Gli “Umarell” diventano ufficiali a Villasanta, “servono pensionati per controllare i cantieri”
- 20/12/2024
- Popolazione
Non chiamateli “Umarell”, chiamateli “volontari civici individuali”. Gli iconici pensionati che guardano i cantieri sono i protagonisti di un progetto nel piccolo paese di Villasanta, in Brianza. Qui, l’amministrazione comunale riconosce formalmente il ruolo di questi pensionati per monitorare i lavori nei cantieri. Un’iniziativa che, come spiegato dal sindaco Lorenzo Galli, non è pensata per ridicolizzare, ma per valorizzare il contributo delle persone anziane al miglioramento della qualità della vita urbana.
Come funziona il progetto e quali sono le regole
Per diventare un “Umarell ufficiale”, i cittadini interessati devono registrarsi presso il Comune e firmare un accordo che ne stabilisce i compiti e le regole. Tra i requisiti principali, i volontari devono essere residenti o domiciliati nel territorio comunale e avere un occhio preparato su cantieri stradali, cura dei giardini, cura delle strade e di altre cose pubbliche.
Le principali regole stabilite dal Comune prevedono:
- Osservazione, non interferenza: i volontari devono limitarsi a monitorare l’andamento dei lavori, senza impartire direttive agli operai o intervenire nelle attività del cantiere;
- Segnalazione puntuale al Comune: eventuali anomalie o problemi rilevati devono essere riferiti agli uffici preposti tramite un apposito modulo di segnalazione;
- Rispetto del personale e delle normative: gli Umarell devono mantenere un atteggiamento rispettoso verso gli operai e agire in conformità con le regole di sicurezza del cantiere, evitando di intralciare le attività lavorative;
Il Comune offre ai volontari una breve formazione, in cui vengono illustrate le norme di sicurezza e le modalità operative. Non è previsto un compenso, trattandosi di un’attività volontaria, ma l’iniziativa punta a valorizzare il tempo libero degli anziani, rafforzando il loro senso di appartenenza alla comunità. Un’iniziativa che ricorda, con i dovuti distinguo, la cultura di Okinawa dove gli anziani vengono coinvolti attivamente in delle attività piccole, ma utili per il loro benessere e per la comunità.
L’idea è partita dal sindaco Lorenzo Galli, eletto a giugno con una lista civica schierata nella coalizione di centrosinistra: “I nostri uffici – spiega- soffrono di una carenza d’organico ormai fisiologica, specialmente nel settore lavori pubblici. Il mondo del lavoro privato offre condizioni migliori. Il poco personale che abbiamo a disposizione è assorbito da incombenze burocratiche e lavori da scrivania, tra bandi, concorsi e simili. Ma la mia esperienza nel mondo delle associazioni di volontariato, che è quello da cui provengo, mi ha insegnato che ci sono tante persone che, raggiunta la pensione, hanno molto tempo libero, se non vengono assorbite dalla famiglia per fare i nonni, e anche molta voglia di aiutare la comunità”.
Per questo, gli Umarell comunali saranno arruolati anche in base all’esperienza pregressa. “Penso per esempio ad artigiani, elettricisti, a chi si intende di cura del verde, a tutte quelle persone con preparazione tecnica accumulata in anni di lavoro, che si ritrovano inattive. In Comune avevamo già un registro dei volontari che però, dopo il Covid, è finito in secondo piano. Ora vorremmo introdurre queste figure in grado di supportare l’amministrazione intercettando magari piccoli guasti, ed anche eventuali mancanze da parte dei fornitori di servizi”, prosegue Gallo, riportato dal Corriere della Sera.
L’origine del fenomeno Umarell
La parola “Umarell” è di origine bolognese e ha iniziato a circolare nel 2007 grazie al libro di Danilo Masotti, che ne ha fatto un’icona della cultura urbana italiana. Questo termine, che nel dialetto locale significa “ometto”, è diventato sinonimo dei pensionati che osservano i cantieri con le mani dietro la schiena, spesso accompagnando l’osservazione con commenti sull’andamento dei lavori.
Il fenomeno si è poi diffuso rapidamente, soprattutto grazie ai social media, trasformandosi in un vero e proprio trend. In molte città italiane sono nate pagine dedicate agli Umarell, spesso usate per condividere foto ironiche e aneddoti su questa figura emblematica.
Villasanta come modello replicabile
Il progetto di Villasanta potrebbe fare scuola in un Paese che conta un over 65 ogni quattro abitanti e spesso non offre strutture e servizi adatte a questa fascia di età. Secondo le proiezioni demografiche, nel 2042 5,8 milioni di persone sole avranno oltre 65 anni, con una crescita del 42% in vent’anni.
A questo va affiancata la carenza di personale nelle amministrazioni locali che dipende sia dalla crisi demografica che dalla scarsa attrattività degli stipendi.
L’attivazione di volontari civici offre una soluzione innovativa per ottimizzare i servizi pubblici, coinvolgendo al tempo stesso i cittadini nella cura del territorio. Il classico esempio di iniziativa “win-win”.