Quanto siamo al sicuro fuori casa? 7 donne su 10 hanno paura di uscire
- 08/05/2025
- Popolazione
Muoversi liberamente senza timori dovrebbe essere la normalità per chiunque. Tuttavia, in Italia, la sicurezza personale è sempre più percepita come un bene fragile. Il 94,2% degli italiani vuole sentirsi tranquillo quando è fuori casa, ma la realtà raccontata dai dati del Primo Rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa” evidenzia come la paura abbia un peso significativo sulle abitudini quotidiane delle persone.
Negli ultimi anni, la sensazione di insicurezza è aumentata: il 75,8% degli italiani ritiene che negli ultimi cinque anni girare per strada sia diventato più pericoloso, mentre quasi quattro italiani su dieci (38,1%) hanno rinunciato almeno una volta a uscire per paura di subire un’aggressione o un furto. E per donne e giovani, la questione sembra essere ancora meno promettente.
Donne e giovani: i più esposti alla paura e alla criminalità
Le donne, in particolare, sono il gruppo più vulnerabile. Il 67,3% teme di tornare a casa la sera e l’81,8% considera le strade più pericolose rispetto a cinque anni fa. Queste percezioni trovano riscontro nei dati oggettivi: alcuni reati colpiscono maggiormente le donne e sono in aumento.
Nel 2024, in Italia sono state denunciate 6.587 violenze sessuali, in crescita del 34,9% rispetto agli ultimi cinque anni. A questo si aggiungono esperienze di minaccia e insicurezza più diffuse: il 25,6% delle donne ha subito almeno una molestia sessuale, il 23,1% è stata vittima di uno scippo o borseggio, e il 29,5% è stata seguita da uno sconosciuto.
Anche i giovani sono un gruppo fortemente impattato: il 52,1% degli under 35 ha rinunciato a uscire almeno una volta per paura. Questo è il segmento di popolazione che vive maggiormente le ore serali e notturne fuori casa, ma anche quello che percepisce la maggiore insicurezza.
L’aumento dei reati e il quadro della criminalità urbana
La criminalità predatoria, cioè quei reati che minano direttamente la sicurezza individuale nello spazio pubblico, ha registrato un incremento rispetto agli anni precedenti. Nel 2024, in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, con una crescita del 3,8% rispetto al 2019 e del 2,0% rispetto al 2023.
Le rapine in pubblica via sono aumentate del 24,1% rispetto al 2019, raggiungendo quota 16.510 episodi nel 2024. Anche gli scippi sono in crescita (+7,9% rispetto al 2019), così come i borseggi (+2,6%).
Roma si conferma la città con il maggior numero di reati: nel 2024 sono stati denunciati 271.033 episodi, pari all’11,3% del totale nazionale. Seguono Milano con 226.230 reati, Napoli con 132.809 e Torino con 128.919.
Se si considera il numero di reati per 1.000 abitanti, Milano guida la classifica con 69,7 reati, seguita da Firenze (65,3) e Roma (64,1). Questi numeri indicano che l’insicurezza è più forte nei contesti urbani di grandi dimensioni, dove i flussi di persone sono elevati e i rischi di criminalità più diffusi.
L’effetto Giubileo su Roma: un’escalation di crimini
Roma, città simbolo e centro nevralgico per il turismo, ha registrato un incremento particolarmente significativo dei reati negli ultimi cinque anni (+23,2%). Il Primo Rapporto Univ-Censis sottolinea in particolare l’aumento di due categorie di crimini che generano grande allarme sociale:
• Le rapine in pubblica via, che nel 2024 sono state 2.014, con un incremento del 51,3% rispetto al 2019;
• I borseggi, che hanno raggiunto quota 33.455, in crescita del 68,0% rispetto al 2019.
L’anno del Giubileo porta milioni di persone nella Capitale, incrementando il numero di potenziali vittime della criminalità predatoria. Questo trend preoccupa sia i residenti che i visitatori e richiede interventi mirati per la sicurezza urbana.
La risposta della vigilanza privata alla crescente domanda di sicurezza
Di fronte a una percezione sempre più diffusa di insicurezza, cresce il ruolo della sicurezza privata. Il 74,4% degli italiani considera gli operatori della vigilanza una presenza indispensabile per il presidio di luoghi pubblici e privati.
Negli ultimi anni, quasi 12 milioni di italiani hanno chiesto assistenza o informazioni agli operatori della sicurezza privata, mentre quasi 8 milioni hanno ricevuto aiuto diretto da una guardia giurata in una situazione di pericolo, come aggressioni, furti o violenze.
Il settore della vigilanza si è evoluto, investendo nella formazione e nell’innovazione tecnologica per migliorare la qualità del servizio offerto. Attualmente, in Italia operano 1.696 imprese di vigilanza privata, con circa 94mila addetti, un numero significativo per un settore che riveste un ruolo chiave nella sicurezza nazionale.
Il bisogno di sicurezza è un fattore sempre più centrale nella vita degli italiani, influenzando le loro abitudini e la loro percezione del mondo esterno. Il Primo Rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa” evidenzia come la paura condiziona le scelte quotidiane di milioni di persone, in particolare donne e giovani, e come la criminalità, soprattutto urbana, continui a rappresentare un problema rilevante.