Italia, Paese in pausa: “Il 51% non vuole diventare genitore”
- 08/01/2024
- Popolazione
I giovani tra i 20 e i 40 anni non vogliono figli. Questa la fotografia del Rapporto Coop 2023 nella quale si evidenzia un 51% di cittadini che si è dichiarato per nulla interessato a diventare genitore. Un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile.
Ecco come il 2024 inizia con la paura che l’inverno demografico, registrato in questi ultimi anni, sia destinato a peggiorare. Secondo il rapporto, infatti, la rinuncia al futuro sembra caratterizzare la società italiana e il problema non è solo economico.
Italia in pausa
Quasi un cittadino su 3 vorrebbe acquistare una casa (29%), oppure vorrebbe cambiare nazione (28%), ma già sa che non lo farà. Allo stesso modo il 30% degli occupati vorrebbe cambiare lavoro, ma sa che non sarà possibile farlo.
In altre parole, il Paese è in pausa. Attende una svolta che non è possibile prevedere con sicurezza, ma sulla quale istituzioni e amministratori sono a lavoro. Risposte chiare e veloci sono richieste da parte dei cittadini che si concentrano, intanto, sul proprio benessere fisico e mentale, ma senza lasciare “eredi” all’Italia.
Vita lenta
“Il 26% degli intervistati dichiara di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Il 23% mette tra i buoni propositi per il 2024 la solita dieta, ma il 25% pensa a nuove abitudini alimentari e il 17% ragiona su Spa, meditazione e tecniche di rilassamento. Perché la vera chiave di volta dell’anno da poco iniziato è una vita low budget, tutta vissuta giorno per giorno, forse l’unica che la maggioranza degli italiani possa permettersi”, ha continuato il rapporto Coop.
Ecco che la sfera del tempo libero acquista nuovamente importanza. I viaggi avranno la meglio su sport, cinema, teatri. Insieme a passeggiate all’aperto e lettura, pare si punti ad una “vita lenta”. Il 68% con 8 punti percentuali in più sul 2023, punta a mete nazionali, il 42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno, punta all’estero.
Previsioni macroeconomiche
Secondo i manager intervistati dall’Ufficio Studi Coop, la crescita del Pil stimata allo 0,5% per i prossimi 12 mesi ci renderà più lenti dell’Europa, e l’83% dello stesso campione è convinto che le sacche di povertà e i fenomeni di vulnerabilità sociale e economica nel nostro Paese siano destinati a aumentare.
Una tendenza che si prevede possa perdurare anche nel 2024 è quella volta al risparmio. La riduzione di risorse disponibili, conseguenza dell’inflazione, ha obbligato sempre più italiani a rivolgersi a discount: e nel 2024 si prevede che ciò possa aumentare. A fronte di queste tendenze solo il binomio efficienza-innovazione sembra essere la strada maestra per la moderna distribuzione del futuro.
Addio speranze
La survey dell’Ufficio Studi Coop, condotta a dicembre, infine, ha anche dimostrato che non c’è più spazio per rabbia o disperazione e che stati d’animo positivi, nonostante le incertezze per il futuro, sono tra i più frequenti. Un italiano su cinque usa la parola speranza in merito alle previsioni futuro. Scende la percentuale di chi auspica ad un concreto cambiamento: il 12%, rispetto al 15% del 2022. Serenità (33%) e accettazione (28%) i due sentimenti più frequenti per il futuro.
In altre parole, mentre si attende che qualcosa cambi, e lo si attende da anni il “miglioramento” su tutti i fronti, gli italiani sembrano essere rassegnati, come chi aspetta alla fermata di un bus un mezzo che però tarda ancora ad arrivare.
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