Gambe e braccia spezzate, poi buttata nel fiume: così è stata uccisa la ragazza trans Sara Millerey in Colombia
- 14/04/2025
- Popolazione
Le hanno spezzato le braccia e le gambe, poi l’hanno buttata nel burrone di La García dove Sara Millerey ha provato a resistere alla furia del fiume per due, interminabili, ore. La sofferenza provata dalla ragazza transessuale è stata disumana, come testimoniano i video che circolano sul web. Quando sono arrivati i Vigili del fuoco, era già troppo tardi: Sara Millerey si è spenta poco dopo in ospedale.
L’omicidio transomofobico in Colombia
L’atroce scena di transomofobia si è consumata lunedì 7 aprile nel comune colombiano di Bello, nel dipartimento di Antioquia, a nord di Medellin. La 32enne è stata uccisa brutalmente perché transessuale. In quelle due ore, diverse persone sono passate sulla scena del crimine, hanno visto la sofferenza di Sara Millerey e sentito le sue urla disperate, ma nessuno è intervenuto per aiutarla.
L’unica reazione dei passanti è stata quella di riprendere la scena con gli smartphone: “C’erano alcuni ragazzi lì, anche loro con i cellulari che registravano quello che le stava succedendo, e dicevano di non aiutarla. C’era la paura di intervenire da parte della gente. Era necessario l’intervento della polizia”, ha detto un parente di Sara Millerey a El Colombiano durante il funerale. La madre chiede giustizia: “Dio non perdona chi l’ha uccisa”. Sui social circolano tanti video del crudele omicidio.
The brutal murder of trans woman Sara “La Millerey” in Bello, Colombia, has sparked national outrage. The killers broke her arms and legs before throwing her into a river, leaving her to drown while onlookers filmed the attack. pic.twitter.com/ZNtkzAPYej
— red. (@redstreamnet) April 11, 2025
Le indagini sui responsabili
Il delitto è stato condannato anche dalle Nazioni Unite, da molti colombiani che sono scesi in piazza chiedendo giustizia per Sara Millerey e dal presidente Gustavo Petro, che su X ha scritto: “Quello che è successo a Bello si chiama fascismo. Il fascismo è l’eliminazione violenta delle differenze umane – siano esse politiche, religiose, etniche o sessuali. Ci sono nazisti in Colombia”.
La Procura generale sta conducendo l’indagine in collaborazione con il Gruppo di lavoro nazionale per le indagini sulla violenza basata sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere delle vittime.
In un videomessaggio su X, la sindaca di Bello, Lorena González, ha parlato di un omicidio “atroce e odioso”. Il comune offre una ricompensa di circa 11.600 dollari (circa 50 milioni di Pesos) a chi darà informazioni utili a individuare i responsabili, ma finora gli agenti non hanno arrestato nessuno.
L’allarme sui crimini omotransofobici in Colombia
Le organizzazioni LGBTQ+ hanno lanciato l’allarme per l’aumento della violenza e dell’odio razziale in Colombia: “Questo è il caso numero 24 del 2025, e 14 di queste vittime erano persone trans”, ha dichiarato a Presentes Jesusa Ramírez del Collettivo León Zuleta. L’attivista transessuale ricorda che diverse organizzazioni per i diritti umani avevano già allertato il governo colombiano dell’aumento dei casi, ma questo non è bastato a evitare l’omicidio della 32enne.
La violenza contro la comunità LGBTQ+ nel Paese sudamericano è un fenomeno preoccupante. Nel 2023 sono stati registrati 159 omicidi contro membri della comunità LGBTQ+, tra cui 45 donne transgender. Questi crimini sono spesso motivati da pregiudizi legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Nel primo trimestre del 2025, sono già stati segnalati 25 omicidi contro persone LGBTQ+, di cui almeno 15 vittime erano transgender.
Le organizzazioni locali come Caribe Afirmativo evidenziano che la violenza contro le persone transgender è collegata a fattori come l’esclusione sociale e la mancanza di accesso a istruzione e lavoro dignitoso. Questi elementi, spiegano gli attivisti, costringono molte persone transgender a svolgere lavori precari o criminalizzati, aumentando la loro vulnerabilità alla violenza letale come quella che ha barbaramente tolto la vita alla giovane Sara Millerey.