Italiani primi in Europa per docce quotidiane: i rischi per la pelle in estate
- 24 Luglio 2025
- Popolazione
Le estati sono sempre più calde, le docce sempre più numerose.
Il rischio è che, mentre si susseguono i record di mesi più caldi registrati nella storia dello Stivale, ci laviamo troppo e danneggiamo la nostra pelle.
Farsi troppe docce, infatti, altera il pH della pelle ed elimina i batteri buoni e gli oli naturali che proteggono l’epidermide, compromettendo idratazione e luminosità. Gli effetti si amplificano se viene utilizzata acqua troppo calda che irrita e secca la pelle. Un problema in meno in questi torridi mesi estivi, quando molti si fanno la doccia non solo per lavarsi ma anche per trovare refrigerio. Anche se si usa l’acqua tiepida, però, farsi più docce al giorno deteriora la nostra pelle soprattutto a causa dei detergenti utilizzati, spesso troppo aggressivi per l’epidermide, e del calcare presente nell’acqua.
La questione riguarda da vicino gli italiani, il popolo europeo che si fa più docce in Europa. Secondo i dati dell’Osservatorio Europeo dell’Igiene, il 95% degli italiani fa almeno una doccia al giorno come media annuale. Figurarsi cosa può succedere durante i mesi estivi.
Ma come se la cavano gli altri Paesi europei in quanto a igiene? Ecco i risultati dell’indagine.
Docce in Europa, chi si lava di più (dopo gli italiani)?
Il primato italiano evidenziato dallo studio dell’Osservatorio Europeo dell’Igiene di fine 2024 conferma i dati precedenti: già nel 2021, dati pubblicati dall’account statistico @TheGlobal_Index mostravano gli stessi risultati, confermando una tendenza consolidata.
Dopo l’Italia, il Portogallo si posiziona al secondo posto con una percentuale che oscilla tra l’85% e il 94% della popolazione che si lava quotidianamente. Sul terzo gradino del podio troviamo Spagna e Grecia, con percentuali comprese tra il 75% e l’84%.
Il divario con il resto d’Europa appare netto: nella maggior parte degli Stati europei, meno del 65% della popolazione ha l’abitudine di farsi la doccia ogni giorno. Paesi come Regno Unito e Germania mostrano risultati significativamente inferiori, mentre le popolazioni del centro-nord Europa registrano le percentuali più basse.
Clima e cultura: i fattori che spiegano le differenze europee
Le differenze nelle abitudini igieniche europee potrebbero dipendere da una combinazione di fattori climatici e culturali. Nei Paesi del nord Europa, i climi più freddi comportano una minore sudorazione e, di conseguenza, una percezione ridotta della necessità di lavarsi quotidianamente.
Tuttavia, il caso italiano dimostra come gli aspetti culturali possano prevalere su quelli puramente climatici: la presenza di strumenti come il bidet e una tradizione consolidata di attenzione all’igiene personale hanno creato standard comportamentali che si mantengono stabili nel tempo, indipendentemente dalle variazioni stagionali.
Il primato italiano nell’igiene quotidiana rappresenta quindi un unicum europeo, sostenuto da dati che attraversano gli anni e confermano una specificità culturale che va oltre le semplici necessità fisiologiche e trasforma la cura del corpo in un vero e proprio rito.
Il bidet come elemento culturale distintivo
Uno dei fattori chiave che spiega questo primato risiede in un elemento peculiare della cultura domestica italiana: il bidet. Questo sanitario, considerato essenziale nelle case italiane ma spesso un enigma all’estero, ha contribuito a plasmare abitudini igieniche che si traducono in una maggiore attenzione alla pulizia quotidiana.
La presenza capillare del bidet nelle abitazioni italiane ha creato una vera e propria cultura dell’igiene che si manifesta non solo nella frequenza delle docce, ma anche in altri comportamenti: secondo l’Osservatorio Europeo dell’Igiene, gli italiani si dimostrano particolarmente diligenti nel lavarsi le mani in diverse situazioni quotidiane, come prima di mangiare o dopo aver utilizzato i mezzi pubblici.
Ci laviamo di più dopo la pandemia
La pandemia Covid-19 ha ulteriormente accentuato l’attenzione degli italiani verso l’igiene personale, rafforzando comportamenti che erano già radicati nella società italiana. Tutti hanno ancora impresse le scene su come lavarsi le mani e il terrore di imbattersi nel virus. Questa consapevolezza ha sedimentato nella società italiana una concezione dell’igiene che va oltre la dimensione individuale e diventa un atto di responsabilità civica.
Gli italiani hanno anche una grande sensibilità verso l’igiene altrui: secondo una ricerca Sca, il 57% degli italiani prova disagio per le condizioni igieniche dei mezzi di trasporto, mentre le condizioni igieniche di colleghi, conoscenti e amici hanno messo in difficoltà 3 italiani su 10 (il 28%).
Come fare più docce al giorno
Spesso, quando la sudorazione è eccessiva sudorazione, è impossibile farsi una sola doccia al giorno. In questi casi, l’importante è:
- non esagerare con la frequenza e lavarsi quando necessario, non per trovare refrigerio;
- sciacquarsi solo con acqua (quando possibile);
- scegliere bagnodoccia (e non i bagnoschiuma) poco aggressivi;
- usare acqua tiepida.
A differenza, di quanto si possa pensare, infatti, l’acqua troppo fredda altera il sistema di autoregolazione termica dell’organismo e, esaurito il beneficio iniziale, ci farà avere ancora più caldo.