Italia sempre più vecchia, per ogni under 10 c’è almeno un ultraottantenne
- 29/03/2024
- Popolazione
L’Italia è sempre più vecchia: a ogni bambino sotto i 10 anni corrisponde più di un ultraottantenne. Con 4 milioni 554mila individui, quasi 50mila in più, questo contingente ha infatti superato quello degli under 10, pari a 4 milioni 441mila persone. Il rapporto tra queste due classi di età, quindi, a inizio 2024 non è più in parità, 1 a 1 (1 bambino per 1 anziano), ma segna piuttosto un calo vistoso rispetto al 2,5 a 1 di soli venticinque anni fa e al 9 a 1 di cinquanta anni fa.
Ma questo non è l’unico problema: quasi un italiano su 4 ha più di 65 anni (24,3%), in crescita a inizio 2024 dal 24% del 2023. In totale si tratta di 14 milioni 358mila persone.
Record storico, inoltre, per gli ultracentenari, aumentati di oltre 2mila unità in un anno e superando a inizio 2024 i22mila e 500 individui.
L’età media arriva a 46,6 anni
Allo stesso tempo, la fascia 15-64 anni, che sarebbe poi quella attiva, è calata da 37 milioni 472mila (63,5% della popolazione totale) a 37 milioni 447mila (63,5%). Stessa sorte per i giovanissimi fino a 14 anni, passati da 7 milioni 344mila (12,4%) a 7 milioni 185mila (12,2%).
Con delle differenze territoriali tra un Centro e un Nord più anziano (rispettivamente 12,1% e 11,8% di 0-14enni) e un Sud più giovane (12,5% di under 14).
Di conseguenza, l’età media aumenta: in un anno, dal 1 gennaio 2023 all’1 gennaio 2024 ‘guadagna’ 2 punti decimali, corrispondenti a circa tre mesi, e arriva a 46,6 anni.
La Liguria è la regione più anziana, con una quota di over 65enni pari al 29% e una di ultraottantenni del 10,3%, mentre la più giovane è la Campania (20,9% e 5,6%).
Aumenta la speranza di vita e diminuiscono i decessi
L’invecchiamento della popolazione è dovuto a diversi fattori.
A cominciare dal record negativo delle nascite, evidenziato dal tasso di fecondità, sempre più basso: nel 2023 – dati provvisori – si attesta a 1,2 figli per donna, corrispondenti a 14mila neonati in meno (-3,6%) rispetto al 2022 e addirittura a 197mila in meno (-34,2%) rispetto al 2008.
Altro aspetto fondamentale è il calo dei decessi: nel 2023 sono stati 661mila, 54mila in meno sul 2022. Una diminuzione che riguarda per il 75% la popolazione più anziana, gli over 80. L’Istat a tale riguardo sottolinea come questa fascia di età sia stata particolarmente colpita nel triennio 2020-2022 dalla pandemia e quindi in quel periodo abbia registrato tassi di mortalità anomali che stanno rientrando nella norma.
Nel 2023 infatti il tasso generico di mortalità è stato pari all’11,2 per mille, molto sotto il 13,5 per mille del 2020 ma superiore a quello del 2019 (10,6 per mille); risultato spiegabile proprio con l’ulteriore invecchiamento della popolazione. Dato che l’evento morte tocca principalmente gli anziani, più ce ne sono più il tasso di mortalità si alza.
Conseguenza di questi trend è l’aumento della speranza di vita alla nascita, nel 2023 arrivata a 83,1 anni. Confermando le note differenze tra i sessi: 85,2 anni per le donne e 81,1 anni per gli uomini che guadagnano tuttavia un aumento maggiore (+6 mesi contro +5).
Anche in questo caso ci sono delle differenze geografiche: la speranza di vita è più bassa al Sud – 80 anni per gli uomini e 84,3 anni per le donne, con un minimo di 79,4 anni per i maschi e 83,6 anni in Campania e un massimo di 80,6 anni per gli uomini e 85,5 per le donne in Abruzzo.
Nel Nord invece la speranza di vita alla nascita è di 81,7 anni per gli uomini e di 85,7 anni per le donne, con il Trentino-Alto Adige che conferma la più alta aspettativa di vita sia tra gli uomini (82,2) sia tra le donne (86,5). Valori simili al Centro, che presenta una aspettativa di vita di 81,6 anni per gli uomini e 85,6 anni per le donne.
Italiani sempre più anziani dunque: la fotografia dell’Istat non offre spiragli di luce alla tendenza al progressivo invecchiamento della popolazione in atto da tempo. E mostra ancora una volta quanto stia diventando urgente affrontare il gran numero di sfide economiche, previdenziali e sociali che questi fenomeni si portano dietro.
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