Mortalità materna, in Italia cala del 24,5% tra il 2011 e il 2019
- 01/06/2023
- Popolazione
In Italia tra il 2011 e il 2019 la mortalità materna è calata del 24,5%, passando da 11 a 8,3 decessi ogni 100mila nati vivi. È il dato più importante – stima su base nazionale – che emerge tra quelli presentati durante un convegno dall’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS), un sistema di sorveglianza ostetrica che raccoglie e diffonde informazioni sulla mortalità e sulla morbosità materna grave.
Il sistema di sorveglianza è coordinato dall’ISS e dal 2017 raccoglie dati su 15 Regioni e 2 Province Autonome (Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna e le provincie di Trento e Bolzano) per un totale di copertura, nel 2019, del 94,7% dei nati in Italia.
Un calo significativo ma a macchia di leopardo
Si tratta, come spiega in una nota diffusa dall’ItOSS Serena Donati, che dirige il Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell’Istituto Superiore di Sanità, di “una riduzione statisticamente significativa del rapporto di mortalità materna, che testimonia il grande investimento del Paese nel miglioramento della qualità dell’assistenza alla nascita”.
“Il dato presenta tuttavia – continua Donati – una forte variabilità per area geografica, con un gradiente Nord-Sud a sfavore del Mezzogiorno. La stima è infatti pari a 7,7/100.000 al Nord, 5,9/100.000 al Centro e 10,5/100.000 al Sud”.
Le cause della mortalità materna
Le cause più diffuse per i decessi entro 42 giorni dall’esito della gravidanza sono le morti dirette, ossia quelle dovute a complicanze ostetriche (55,1%). Tra queste:
· l’emorragia ostetrica (37,1%),
· la sepsi (13,9%)
· i disordini ipertensivi della gravidanza (13,4%) e dalla trombo-embolia (11,9%).
Quanto invece alle cause indirette di morte materna, ovvero quelle secondarie a patologie preesistenti complicate dalla gravidanza, esse sono principalmente:
· la patologia cardiaca (28,8%)
· la sepsi (15,9%)
· il suicidio materno (15,9%).
I fattori di rischio per la mortalità materna
L’analisi dei 187 casi di morte effettuata dagli esperti regionali ha inoltre individuato i principali fattori di rischio per la mortalità materna:
· l’età materna pari o superiore ai 35 anni
· il livello di istruzione pari o inferiore alla scuola media inferiore
· la cittadinanza non italiana
· l’obesità
· il concepimento mediante tecniche di riproduzione assistita.
Vi è inoltre un 41% di morti definite come “evitabili”, leggermente inferiore rispetto all’ultima rilevazione e in linea con quanto riportato in altri Paesi dotati di un sistema di sorveglianza avanzato.
Dai dati ItOSS emerge infine una riduzione significativa delle morti materne dovute a complicazioni emorragiche in sei regioni (Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia): il numero di decessi per tali cause è infatti passato da 2,49 a 0,77 ogni 100mila nati vivi.
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