Bonus anziani da 850 euro al mese: come funziona e quali sono i requisiti per accedere
- 22/03/2024
- Welfare
Il Bonus anziani da 850 euro al mese è un ulteriore tassello delle politiche in favore delle persone non autosufficienti, che, complici la crisi demografica e l’allungamento della vita, rappresentano una percentuale sempre più importante della popolazione italiana.
Il beneficio, detto anche ‘assegno di cura’, sarà erogato in via sperimentale per il biennio 2025/2026 e l’importo di 850 euro mensili si andrà a sommare all’importo dell’assegno di accompagnamento, per un totale di 1.380 euro al mese. Il nuovo Bonus anziani sarà corrisposto per sostenere le spese contrattuali per l’assunzione di badanti e per acquistare servizi di cura da ricevere a casa. Se non impiegato con questo obiettivo, l’assegno andrà restituito.
A prevedere la novità è il decreto attuativo della legge delega con la riforma delle politiche relative all’assistenza alle persone anziane, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
I requisiti per il Bonus anziani 850 euro
Secondo le stime, a fronte dei 3,8 milioni di anziani non autosufficienti in Italia, saranno 25 mila quelli che, già titolari dell’indennità di accompagnamento, accederanno all’assegno di cura. Ma quali sono i requisiti per accedere?
- Avere 80 anni o più;
- Essere in uno ‘stato di bisogno assistenziale gravissimo’
- Avere un Isee sociosanitario non superiore ai 6.000 euro
Una commissione tecnico-scientifica, individuata dal ministero del Lavoro e Politiche sociali entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, dovrà fissare i criteri di classificazione dello ‘stato di bisogno assistenziale gravissimo’. Una specificazione utile a chiarire chi effettivamente potrà ricevere l’assegno di cura dall’Inps nel biennio 2025-2026.
Il Bonus anziani avrà una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro per ciascuno dei due anni. Uno o più decreti definiranno entro i prossimi 90 giorni le modalità attuative e operative della prestazione universale, tra cui le modalità di domanda all’Inps.
Che cosa è l’Isee sociosanitario
L’Isee socio sanitario è un indicatore utilizzato per l’accesso a prestazioni socio-sanitarie come l’assistenza domiciliare per persone con disabilità o non autosufficienti, nonché per l’ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali. Questo tipo di Isee considera un nucleo familiare più ristretto rispetto all’Isee ordinario, perché include solo il beneficiario, il coniuge e i figli minori o maggiorenni fiscalmente a carico, in base alle specifiche necessità di assistenza dei componenti.
Per richiedere l’Isee socio sanitario, è necessario compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e presentarla in qualsiasi periodo dell’anno solare. Questo documento valuta il reddito e il patrimonio dei componenti del nucleo familiare per determinare l’ammissibilità alle prestazioni socio-sanitarie.
È importante distinguere questo indicatore dall’Isee sociosanitario residenziale, che è richiesto per ottenere prestazioni assistenziali in strutture residenziali come le Rsa (Residenze sociosanitarie assistenziali). Quest’ultimo tipo di indicatore è necessario quando si richiede un ricovero in una struttura residenziale e tiene conto sia della situazione economica che della condizione di disabilità o non autosufficienza del beneficiario.
Una riforma più ampia
L’invecchiamento della popolazione e le prospettive demografiche del Paese rendono sempre più indispensabili le politiche di assistenza. Le associazioni del Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza hanno stimato che serviranno fino a 7 miliardi in questa legislatura per rispondere alle esigenze di questa parte della popolazione.
La materia è stata affidata alla regìa del nuovo Cipa, il Comitato interministeriale per le politiche in favore delle persone anziane e la messa a terra da parte del Sistema nazionale per la non autosufficienza (Snaa) che dovrà declinare gli interventi statali sui territori.
Intanto, il percorso di cui fa parte anche il Bonus Anziani da 850 euro è tracciato: “Prende il via un nuovo welfare per gli anziani più inclusivo, più semplice e più giusto che promuove questa stagione della vita in maniera dignitosa”, ha dichiarato la viceministra al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, coordinatrice della riforma.
La viceministra ha annunciato che “questa riforma sarà progressivamente attuata, per far sì che ogni persona anziana possa essere attenzionata, ricevere cure, ricevere amore e quindi migliorare la sua esistenza”, perché “gli anziani sono la parte essenziale della nostra società, hanno fondato la nazione e a loro va tutta la nostra gratitudine”.
L’ampliamento dell’assistenza agli anziani rispecchia la progressione della Silver Economy, che sarà sempre più importante, sia per gli anziani, sia per l’economia del Paese. L’Italia, che già oggi conta un over 65 ogni quattro abitanti, dovrà essere in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione sicuramente meno produttiva, ma i cui bisogni aprono nuove frontiere, soprattutto nel campo dei servizi.
Sono tanti, infatti, i settori dell’economia per i quali si aprono sbocchi importanti, che allo stesso tempo sono sfide per il settore pubblico: la sanità, la finanza, l’assistenza, il tempo libero, la cura della persona, l’alimentazione, i trasporti e la domotica.
Dal nuovo Quaderno di Approfondimento realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, dall’eloquente titolo ‘Silver Economy, la grande economia del prossimo decennio’, emergono diversi filoni da considerare:
- le prospettive demografiche con una percentuale sempre più alta di anziani;
- la ricchezza posseduta dalla terza età, indipendente dai cicli economici;
- la possibilità per i senior di spendere più di quanto incassato nell’anno;
- l’interesse verso specifici settori economici legati alla salute e al mantenimento di una vita attiva e indipendente.
Anche gli scenari della Sanità Pubblica stanno cambiando, e sarà lecito aspettarsi delle novità in questo ambito tanto discusso. Intanto, il Bonus Anziani 850 euro prova a rispondere all’esigenze di una popolazione sempre più anziana e bisognosa di attenzioni.
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