Bonus colf e badanti: requisiti e limiti
- 27/02/2024
- Welfare
Bonus colf e badanti in arrivo da aprile 2024. Questa è una delle novità introdotte dal decreto Pnrr nella giornata di ieri lunedì 26 febbraio. La misura ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri e prevede un finanziamento pari a 137 milioni dal 2024 al 2028, attingendo al programma nazionale ‘Giovani, donne e lavoro 2021-2027’.
L’esonero corrisponde ad un massimo di 3mila euro annui per assumere badanti che assistono anziani over 80 non autosufficienti e già titolari di indennità di accompagnamento. La decontribuzione è pari al 100%. Il limite? Il requisito di reddito. Possono accedere al bonus colf e badanti solo quei nuclei familiari con Isee in corso di validità fino a 6mila euro. Le domande potranno essere inoltrate a partire dal primo aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025. Ma vediamo nel dettaglio come funziona.
Il bonus per i lavoratori domestici
Il bonus approvato ieri spetterà sia in caso di prima assunzione sia di trasformazione a tempo indeterminato. L’esenzione non è invece concessa se risulta cessato un rapporto di lavoro tra il badante e la famiglia che accede allo sgravio da meno di sei mesi. Esclusa anche l’assunzione di parenti o affini tranne in caso di invalidi, ciechi o religiosi. Il bonus viene introdotto nelle misure per il lavoro col fine di “promuovere il miglioramento del livello qualitativo e quantitativo” alle persone non autosufficienti e “favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio”. Per i limiti imposti, però, si prevede che possano accedervi solo poche migliaia di famiglie.
Assunzioni colf e badanti in aumento
Le assunzioni di badanti sono aumentate nel 2023 del 17%. A registrare la crescita è stata Family Care, l’agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro, specializzata nell’assistenza familiare a domicilio e in ospedale. L’ultimo Rapporto promosso dall’Osservatorio Domina ha registrato che nel 2022, l’assunzione di colf e badanti in Italia aveva subito una riduzione significativa, pari a -7,9% dovuto all’esaurimento degli effetti della “sanatoria” che ha consentito la regolarizzazione di molti lavoratori domestici stranieri, riportando gli assunti regolari ai livelli del 2016.
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