Sfida demografica in Europa, previsto calo della popolazione in Italia del 15% entro il 2050
- 20/09/2024
- Popolazione
L’Europa si trova di fronte a una sfida demografica senza precedenti. Secondo un recente report di Bruegel, un think tank economico, la popolazione dell’Unione europea è destinata a diminuire drasticamente nei prossimi decenni.
Senza un significativo afflusso di immigrati, si prevede che la popolazione dell’Ue scenderà da 451 milioni nel 2022 a 406 milioni nel 2050. Questo calo del 10% è accompagnato da una riduzione ancora più marcata della popolazione in età lavorativa.
Un futuro con una forza lavoro ridotta
Le previsioni indicano che la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) nell’Unione europea diminuirà significativamente, passando da 264 milioni nel 2022 a 207 milioni entro il 2050, con un calo pari al 21%. Parallelamente, la popolazione anziana (65 anni e oltre) registrerà un incremento di circa 32 milioni di individui, mentre il numero di giovani al di sotto dei 20 anni scenderà di 21 milioni.
Questi cambiamenti demografici comporteranno un aggravamento del rapporto di dipendenza degli anziani, aumentando la pressione sui sistemi di welfare e sui bilanci pubblici dei Paesi europei, che dovranno affrontare crescenti spese per pensioni, sanità e assistenza a lungo termine.
L’immigrazione uguale soluzione?
Secondo il report di Bruegel, l’immigrazione proveniente da Paesi non appartenenti all’Ue potrebbe contribuire a ridurre l’impatto di questi sviluppi demografici sfavorevoli. Si stima che, entro il 2050, l’immigrazione extra-Ue potrebbe portare a un aumento di 41 milioni di persone, attenuando così in parte la contrazione della forza lavoro.
Tuttavia, le previsioni riguardanti i flussi migratori sono meno certe rispetto a quelle sui cambiamenti naturali della popolazione, rendendo questa soluzione solo parzialmente affidabile e insufficiente a compensare del tutto il calo della popolazione in età lavorativa.
Il caso dell’Italia
L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dalla crisi demografica. Si prevede una diminuzione della
popolazione tra il 15% e il 18% entro il 2050. Il report sottolinea che l’Italia vedrà un aumento significativo dei costi legati all’invecchiamento della popolazione.
Per mantenere la sostenibilità fiscale, l’Italia dovrà aumentare il suo saldo primario strutturale di circa 4 punti percentuali del PIL entro il 2031. Questo significa che il Paese dovrà fare significativi aggiustamenti fiscali per compensare l’aumento dei costi legati all’invecchiamento.
Senza interventi adeguati, l’Italia potrebbe essere costretta ad aumentare ulteriormente la tassazione o a ridurre la spesa pubblica in settori non legati all’invecchiamento, generando difficili scelte di bilancio.
Politiche per affrontare la crisi demografica
Per affrontare queste sfide, il report propone diverse soluzioni:
- Aumento della partecipazione alla forza lavoro: Incentivare la partecipazione al lavoro di donne, anziani, giovani e persone svantaggiate. Migliorare l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e a lungo termine, aumentare i livelli di competenza e rimuovere gli incentivi negativi al lavoro sono alcune delle misure suggerite.
2. Riforma dei sistemi pensionistici e sanitari: Collegare l’età pensionabile alla speranza di vita, armonizzare l’età pensionabile tra uomini e donne e migliorare l’adeguatezza delle pensioni minime sono passi cruciali per rendere i sistemi pensionistici più sostenibili.
3. Incremento della produttività: Investire in ricerca e innovazione, promuovere la digitalizzazione e migliorare l’ambiente imprenditoriale possono aiutare a stimolare la crescita economica e compensare il calo della popolazione in età lavorativa.
4. Politiche per aumentare la fertilità: Offrire politiche a favore della famiglia, come l’assistenza all’infanzia pubblica e i congedi parentali, può avere effetti duraturi sulla fertilità e sulla partecipazione al lavoro. Inoltre, sovvenzionare i trattamenti di riproduzione assistita e rendere l’assistenza sanitaria più accessibile possono contribuire ad aumentare i tassi di natalità.
La crisi demografica rappresenta una delle sfide più grandi per l’Europa, e Paesi come l’Italia si trovano in prima linea. L’invecchiamento della popolazione e la riduzione della forza lavoro minacciano la sostenibilità economica e sociale, imponendo la necessità di interventi urgenti.
Affrontare questa crisi richiede un approccio multidimensionale: incentivare la partecipazione alla forza lavoro, implementare riforme strutturali nei sistemi pensionistici e sanitari, promuovere l’innovazione e sostenere politiche che favoriscano la natalità e l’immigrazione. Tuttavia, il successo di queste politiche dipenderà dalla volontà politica e dalla capacità di collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dai governi nazionali alle istituzioni europee.
Sebbene le proiezioni evidenzino scenari difficili, è possibile invertire la rotta. Con strategie mirate e un impegno coordinato, l’Europa può riuscire a trasformare la sfida demografica in un’opportunità per costruire un futuro più resiliente, inclusivo e sostenibile. Il tempo per agire è ora, e ogni decisione che sarà presa nei prossimi anni giocherà un ruolo cruciale nel definire il destino delle generazioni future.
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