‘Meno Europa e più Italia, sì a mamme e papà’. Salvini provoca con l’immagine di un ‘uomo incinto’
- 27/05/2024
- Popolazione
Da un lato un uomo ‘incinto’, dall’altra una famiglia che prima ancora che tradizionale è ideale: mamma, papà e due bambini, rigorosamente un maschio (primogenito) e una femmina (più piccola), tutti belli e definibili ‘ariani’.
È il nuovo manifesto elettorale di Salvini per le elezioni europee, che associa all’uomo incinto l’affermazione ‘Meno Europa’ e alla famiglia standard quella ‘Più Italia’. E per essere ancora più chiaro, il vicepremier ha postato l’immagine su Instagram con questo commento: “Uomini ‘incinti’ e follie woke? No, grazie. Sì a mamme e papà”.
Il vicepremier, dunque, tira in mezzo il termine inglese ‘Woke’, che si potrebbe tradurre come ‘svegli’ nel senso di ‘consapevoli’, e che in origine indicava lo stare in guardia nei confronti delle ingiustizie sociali o razziali, tanto da entrare nell’uso comune nel 2017 in seguito alle proteste del Black Lives Matter. Ma il termine ormai viene utilizzato dai conservatori, e anche da Salvini, in modo sarcastico, accostandolo in modo negativo alla correttezza politica e alla cancel culture nel loro senso più dogmatico. In questo caso, viene associato a un transessuale, una ‘follia woke’.
Un post transfobico in un Paese con record di reati transfobici
Il problema principale del post è proprio che sostanzialmente prende in giro e stigmatizza le persone transessuali, che vengono rifiutate, e che di fatto si invita a rifiutare, in un contesto che vede l’Italia in testa alle classifiche dei Paesi con più reati transfobici. Un clima che affermazioni come quelle del post salviniano potrebbero facilmente alimentare.
D’altronde si tratta di un approccio coerente con l’impostazione per la quale l’Italia non ha firmato il testo Ue sulla dichiarazione LGBTQ+, presentato dalla presidenza di turno belga il 17 maggio scorso in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia.
“Non abbiamo firmato e non firmeremo nulla che riguardi la negazione dell’identità maschile e femminile, che tante ingiustizie ha già prodotto nel mondo in particolare ai danni delle donne”, ha commentato in quell’occasione la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
Una scelta condivisa, va detto, da nove Paesi (quindi uno su tre nell’Unione): oltre all’Italia, non hanno firmato Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Ma allargando un po’ la prospettiva, il post di Salvini insulta un po’ tutti
La famiglia proposta da Salvini non esiste
La famiglia proposta dal vicepremier come modello, infatti, è più ideale che reale, uno stereotipo che rischia di generare pressione sociale e di escludere moltissime situazioni di vita vera delle persone: qui madre, padre e bambini sono bianchi, giovani, belli, magri, con corpi normodotati, in più a occhio sono felici e benestanti, o quanto meno non sembrerebbero rientrare nel 57% di italiani che arriva sì a fine mese ma con grosse difficoltà e magari intaccando i propri risparmi.
Insomma, un’immagine che rischia di non rappresentare davvero l’Italia, anche solo per il fatto che le famiglie con due figli sono sempre meno (LINK).
Tanto è vero che l’immagine, secondo molti generata con l’intelligenza artificiale, probabilmente è falsa. Quella famiglia non esiste.
I commenti sui social
Intanto, nel momento in cui scriviamo, il post ha totalizzato oltre 22mila commenti, nonostante l’amministratore della pagina di Salvini abbia passato il week end a cancellarne parecchi. A onor del vero ci sono molte reazioni a favore ma la grande maggior parte è negativa, improntata al sarcasmo o all’indignazione a seconda dei casi.
Molti, ad esempio, notano la somiglianza dell’uomo incinto con il Gesù Cristo dell’iconografia più classica, il che sembra un po’ un paradosso calcolando che Gesù, a quanto raccontano i Vangeli, fu di fatto il precursore dell’accettazione della diversità e dell’inclusione, anche se nella Palestina di 2000 anni fa non si usavano questi termini.
E c’è anche chi, senza entrare nel merito woke o non woke, mette in luce una contraddizione apparentemente sconcertante: “Presentarsi alle elezioni europee con lo slogan ‘’meno Europa’’. Grazie per ricordarci sempre di non votare Lega”.
Una contraddizione già risolta alla base dal partito di Salvini, visto che l’impostazione della sua campagna per le elezioni europee è apertamente e serenamente antieuropeista, in base all’equazione per cui l’Europa sarebbe il luogo della perdizione e dello sfascio dei valori tradizionali, mentre l’Italia il baluardo delle virtù.
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