Il Panathinaikos pagherà lo stipendio di George Baldock per aiutare sua moglie e sua figlia
- 16/10/2024
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Il Panathinaikos onorerà il contratto triennale di George Baldock per aiutare la moglie, rimasta vedova, a crescere la figlia della coppia.
Il difensore classe 1993 è stato trovato senza vita nella sua piscina a Glyfada (Atene), all’interno della sua abitazione il 9 ottobre, proprio nel giorno del compleanno di sua figlia. A dare l’allarme è stata sua moglie dall’Inghilterra, preoccupata perché non aveva notizie del marito. Il proprietario della villa, invitato dalla donna a recarsi sul luogo, ha poi rinvenuto il corpo del 31enne ormai privo di vita.
Chi era George Baldock
Baldock era nato a Buckingam in Inghilterra nel 1993 ma aveva la doppia cittadinanza, inglese e greca, per via della famiglia paterna. Dopo aver giocato diversi anni nello Sheffield United, la scorsa estate era passato al Panathinaikos, squadra con sede ad Atene, e la moglie non l’aveva ancora raggiunto. Dal 2022 Baldock giocava anche nella nazionale greca, con cui ha collezionato 12 presenze.
In questa estate il neo papà aveva rinnovato per altri tre anni il suo contratto con il club biancoverde e il club ha scelto di onorare l’accordo nonostante la sua dipartita. Secondo quanto riporta il Daily Mail, infatti, il Panathinaikos pagherà alla famiglia di Baldock lo stipendio che gli sarebbe spettato nell’arco del triennio aiutando la moglie ad affrontare le spese per la figlia.
Cause della morte di Baldock
L’improvvisa scomparsa ha sconvolto la famiglia; c’è stato bisogno di qualche giorno per capire le cause del decesso. A fare chiarezza sulla morte ci ha pensato proprio la famiglia del difensore greco-britannico dopo l’autopsia: George Baldock è morto per un tragico annegamento nella piscina di casa.
“Siamo addolorati per la scomparsa improvvisa del nostro amato George. Possiamo confermare che un esame post-mortem ha accertato che George è tragicamente annegato mentre nuotava nella piscina della sua casa a Glyfada, ad Atene“, ha scritto la famiglia in una nota.
Secondo la tv locale, sul bordo della piscina sarebbe stata trovata una bottiglia di superalcolico.
La decisione dello storico club greco di pagare lo stipendio del calciatore per i tre anni a venire dimostra che, almeno nello sport, c’è ancora qualcosa che vale più del denaro. Spesso, i club decidono di onorare lo stipendio nonostante la morte del tesserato perché ci sono dei bambini rimasti troppo presto senza padre.
Fu così anche dieci anni fa, quando lo Shakhtar Donetsk decise di pagare lo stipendio di Maicon, attaccante morto a 25 anni, diventato padre sette anni prima.
Il precedente dello Shaktar Donetsk
L’8 febbraio 2014, Maicon Pereira de Oliveira, 25enne attaccante brasiliano dello Shakhtar Donetsk, perse la vita in un terrificante incidente stradale.
Il club ucraino aveva mandato il calciatore in prestito, ma non si era dimenticato di lui e della sua famiglia. Soprattutto non aveva voltato lo sguardo davanti a una bambina di sette anni: “Il contratto di Maicon sarebbe scaduto nel giugno 2015, da un punto di vista legale in queste situazioni il contratto decade. Ma Maicon ha una figlia di sette anni. Perciò il presidente del club ha deciso di dare alla sua famiglia l’ammontare del contratto stipulato fino all’ultimo giorno con l’obiettivo così di supportare i suoi parenti stretti in questo tragico e duro momento”, disse l’ad del club Sergei Anatolyevich durante un incontro tra i dirigenti dello Shakhtar e i tifosi arancioneri.
I figli e gli affetti sono ancora in grado di farci prendere decisioni che vanno oltre il denaro.
La regola dell’hockey
Se i gesti del Panathinaikos nei confronti della famiglia di Baldock e dello Shaktar nei confronti della famiglia di Maicon sono frutto di scelte, in atri casi la famiglia dello sportivo viene tutelata da regolamento.
Nell’hockey NHL, ad esempio, il contratto collettivo di lavoro prevede che i familiari di un giocatore deceduto continuino a ricevere per sei mesi una copertura sanitaria pagata dalla squadra, oltre a potersi avvalere di ulteriori tre anni di assicurazione con il piano Cobra. Questa tutela diventa essenziale per le famiglie, specialmente se il giocatore era l’unico o il principale fonte di reddito. In termini demografici, il supporto economico si trasforma in un aiuto concreto per la gestione delle spese familiari e per garantire ai figli un sostegno a lungo termine.
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