La camminata veloce fa vivere più a lungo? Ecco cosa dice la scienza
Che camminare faccia bene alla salute è ormai noto. Ma a che velocità? E per quanto tempo? E bene, secondo una nuova ricerca, il vero segreto per vivere più a lungo potrebbe essere una passeggiata di soli 15 minuti al giorno, a patto che sia a passo sostenuto. Il risultato? Una riduzione del rischio di morte prematura del 20%.
A rilevarlo è la Vanderbilt University, nel Tennessee, che ha analizzato le abitudini di oltre 85.000 persone per più di 16 anni, e il verdetto è chiaro: non serve strafare, basta la costanza.
I benefici della camminata veloce
Allenamenti lunghi, complessi e più volte a settimana, per molte persone sono insostenibili. Sovrappeso o obesità, persone con condizioni articolari complesse o impedimenti fisici, anzianità o impossibilità nel pagare un abbonamento alla palestra: questi sono tutti casi che rendono complesso l’accesso ad un’attività fisica di qualità, senza mettere in pratica sforzi eccessivi.
Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, si è così concentrato proprio su fasce della popolazione a basso reddito, la cui salute è spesso a rischio, per lo più di provenienza afroamericana e residente nel sud-est degli Stati Uniti. Ciò che è emerso è che 150 minuti di attività moderata a settimana sono utili per ottenere benefici per la salute, ma non obbligatori per ridurre il rischio di mortalità prematura, perché in realtà potrebbero bastarne 15. E questo genere di attività è accessibile quasi a chiunque.
Metodologia dello studio
Entrando nel dettaglio, lo studio si è avvalso dei dati del Southern Community Cohort Study, che ha reclutato circa 85mila partecipanti di età compresa tra 40 e 79 anni tra il 2002 e il 2009. La maggior parte dei partecipanti (circa l’86%) è stata reclutata in collaborazione con centri sanitari comunitari che servono popolazioni a basso reddito. Nella fase iniziale della ricerca, i partecipanti hanno fornito informazioni su:
- Tempo e ritmo della camminata quotidiana: hanno riferito il tempo medio trascorso a camminare lentamente (ad esempio, muoversi, camminare al lavoro, portare a spasso il cane) e a camminare velocemente (ad esempio, salire le scale, camminare a passo svelto, fare esercizio).
- Informazioni demografiche: Età, sesso, provenienza geografica, istruzione, stato civile, reddito familiare, stato occupazionale e assicurazione sanitaria.
- Fattori dello stile di vita: tabagismo, consumo di alcol, tempo di sedentarietà e qualità della dieta.
- Stato di salute: hanno, cioè, indicato la presenza o meno di ipertensione, diabete, infarto miocardico e ictus.
I dati sulla mortalità sono stati raccolti fino al 31 dicembre 2022, attraverso il collegamento della coorte con il National Death Index. Sono stati esclusi i partecipanti deceduti entro i primi due anni dalla compilazione del questionario di base per ridurre possibili errori nella ricerca.
I risultati
Durante un periodo di circa 16 anni, si sono verificati 26.862 decessi. Quasi la metà dei partecipanti (47,9%) ha riferito di non praticare camminata veloce nella routine quotidiana. I risultati hanno mostrato associazioni significative tra la camminata veloce quotidiana e la mortalità per tutte le cause. Nello specifico, ciò che è emerso dalla ricerca è che anche solo 15 minuti di camminata veloce al giorno sono associati a una riduzione di quasi il 20% della mortalità prematura. In particolare, ciò giova alla riduzione delle malattie cardiache, specialmente quelle ischemiche del cuore e l’insufficienza cardiaca, che, nello studio, hanno mostrato associazioni più forti.
Per quanto riguarda la camminata lenta, lo studio ha rilevato che più di tre ore di camminata lenta al giorno erano associate a una riduzione del 4% della mortalità. Tuttavia, una camminata lenta, superiore a un’ora al giorno, è stata associata a una significativa riduzione della mortalità dovuta a malattie ischemiche del cuore, suggerendo benefici in questa casistica anche per chi non può camminare velocemente.
Implicazioni per la salute pubblica
Secondo i ricercatori, è cruciale affrontare le barriere alla camminata quotidiana, come infrastrutture inadeguate, problemi di sicurezza e accesso limitato a spazi ricreativi.
“Questo è uno dei pochi studi a quantificare l’effetto della camminata quotidiana sulla mortalità in una popolazione statunitense a basso reddito e prevalentemente nera”, ha affermato Wei Zheng, autore principale dello studio e direttore della Divisione di Epidemiologia del Vanderbilt University Medical Center. “Dimostrando i benefici della camminata veloce, un’attività economica e ampiamente accessibile, forniamo prove dirette per orientare interventi e politiche di sanità pubblica mirati a migliorare i risultati sanitari”, ha concludo il professor Zheng.