Trump ha reintrodotto la pena di morte a livello federale, cosa succede ora?
- 22/01/2025
- Mondo Popolazione
Donald Trump ha reintrodotto la pena di morte a livello federale negli Stati Uniti. Lo ha fatto con uno dei cento ordini esecutivi firmati il 20 gennaio 2025 subito dopo il suo secondo insediamento da presidente degli Usa. Una decisione storica che cancella con un colpo di spugna la moratoria decretata dall’amministrazione Biden nel 2021 e riaccende il dibattito su un tema altamente divisivo dal punto di vista legale, sociale ed etico.
L’ordine esecutivo stabilisce in modo chiaro i casi in cui la pena capitale potrà essere applicata, provocando reazioni contrastanti a livello nazionale e internazionale anche perché appare evidente la discriminazione nei confronti degli immigrati illegali.
Pena di morte, cosa prevede l’ordine di Trump?
La reintroduzione della pena di morte a livello federale si concentra su specifici crimini considerati estremamente gravi. Il provvedimento prevede che la pena capitale possa essere richiesta in specifici casi, tra cui:
- Omicidio di agenti federali o pubblici ufficiali durante l’esercizio delle loro funzioni;
- Reati capitali commessi da immigrati irregolari presenti sul territorio degli Stati Uniti;
- Terrorismo federale e reati legati alla sicurezza nazionale, se provocano la morte di una o più persone;
- Omicidi seriali e altri casi di particolare efferatezza riconosciuti dalla giurisdizione federale.
L’ordine stabilisce che le esecuzioni avverranno attraverso iniezione letale, rispettando i protocolli federali, e chiede una priorità per casi che coinvolgono minoranze, donne e agenti pubblici come vittime, per rafforzare il concetto di una punizione severa ma giusta. Il presidente americano ha anche al procuratore generale di richiedere la pena capitale “indipendentemente da altri fattori” quando il caso riguarda l’uccisione di un agente o reati capitali “commessi da uno straniero illegalmente presente” nel Paese, e di “intraprendere tutte le azioni necessarie e legali” per garantire che gli Stati abbiano abbastanza farmaci per l’iniezione letale.
Dove è ammessa la pena di morte
Negli Stati Uniti, la pena di morte è una questione mista di diritto statale e federale. In base al sistema federale, i singoli Stati possono decidere autonomamente se adottare, abolire o limitare l’applicazione della pena capitale. Ad oggi:
- 24 stati prevedono l’uso della pena di morte, incluse Florida, Texas e Arizona;
- 23 stati l’hanno abolita completamente, come New York e Illinois;
- Altri stati – Oregon, California e Pennsylvania – hanno introdotto moratorie che sospendono le esecuzioni pur mantenendo la legge in vigore.
L’ordine esecutivo di Trump ha effetto solo per i crimini perseguiti a livello federale, reintroducendo la pena capitale indipendentemente dalle normative dei singoli Stati.
Brevi cenni sulla pena di morte negli Usa
La pena di morte è stata presente nella giustizia statunitense fin dall’epoca coloniale, ma la sua applicazione è cambiata nel tempo. Nel 1972, la Corte Suprema sospese temporaneamente le esecuzioni con la sentenza Furman v. Georgia, dichiarando che la pena capitale veniva applicata in modo “arbitrario e capriccioso”. Tuttavia, con il caso Gregg v. Georgia nel 1976, la Corte autorizzò nuovamente l’applicazione della pena di morte, purché fosse regolata da criteri rigidi.
Negli anni 2000, un movimento crescente ha portato alla riduzione delle esecuzioni e alla sospensione in alcuni Stati americani. La moratoria federale introdotta da Joe Biden nel 2021 – durante la quale le condanne a morte furono sospese o commutate in ergastolo – segnò un punto cruciale, ora annullato dalla recente decisione di Trump.
La pena di morte nel resto del mondo
Nel 2025, il panorama globale sulla pena di morte rimane eterogeneo:
- La maggior parte dei Paesi ha abolito completamente la pena capitale;
- Circa 55 Paesi, tra cui Cina, Iran e Arabia Saudita, prevedono ancora la pena di morte;
- Alcuni Paesi non hanno abolito la pena di morte, ma applicano da anni delle moratorie (come quella concessa da Biden) che sospendono l’esecuzione della pena capitale.
Secondo il Death Policy Information Center, dieci dei quindici Paesi che hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini dal 2015 a oggi si trovano in Africa: Burkina Faso, Repubblica del Congo, Ciad, Guinea, Sierra Leone, Benin, Zambia, Madagascar, Guinea Equatoriale e Repubblica Centrafricana. A questi vanno aggiunti il Kenya e il Ghana che l’hanno abolita per alcuni crimini. Sul fronte opposto si trova la Repubblica democratica del Congo che nel 2023 ha cancellato la moratoria durata circa vent’anni.
Prima del secondo mandato di Trump, la moratoria di Biden aveva evitato la pena di morte a 37 condannati, convertendola in ergastolo.