Troppo zucchero da piccoli? Ecco perché può condizionare la salute per sempre
- 21/02/2025
- Popolazione
Lo zucchero è ovunque. Lo troviamo nei dolci, nei cereali per la colazione, nelle bibite e persino in alimenti insospettabili come salse e snack salati. Ma se è ormai noto che un consumo eccessivo di zuccheri fa male alla salute, nuove ricerche stanno dimostrando che il vero problema potrebbe iniziare molto prima di quanto pensiamo.
Un recente studio pubblicato sulla rivista Science ha rivelato che l’esposizione precoce agli zuccheri nei primissimi anni di vita può avere conseguenze di lungo termine sulla salute metabolica, aumentando il rischio di diabete di tipo 2 e ipertensione anche decenni dopo. In altre parole, ciò che mangiamo nei primi 1000 giorni di vita potrebbe condizionare la nostra salute per sempre.
I bambini (e non solo) mangiano troppi zuccheri: i dati preoccupanti
I bambini, e in realtà non solo loro, consumano molto più zucchero di quanto raccomandato. Negli Stati Uniti, l’assunzione media giornaliera di zuccheri aggiunti nei bambini è di circa 17 cucchiaini al giorno, pari a quasi 300 calorie. Questi numeri sono ben al di sopra delle raccomandazioni nutrizionali. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di limitare gli zuccheri aggiunti a meno del 10% delle calorie giornaliere per tutti dai 2 anni in su. L’ideale sarebbe scendere sotto il 5%, ma la maggior parte delle persone supera di gran lunga questa soglia, che corrisponde a circa 6 cucchiaini di zucchero da tavola.
Per i bambini sotto i due anni, inoltre, l’Oms consiglia fortemente di non consumare affatto zuccheri aggiunti.
Ma nella pratica non è così facile, a nessuna età, schivare lo zucchero, per la semplice ragione che è presente ovunque, anche dove non ci aspettiamo e anche dove non dovrebbe esserci. Il risultato? Senza rendercene conto, ne assumiamo molto di più di quanto crediamo, e lo stesso accade ai bambini.
Lo studio: lo zucchero e i rischi per la salute in età adulta
Lo studio pubblicato su Science ha analizzato il legame tra l’assunzione di zucchero nei primi anni di vita e il rischio di sviluppare diabete e ipertensione decenni dopo. I ricercatori hanno utilizzato un esperimento ‘naturale’: il razionamento dello zucchero nel Regno Unito durante e dopo la Seconda guerra mondiale.
Dal 1940 al 1953, il governo britannico aveva imposto limiti severi sullo zucchero disponibile per la popolazione, riducendone drasticamente il consumo. Quando il razionamento è terminato nel settembre del 1953, l’assunzione di zucchero è quasi raddoppiata.
Questo ha permesso ai ricercatori di confrontare attraverso Biobank, il database sanitario del Regno Unito, la salute di oltre 60mila persone nate tra il 1951 e il 1956, divise tra chi era stato esposto a un basso consumo di zucchero nei primi anni di vita e chi, invece, era nato in un mondo senza restrizioni. I risultati dello studio hanno mostrato che:
• chi aveva assunto meno zucchero nei primi 1000 giorni di vita aveva il 35% in meno di probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.
• il rischio di ipertensione per questa categoria era ridotto del 20%.
• l’insorgenza del diabete era ritardata di 4 anni, mentre quella dell’ipertensione di 2 anni.
I dati dimostrano che i benefici della limitazione dello zucchero erano più evidenti nei soggetti che avevano sperimentato il razionamento fino ai due anni di età. Chi aveva avuto un’esposizione limitata allo zucchero solo in utero mostrava comunque un rischio ridotto, ma meno marcato rispetto a chi aveva continuato la restrizione nei primi mesi di vita.
Perché il consumo di zucchero precoce è così dannoso?
L’eccesso di zucchero nei primi anni di vita può influenzare negativamente la salute metabolica in diversi modi:
- insulino-resistenza: l’eccessivo consumo di zuccheri semplici può portare a una risposta insulinica alterata, predisponendo al diabete di tipo 2.
- infiammazione cronica: lo zucchero favorisce stati infiammatori che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e ipertensione.
- obesità infantile: gli alimenti zuccherati sono ricchi di calorie ma poveri di nutrienti, contribuendo all’aumento del peso corporeo. Attualmente, 1 bambino su 5 negli Stati Uniti è obeso, tra questi il 13% dei bambini tra i 2 e i 5 anni soffre già di obesità.
- preferenze alimentari alterate: l’esposizione precoce agli zuccheri condiziona il gusto e aumenta la probabilità di consumare cibi ad alto contenuto di zucchero per tutta la vita.
Cosa sono gli zuccheri aggiunti?
Gli zuccheri aggiunti sono quelli che non si trovano naturalmente negli alimenti, ma vengono inseriti durante la lavorazione, la preparazione o la cottura per migliorarne il sapore o la conservazione. Il problema è che si trovano in una vasta gamma di prodotti, tra cui:
• pappe industriali con zuccheri aggiunti
• bevande zuccherate (bibite analcoliche, succhi di frutta industriali – anche quelli 100% naturali, che contengono elevate quantità di zuccheri -, tè freddi)
• cereali per la colazione e barrette energetiche
• yogurt aromatizzati e dessert confezionati
• formaggi spalmabili dolcificati
• dolci, biscotti e merendine
• alimenti trasformati – anche salati – e salse (come ketchup e condimenti)
• alimenti per l’infanzia
• bevande alcoliche
• carni rosse e lavorate
Come ridurre l’assunzione di zuccheri nei neonati e nei bambini?
La buona notizia è che possiamo scegliere, almeno in grossa parte, cosa dare a un neonato o un bambino – e anche cosa mangiare da adulti. Ecco alcune strategie pratiche:
• evitare i cibi ricchi di zuccheri aggiunti.
• scegliere alimenti naturali e non trasformati, o lavorati il meno possibile. Ad esempio, preferire la frutta fresca o frullata come dolcificante naturale per pappe e dessert, il latte e lo yogurt al naturale, senza zuccheri aggiunti, i cereali integrali privi di zuccheri raffinati.
• controllare le etichette nutrizionali: gli zuccheri aggiunti possono nascondersi dietro nomi diversi, come sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, destrosio, maltosio, sciroppo di riso e molti altri. È quindi fondamentale leggere attentamente le etichette degli alimenti per identificare la presenza di zuccheri nascosti.
• evitare le bevande zuccherate, che sono una delle principali fonti di zuccheri aggiunti nei bambini. Piuttosto, offrire acqua naturale, preferire latte materno o latte formulato per i neonati, e sicuramente evitare succhi di frutta e tè zuccherati
• abituare il palato dei bambini a sapori meno dolci: l’esposizione precoce a questo tipo di gusto può influenzare le preferenze alimentari future e aumenta il rischio di sviluppare una dipendenza dal dolce.
• educare tutta la famiglia a una dieta equilibrata: i bambini tendono a imitare le abitudini alimentari dei genitori. Se l’intera famiglia riduce il consumo di zuccheri, sarà più facile per il bambino adottare uno stile alimentare sano.