avanti su base volontaria. Il testo prevede uno stanziamento di fondi regionali pari a 500mila euro per gli anni finanziari 2024-2026, un passo concreto verso la protezione e la promozione di questa parte integrante dell’identità linguistica e culturale del Lazio.
Uno dei punti focali della proposta è l’istituzione di un registro dei dialetti del Lazio, un’iniziativa che potrebbe fungere da base per future politiche di conservazione e valorizzazione. Inoltre, si apre la possibilità di organizzare un festival dedicato ai dialetti, offrendo un’opportunità unica per celebrare e diffondere la ricchezza linguistica della regione.
Durante il processo di approvazione in Aula, diversi articoli hanno subito modifiche per riflettere al meglio le esigenze e le prospettive della comunità. L’attenzione è stata posta sugli interventi previsti, sul piano annuale delle azioni e sull’istituzione del Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione dei dialetti, evidenziando un impegno condiviso per garantire l’efficacia e la coerenza della legge.
Il consigliere Mitrano ha sottolineato l’importanza dei dialetti come tesoro inestimabile che rende unica e speciale la regione del Lazio: “I dialetti rappresentano la nostra identità culturale che non va dimenticata e abbandonata, ma, al contrario, assolutamente salvaguardata e tramandata. I dialetti laziali sono un tesoro inestimabile che ci rende unici e speciali. La diversità linguistica della regione rappresenta una risorsa da proteggere e tramandare alle generazioni future. I dialetti laziali sono riconducibili al romanesco, al dialetto sabino, al dialetto ciociaro o dialetto ciociaresco. Al dialetto laziale centro-settentrionale troviamo quello parlato nella Tuscia/viterbese, mentre sono classificati tra i dialetti italiani meridionali quelli del basso Lazio, Golfo di Gaeta ed arcipelago delle isole ponziane. Nell’unicità e tipicità dei dialetti del Lazio, si inserisce, infine, il dialetto veneto/pontino, un melting-pot linguistico tanto originale quanto affascinante”.
“Il Lazio -ha continuato Mitrano- ha una situazione dialettale non unitaria e per questo ancora più interessante e ricca di sfumature che rendono la nostra regione unica anche da questo punto di vista. Questa tipicità linguistica rappresenta senza dubbio un valore aggiunto anche per il turismo laziale”.
Mitrano ha poi evidenziato: “Tra i capisaldi della proposta di legge troviamo la necessità di realizzare iniziative finalizzate alla promozione di studi e ricerche sui dialetti locali in collaborazione con Università e centri di ricerca. Altrettanto importanti sono i momenti di confronto attraverso i seminari, convegni, corsi di aggiornamento, manifestazioni, spettacoli e altre produzioni artistiche, fino alla costituzione di un fondo bibliografico specialistico ed un archivio documentale liberamente consultabili on-line. Accanto a queste azioni sono previsti progetti didattici rivolti alle nuove generazioni ed il sostegno a manifestazioni artistiche e letterarie di vario genere.”
Il sostegno all’iniziativa è stato accolto anche dall’Assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Renata Baldassarre, che ha espresso un autentico interesse per la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dai dialetti. Baldassarre ha sottolineato l’importanza di preservare le testimonianze linguistiche che legano le comunità al proprio territorio, offrendo un contributo significativo alla conservazione delle radici storiche e culturali della regione.
L’attenzione della Regione Lazio per il territorio
L’approvazione della proposta di legge dimostra l’attenzione che la regione Lazio riserva al territorio, soprattutto ai piccolissimi comuni che spesso vivono situazioni di isolamento e abbandono, come il recente contributo di un milione e trecentomila euro a favore dei piccoli centri con meno di duemila abitanti. Inoltre, la Regione ha adottato un piano triennale per la riqualificazione dei piccoli comuni, confermando il suo impegno verso lo sviluppo e il benessere di tutte le sue realtà territoriali.
Il sostegno ai piccoli comuni si concretizza attraverso un recente avviso pubblico di contributi per la promozione e lo sviluppo, rivolto ai centri con una popolazione fino a 5.000 abitanti. Questo programma mira al recupero e alla valorizzazione degli edifici pubblici, prioritariamente situati nei centri storici o in stato di abbandono e degrado.
Le tipologie di intervento previste includono la realizzazione di centri multifunzionali per l’erogazione di una vasta gamma di servizi alla popolazione residente. Questi includono punti unici di accesso integrati per i servizi socioassistenziali, aule per corsi di formazione, spazi per il co-working giovanile e per lo smart working, poli civici e luoghi per il volontariato e l’associazionismo culturale.
Inoltre, si prevede il finanziamento di progetti volti a favorire lo sviluppo turistico del territorio, la promozione delle produzioni locali e l’organizzazione di attività sportive outdoor. Questo include la creazione di ostelli per pellegrini e camminatori lungo i cammini del Lazio, centri per il noleggio e la riparazione di attrezzature sportive, strutture per la promozione delle produzioni tipiche locali e progetti per lo sviluppo di borghi tematici ricettivi e alberghi diffusi.
Complessivamente, l’avviso pubblico prevede uno stanziamento di 4 milioni di euro, confermando l’impegno della regione Lazio nel promuovere lo sviluppo sostenibile e inclusivo dei suoi piccoli comuni, valorizzandone l’identità e il patrimonio territoriale.
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