Terza età in aumento, ma senza servizi essenziali
- 11/01/2024
- Popolazione
Con l’aumento della denatalità si è spesso parlato di un adattamento della vita degli “anziani” al futuro di una società con sempre meno giovani e bambini. A fotografare ciò che negli ultimi anni si è realizzato in favore della terza età è Passi d’Argento. Il sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità dedicato alla popolazione anziana, cioè dai 65 anni in su, ha descritto una società in cui la fruizione dei servizi ha mostrato alcune lacune.
Servizi e sicurezza per gli over 65
Come riportato da Passi d’Argento, tra il 2021 e il 2022, il 31% dei 65enni ha dichiarato di avere difficoltà d’accesso ai servizi sociosanitari o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità.
La sicurezza e la tutela delle persone anziane è prioritaria, oggi, in una società come l’Italia che vede l’età media a 48 anni. E tra gli aspetti indagati dall’Iss vi è proprio l’insieme che coniuga accessibilità ai servizi per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità o ai servizi socio-sanitari, come lo studio del medico di famiglia o i servizi della Asl o del Comune e alla sicurezza dei contesti di vita, come le abitazioni o i quartieri.
All’aumentare dell’età, inoltre, è emersa una maggiore difficoltà di accesso ai servizi delle Asl e dei negozi con il 70% degli ultra 85enni che ha riferito di avere problematiche in merito. Per la metà, sono le persone senza titolo di studio o con licenza elementare a notare una più complessa comprensione delle indicazioni minime ed essenziali. I dati peggiorano fra i residenti nel meridione rispetto a quelli del Nord. La difficoltà di accesso a questi servizi è più frequente e pari al 38% degli intervistati (22% dei residenti nel Nord Italia).
Ciò porta spesso ad un aumento delle rinunce a visite mediche o esami diagnostici. In passato, in riferimento ai dati risalenti al periodo di lockdown dovuto alla diffusione di Covid, il contagio era sicuramente la principale causa di rinuncia. L’analisi temporale mostra una diminuzione, tra il 2020 e il 2022, della quota di over 65enni che hanno dichiarato di aver dovuto rinunciare a visite e/o esami diagnostici di cui avrebbe avuto bisogno: la stima pari al 34% nel 2020, scende al 26% nel 2021 e al 23% nel 2022.
Situazioni abitative
Dato significativo riportato in merito alla sicurezza è quello relativo ai quartieri in cui si vive. In tal senso, è emerso che per le donne over 65, indipendentemente da titolo di istruzione, condizione economica, o variabili che negli uomini hanno creato differenziazioni, si parla di un livello di percezione del pericolo, attestata intorno al 15%.
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