“Paura di tornare a casa da sola? C’è VIOLA”, cos’è il servizio di videochiamata attivo h24
- 23/10/2024
- Popolazione
“VIOLA nasce per rispondere a un bisogno delle persone che vivono in una condizione di paura e fragilità”. A spiegarcelo è Laura De Dilectis, psicologa clinica, vice presidente e creatrice di DonneXStrada e fondatrice e amministratrice delegata di “VIOLA”, l’app di videochiamata attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che ti fa compagnia per le strade italiane (e non solo), quando ne hai più bisogno.
“Da quello che abbiamo visto e dai feedback che riceviamo, con il nostro lavoro riduciamo la sensazione di paura del 90%. Spesso è una questione di percezione: non deve accaderti per forza qualcosa quando sei da solo in strada, ma se succede? Non ci sorprende che anche molti uomini abbiano iniziato a chiamare, proprio perché le città sono percepite come più pericolose. Ed è qui che interveniamo noi”, ha aggiunto De Dilectis.
E se la paura di viaggiare da soli crea preoccupazione, l’app VIOLA aiuta a combattere questa percezione. Scopiamo come.
La percezione della violenza
“Il problema reale è la violenza domestica, mi disse una questora. Ma cos’è reale e cosa non lo è? – ci racconta la dottoressa De Dilectis -. La paura di subire una molestia deve essere dimostrabile? A volte è sufficiente vedere come questo timore possa alterare il nostro comportamento: dal decidere di non uscire la sera allo scegliere con cura cosa indossare. Tutto ciò ha un impatto sulla vita delle persone, donne, anziani, persone legate alla comunità Lgbtq+. VIOLA nasce dall’idea di tre psicologhe che si sono rese conto di dover rispondere velocemente a una necessità: colmare quella paura con una soluzione smart”.
Aver paura di tornare a casa. Camminare in una strada buia o deserta e sentirsi in pericolo. Munirsi di chiavi di casa ben prima dell’arrivo al portone o di uno spray al peperoncino pronto all’uso. Questi sono solo alcuni degli accorgimenti e delle sensazioni che vivono e attuano centinaia di migliaia di donne. Secondo i dati Istat sul Benessere Equo e Sostenibile del rapporto Bes 2022, una donna su due in Italia ha paura di uscire da sola la sera.
“Abbiamo compreso il problema della paura delle donne in strada. La vive almeno il 44% delle donne, ma nessuno se ne stava occupando, perciò abbiamo deciso di farlo noi”, ha aggiunto De Dilectis.
Come funziona l’app VIOLA?
“Tramite una videochiamata, l’app connette due persone che non si conoscono, mantenendo la parte umana della richiesta d’aiuto. Invece di chiamare un’amica o un genitore, inducendogli anche preoccupazione, VIOLA si è munita di volontari formati da noi per reagire alla paura di chi sta videochiamando. L’app è attualmente disponibile in quattro lingue: italiano, tedesco francese e inglese. E offre un supporto digitale che in futuro avrà la possibilità di chiamare direttamente dal sistema, le forze dell’ordine e condividere la geolocalizzazione”.
Potremmo definire VIOLA una naturale conseguenza di una carenza istituzionale?
“Sì, assolutamente: è la risposta a questa carenza. Sono una cittadina, oltre che una professionista. E ho studiato progettazione e intervento in comunità da un punto di vista psicologico. Per il cittadino vediamo che è quasi più semplice realizzare forme di autoaiuto che rivolgersi alle istituzioni. Quest’ultime vanno a finire in dei processi non intuitivi che si discostano dalla realtà e che burocraticamente si allontanano nei tempi dai bisogni attuali della comunità. Spesso non riescono a strutturare le soluzioni in modo tempestivo”. È qui che interviene una start up”.
VIOLA si avvale di volontari, l’intento è fare rete sociale. Al momento prevedete o fate già rete con altre realtà, enti o istituzioni?
“In quanto vicepresidente di DonnexStrada, abbiamo collaborato spesso con Ministeri italiani, ma anche a Bruxelles. VIOLA, dal canto suo, vuole essere veloce, tech e cerca di tradurre i bisogni umani in soluzioni digitali. Noi, all’opposto delle istituzioni, non perdiamo tempo. Ci facciamo finanziare da privati o fondi pubblici, sempre nell’ottica di innovazione e tecnologia. Puntiamo a diventare il Third Service Provider dell’112, l’Sos di chiamata alle forze dell’ordine. Per la versione a pagamento, che offrirà funzionalità maggiori a quelle di videochiamata, ci siamo invece rivolti a privati e università. Lo scopo è offrire le altre funzionalità agli studenti o dipendenti. Che sia per strumenti legali o per quelli economici, il privato riesce a essere più veloce del pubblico. Non ci sostituiamo allo Stato, ma dove questo è assente, il cittadino risponde”.
Qual è il tasso di adesione e la dimensione del fenomeno?
“L’app, da fine maggio, ha raggiunto 36mila download. Risponde a un bisogno nel modo giusto, senza grossi sforzi. In Italia, Germania, Austria e Svizzera siamo andati virali e ha avuto successo questo meccanismo di videochiamata. Ci chiamano da ovunque, per ogni motivo, che sia la mattina presto, come accade a chi telefona ogni giorno per andare a lavoro alle 6. E c’è chi chiama una tantum per qualcosa di straordinario, soprattutto se sei in una città che non conosci e vuoi compagnia”.
“La cosa più bella è che il comportamento delle persone si modifica in positivo grazie a Viola: c’è chi ha deciso di uscire o prenotare treni la sera perché sapeva che c’era questo servizio. Non è solo uno strumento di sicurezza, ma di libertà”.
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