Ai Caraibi mentre viene operato alla prostata: la realtà virtuale incontra la medicina alle Molinette di Torino
- 18 Agosto 2025
- Popolazione Welfare
Un uomo, steso sul lettino operatorio delle Molinette di Torino, si ritrova catapultato in una spiaggia caraibica. Nel frattempo viene operato per un tumore alla prostata, di gran lunga il più frequente tra gli uomini.
Quella andata in scena nell’ospedale piemontese è una vera e propria rivoluzione: mentre l’équipe medica interviene sul carcinoma prostatico con una tecnica laser mininvasiva, il paziente indossa un visore 3d e sceglie il mondo in cui immergersi. Può optare per il mare cristallino, per le galassie e per tanti altri “mondi”, mentre viene accompagnato da musiche rilassanti.
Questo, oggi, è possibile grazie alla realtà virtuale, che trasforma l’esperienza chirurgica in una parentesi quasi surreale, per ridurre, se non azzerare, l’ansia e il dolore dell’intervento.
Realtà virtuale nella medicina: più di una semplice distrazione
La procedura presso l’ospedale Molinette abbina la realtà virtuale alle moderne tecniche di terapia focale con tecnologia Echolaser, in anestesia locale.
L’implementazione della tecnologia Vr capovolge il ruolo del paziente, che da soggetto passivo dell’operazione ne diventa protagonista, potendo scegliere quando uscire dal mondo immersivo e tornare a interagire con la sala operatoria.
Le prime sperimentazioni hanno dimostrato che la realtà virtuale, più che un semplice accessorrio, può essere un vero alleato clinico. Recenti ricerche evidenziano come dieci minuti in ambienti Vr riducano il fastidio da dolore oncologico più delle terapie di distrazione tradizionali, con benefici che persistono fino a ventiquattro ore dopo l’intervento.
Questa tecnologia riduce lo stress, aiuta nella gestione del dolore e favorisce una ripresa immediata dopo la procedura.
L’applicazione di queste tecnologie segue la tendenza, raccomandata dalle principali società scientifiche, di integrare soluzioni non farmacologiche nel percorso di cura. La realtà virtuale modifica la percezione del dolore, crea una barriera fra il corpo e la sofferenza, sposta l’attenzione, alleggerisce il peso della malattia. Anche durante le terapie farmacologiche, la Vr si dimostra efficace nel migliorare il benessere e il risultato delle cure oncologiche.
I risultati delle ricerche su Cancer e PubMed
Uno studio pubblicato nel 2024 dalla rivista Cancer (American Cancer Society, Wiley online), coordinato da Hunter Groninger della Georgetown University, ha randomizzato 128 pazienti oncologici ricoverati con dolore da moderato a grave in due gruppi:
– uno ha sperimentato una sessione immersiva di realtà virtuale (ambienti rilassanti, musica) per dieci minuti,
– l’altro gruppo ha avuto a che fare con un’esperienza di immaginazione guidata su tablet della stessa durata.
Entrambi i gruppi hanno riportato una riduzione del dolore, ma la realtà virtuale ha avuto un impatto più marcato: in media, su una scala 0-10, i pazienti del primo gruppo hanno sperimentato una riduzione del dolore pari a 1,4 (scala 0-10), il doppio rispetto a chi ha utilizzato il tablet, il cui dolore percepito si è ridotto per un punteggio pari a 0,7.
A ventiquattro ore di distanza dall’intervento, il gruppo Vr ha continuato a riferire gli stessi benefici (dolore mediamente ridotto dell’1,7 punti rispetto al basale), mentre il gruppo di controllo ha percepito una riduzione del beneficio da 0,7 punti a 0,3 punti.
Inoltre, i partecipanti hanno riportato miglioramenti nel disagio generale e nella fastidiosità percepita del dolore, riportando un alto grado di soddisfazione. La tecnologia, secondo gli autori, dimostra di poter essere una strategia non farmacologica utile in oncologia, ben tollerata e con potenziale anche per utilizzo ambulatoriale o domiciliare.
Una revisione sistematica pubblicata su PubMed nel 2025 ha integrato questi risultati: su ventidue studi analizzati, la maggior parte conferma la capacità della Vr di ridurre il dolore oncologico, migliorare il benessere emotivo e aumentare la soddisfazione del paziente. Mentre il gradimento risulta elevato, gli effetti collaterali sono rari e di lieve entità (come nausea o capogiri).
Medicina di precisione e nuove prospettive
Se la laserterapia Tpla (transperineal laser ablation) permette di intervenire in modo mirato su lesioni localizzate, la realtà virtuale agisce su un piano parallelo. “Non un semplice passatempo, ma uno strumento di supporto psicologico che apre nuove prospettive per le procedure invasive”, ripetono gli specialisti della Città della Salute.
La combinazione di interventi mininvasivi con soluzioni immersive segna un traguardo nella medicina di precisione che consente di personalizzare il percorso terapeutico, abbattere le barriere mentali, rendere il paziente parte attiva del proprio processo di cura.
Il prossimo passo è quello di estendere l’applicazione di queste tecnologie e portare la realtà virtuale anche in casa, prescrivendola come terapia integrativa post-intervento o nei trattamenti di lungo periodo.
Per un volta, dunque, il viaggio ai Caraibi non è stato un lusso di questa estate (che, tra l’altro, pochi italiani potrebbero permettersi), bensì un passo avanti verso una medicina che pone la persona al centro unendo precisione chirurgica e intelligenza emotiva.