Tu dove vai in vacanza? Il trend di viaggi per il 2025 è il ‘safari hopping’
- 05/03/2025
- Giovani Popolazione
Il 2025 è l’anno dei ponti e gli italiani non vogliono perdersi questa grande occasione, magari per fare un safari hopping. Con soli 6 giorni di ferie al lavoro, è possibile passare 33 giorni in vacanza, a patto che ci si organizzi bene (qui il calendario dei ponti 2025). Un passo fondamentale per vivere delle vacanze belle senza svuotare il portafoglio è organizzarle per tempo, un’abilità che appartiene al viaggiatore italiano medio, attento anche ai nuovi trend di viaggio per il 2025.
Safari hopping, come cambiano le scelte di viaggio degli italiani
Questo periodo dell’anno è quello esatto per organizzare le vacanze estive o magari approfittare del doppio, ghiotto, ponte 25 aprile – 1° maggio. Se la pianificazione anticipata delle vacanze è una conferma, l’attenzione alle esperienze autentiche è un trend che si sta pian piano affermando nelle scelte dei viaggiatori italiani come dimostra una ricerca commissionata da CamperDays, la piattaforma di noleggio camper leader in Europa, alla società di consulenza Censuwide.
In questo contesto si inserisce il trend del ‘safari hopping’, la tendenza di viaggio del 2025 che unisce esplorazione e libertà, offrendo una perfetta armonia tra organizzazione e avventura. L’inglesismo si potrebbe tradurre con “saltellare da un safari all’altro”, per descrivere la tendenza in cui il turista visita, in successione, diverse riserve o parchi safari per sperimentare varie esperienze in un unico itinerario dinamico. In questo modo è possibile ottimizzare gli spostamenti e quindi anche la spesa, che è la principale preoccupazione degli italiani quando si apprestano a viaggiare.
Il safari emerge come un’opzione molto apprezzata dai viaggiatori più giovani che ne apprezzano la natura immersiva e fuori dagli schemi. Il 15% dei GenZ lo indica come esperienza di viaggio del cuore per il 2025, mentre la percentuale scende al 12% per i Millennial e la Generazione X e addirittura al 6% tra i Baby Boomer.
Specialisti di prenotazione anticipata
L’indagine evidenzia che un italiano su due (52%) ha una netta preferenza per la prenotazione anticipata delle vacanze:
- Un italiano su cinque (19%) è un ‘early bird’, ovvero prenota i viaggi con 4-6 mesi di anticipo;
- Uno su tre (32%) prenota con 2-3 mesi di anticipo;
- Uno su cinque (20%) prenota un mese prima della partenza;
- Meno di un italiano su dieci (7%) organizza le vacanze last minute, prenotando il viaggio e il pernottamento una settimana prima di partire.
I più attenti all’organizzazione e al risparmio sono i giovani dove la percentuale di ‘early bird’, riguarda il 22% del campione.
La ragione principale che spinge gli italiani a prenotare con largo anticipo le proprie vacanze è il risparmio economico, complice l’inflazione che in Italia ha travolto tutto tranne i salari. Il 35% del campione è un ‘early bird’ ‘per ottenere offerte migliori su voli e alloggi, mentre il 33% prenota con largo anticipo perché teme rincari sotto data. Un ulteriore 23% si organizza fino a sei mesi prima per beneficiare di sconti o promozioni ad hoc, mentre il 20% sceglie la programmazione anticipata per pianificare meglio le attività che svolgerà in vacanza. Analogamente, per il 16% essere un ‘early bird’ significa evitare lo stress dell’ultimo minuto. Anche la paura di non trovare disponibilità in destinazioni molto gettonate è una causa che spinge gli italiani a prenotare con molto anticipo (17%).
Le ferie estive sono quelle che più frequentemente vengono programmate in anticipo (59%), con un picco al 65% per i rispondenti tra i 45 e i 50 anni. Il 18% del campione prenota la maggior parte dei suoi viaggi in anticipo, a prescindere dal periodo dell’anno e dalla lunghezza del viaggio, mentre la terza scelta più frequente consiste nel viaggiare durante i ponti festivi. Anche in questo caso i giovani si dimostrano più previdenti delle altre generazioni nella pianificazione: pianifica con anticipo i viaggi durante i ponti festivi il 19% della Generazione Z contro il 10% della media italiana. Solo una piccola parte organizza con largo anticipo le vacanze invernali (4%), di Pasqua (3%) o di Capodanno (2%).
Avventura o pianificazione? Dipende dall’età
Lo studio evidenzia una spartizione quasi perfetta tra chi ama l’organizzazione nei minimi dettagli e chi preferisce l’improvvisazione, catalogato come ‘serendipity traveller’ (letteralmente ‘viaggiatore serendipico’, ovvero che si sa adattare a fenomeni del tutto casuali e inaspettati).
Nel dettaglio:
- il 19% del campione si definisce un ‘serendipity traveller’ a tutto tondo perché amante della libertà e della flessibilità;
- il 15% si considera un ‘serendipity traveller’ nel senso che gli piace scoprire il posto giorno per giorno anche tramite le persone del luogo;
- il 16% segue un itinerario strutturato per essere sicuro di non perdersi nulla del viaggio;
- l’11% dichiara di pianificare per ridurre il proprio stress.
Ci sono anche varie sfumature:
- L’8% sceglie una pianificazione meticolosa;
- l’11% pianifica la maggior parte dei giorni, ma si tiene un giorno libero all’insegna della spontaneità;
- il 16% pianifica l’essenziale, ma lascia poi spazio all’avventura dando sfogo alla sua anima da serendipity traveller.
Anche in questo caso emergono interessanti differenze generazionali: la Generazione Z si dichiara in prevalenza un mix tra pianificatori e amanti delle avventure spontanee (19%), mentre i Millennial (23%) e la Generazione X (20%) mettono al primo posto la flessibilità. I Baby Boomer, invece, si avvicinano ai più giovani, con il 18% che cerca un equilibrio tra programmazione e avventura.