“Le scelte riproduttive stanno cambiando la specie umana”, le previsioni del biologo
- 28/05/2024
- Trend
Le nostre scelte relazionali possono influenzare l’andamento di una specie. Quella che credevamo essere un’evoluzione ormai conclusa dell’uomo, in realtà non è ancora finita. Anzi, si presume che i gusti, in termini caratteriali e estetici, possano determinare come saremo in futuro. A sostenerlo è il professor Nicholas Longrich, biologo evoluzionista dell’Università di Bath, in Inghilterra, secondo il quale le donne sceglieranno uomini col fisico di Homer Simpson perché più conforme all’idea di “padre premuroso”, mentre la calvizie e le malattie potrebbero addirittura scomparire. Cosa accadrà con la longevità e la procreazione medicalmente assistita? Scopriamolo insieme.
“Una selezione naturale”
“Stiamo facendo una selezione naturale con le scelte di riproduzione – ha affermato il professore in un’intervista al Daily Mail -. Le persone possono presumere che la razza umana abbia smesso di evolversi migliaia di anni fa, ma il processo è ancora in corso. La violenza viene drasticamente ridotta come fattore selettivo. Succede ancora, ma muoiono meno persone a causa di guerre o omicidi che in qualsiasi momento della storia umana. Così come per le malattie: il coronavirus non è stata una banale influenza, ma nemmeno la peste nera”.
Secondo il biologo, anche longevità e procreazione medicalmente assistita avranno un impatto sulla specie. Con Paesi come il Giappone, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Corea del Sud, tutti già al di sotto del “livello di sostituzione”, le persone che hanno molti figli saranno quelle che guideranno l’evoluzione umana: “Ciò potrebbe portare sia a favorire relazioni e legami più forti, sia a persone che compiranno scelte importanti per essere in grado di riprodursi più a lungo – ha spiegato il Longrich -. Alcuni probabilmente avrebbero più figli se potessero continuare ad averli per più tempo, come le donne che entrano in menopausa più tardi. Quest’ultime avranno prestazioni riproduttive notevolmente superiori a quelle che entrano in menopausa precocemente. Così come altrettante donne potranno scegliere di avere figli anche a 60 anni. Quindi penso che gli esseri umani potrebbero evolversi verso una menopausa ritardata, un invecchiamento ritardato e una vita più lunga”.
I nuovi canoni estetici
Ma, secondo il biologo, l’evoluzione sarà anche una questione estetica: “Donne e uomini oggi si scelgono online, prediligendo fisici esteticamente più belli, altezza, simmetria del viso. Ad essere complice di queste scelte, è anche il digitale. Ma non sarà sempre così. Le donne saranno costrette a scegliere anche uomini che non le appagano esteticamente perché potrebbero essere gli ultimi rimasti in grado di procreare”.
“Avendo una vita più lunga, le donne potrebbero iniziare a selezionare gli uomini non più in base al loro fisico ma in base alla loro probabilità di essere dei “bravi papà”, per poter costruire una famiglia. Così, mentre oggi la specie si evolve con corpi snelli e esteticamente migliori per preferenza di gusti, in futuro, le donne potrebbero preferire i ‘papà’ alla Homer Simpson”. E anche caratterialmente le cose cambieranno, con aggressività verbale e fisica ridotta e con persone maggiormente passive e represse: “È già molto raro che un uomo faccia a botte con una altro, come poteva accadere in passato, figuriamoci ucciderlo o colpirlo per sciocchezze. Se ti arrabbi con il tuo collega, se gli dai un pugno, ti licenziano. Ma man mano che le persone si evolvono per sopravvivere ai nuovi contesti futuri, non ci accorgiamo di favorire già una scarsa empatia”.
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