Incubi frequenti? Potrebbero farti invecchiare prima e vivere meno: lo studio
- 2 Luglio 2025
- Popolazione
A chi non è capitato di svegliarsi di soprassalto in piena notte, tutto sudato, reduce da un terribile incubo? Un’esperienza normale, ma se si verifica troppo spesso può essere un problema: secondo un nuovo studio, infatti, chi fa frequentemente brutti sogni ha più probabilità di morire precocemente, e invecchia più velocemente.
La ricerca, dal titolo ‘Nightmares accelerate biological aging and predict premature mortality in humans’, è stata condotta da un team dello Uk Dementia Research Institute in collaborazione con l’Imperial College London ed è stata appena presentata al congresso annuale dell’European Academy of Neurology (EAN) a Helsinki, in Finlandia.
Chi fa spesso incubi ha un rischio triplo di morire prima del tempo
In pratica, gli scienziati hanno riscontrato che le persone che fanno incubi ogni settimana hanno una probabilità più che tripla di morire prima dei 70 anni rispetto a chi fa sonni più tranquilli. Ma anche chi fa brutti sogni solo una volta al mese presentava segni di invecchiamento accelerato e un maggior rischio di morire prima del tempo.
L’analisi ha coinvolto un panel di oltre 183mila adulti tra i 26 e gli 86 anni e 2.429 bambini tra gli 8 e i 10 anni, seguiti per un minimo di 18 mesi e un massimo di 19 anni. In questo periodo, nel gruppo ci sono state 227 morti precoci.
Secondo lo studio, l’effetto predittivo del fattore incubi supererebbe quello di stili di vita che da anni sappiamo essere rischiosi, come il fumo, l’obesità, la cattiva alimentazione e la sedentarietà. Inoltre, l’associazione evidenziata dai ricercatori si è rivelata indipendente da età, sesso, etnia o condizione mentale delle persone.
Mentre per quanto riguarda l’invecchiamento gli scienziati hanno riscontrato in chi fa sonni agitati telomeri più corti. I telomeri sono piccole porzioni di Dna che si trovano alla fine dei cromosomi. Pensiamo ai lacci delle scarpe: all’estremità hanno un pezzetto di plastica che li protegge e impedisce che si sfilaccino. I telomeri fanno lo stesso lavoro con il Dna: lo proteggono durante la divisione cellulare. Ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano un po’. Quando diventano troppo corti, la cellula non riesce più a dividersi e invecchia o muore. Per questo motivo, sono legati all’invecchiamento e a molte malattie.
Perché gli incubi fanno male
Sul perché della correlazione tra brutti sogni e mortalità/invecchiamento precoce, al momento ci sono solo ipotesi. La correlazione, evidente, trovata dagli scienziati non dimostra una causa-effetto, ma appunto una associazione che andrà ulteriormente indagata. Tuttavia, sottolineano gli autori dello studio, gli incubi disturbano il sonno sia per quanto riguarda la sua durata che la sua qualità, impedendo all’organismo di rigenerarsi mentre dorme. Inoltre, le sensazioni di angoscia e paura che sperimentiamo in caso di brutti sogni risultano molto realistiche per il nostro corpo, che si attiva in modalità di ‘lotta o fuga’, generando stress. Il risultato è una produzione continuativa di cortisolo, l’ormone dello stress, che accumulandosi nel tempo provoca invecchiamento accelerato e danneggia l’organismo.
In generale, il sonno, un’attività che mediamente ci prende un terzo della vita, è un campo ancora in parte oscuro agli stessi scienziati. Sappiamo che, mentre dormiamo, il corpo ripara i tessuti, rafforza il sistema immunitario e rimuove scorie metaboliche dal cervello. Ma la funzione dei sogni non è perfettamente chiara, anche se si ipotizza che il cervello durante la notte riviva e rielabori – spesso in modi non ovvi – quello che si è vissuto durante il giorno, fissando e ordinando esperienze e ricordi.
Perché facciamo sogni angoscianti è ancora meno palese, tanto più che due terzi dei sogni ricorrenti sono proprio incubi. Secondo le teorie, potrebbero aiutare il cervello a rielaborare esperienze emotive dolorose o traumatiche, in particolare legate alla paura, alla rabbia o all’ansia. Secondo la Threat Simulation Theory, poi, con i brutti sogni il cervello si allenerebbe a reagire ai pericoli attraverso la simulazione mentale di situazioni minacciose.
Ma se un brutto sogno ogni tanto non è un problema, incubi frequenti possono essere sintomo di disagio psicologico, come ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress (PTSD). In questi casi, l’incubo non è funzionale ma è un segnale di un sistema emotivo in tilt. E, secondo lo studio britannico, può farci invecchiare precocemente e farci morire prima del tempo.
Come prevenire i brutti sogni
Ma gli incubi non sono per sempre, c’è qualcosa che possiamo fare per ridurli. Gli autori dello studio sottolineano che chi dorme in modo agitato frequentemente dovrebbe essere sottoposto a screening per disturbi del sonno, stress e problemi di salute mentale, e gli dovrebbero essere offerti interventi appropriati. Gli incubi, infatti, possono derivare anche da iperattività dell’amigdala (l’area cerebrale legata alla paura), bassa attività della corteccia prefrontale (razionalizzazione), disturbi del sonno (es. apnea notturna o narcolessia), uso di determinati farmaci (es. antidepressivi). Tutte condizioni per cui occorre rivolgersi a un medico.
Ci sono poi fattori non patologici, su cui possiamo sempre agire. Quello che occorre è innanzitutto un’igiene del sonno adeguata, che ci aiuti a riposare meglio. E dunque:
• andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora
• evitare caffeina, alcol, pasti pesanti e dispositivi elettronici prima di dormire
• mantenere la camera buia, fresca e silenziosa
• evitare film horror o angoscianti, notizie drammatiche, videogiochi intensi, discussioni stressanti.
Poi è importante gestire lo stress quotidiano e curare eventuali forme di ansia o depressione, ad esempio attraverso:
• respirazione profonda
• meditazione mindfulness
• scrittura di un diario prima di dormire per “scaricare” pensieri disturbanti
Insomma, se per Freud i sogni sono la via maestra per l’inconscio, la scienza sta scoprendo che gli incubi possono essere un’autostrada per raggiungere troppo presto il sonno eterno. Un motivo in più per ascoltare il nostro mondo interiore e prenderci cura di come dormiamo.